Yamaha cambia: V4 per la YZR M1 in MotoGP dal 2026

Yamaha annuncia il passaggio al motore V4 sulla YZR M1 dal 2026: sviluppo guidato nei test 2025, sfide verso il futuro della MotoGP.

Yamaha cambia: V4 per la YZR M1 in MotoGP dal 2026
F C
Fabio Chiarani
Pubblicato il 19 nov 2025

Nel cuore della storia recente della Yamaha in MotoGP si cela una rivoluzione che promette di ridefinire il concetto stesso di competitività sulle piste. Un’epopea fatta di numeri impressionanti: oltre 125 vittorie, più di 350 podi in 429 Gran Premi, 8 titoli piloti, 7 titoli team e 5 titoli costruttori. Tutto questo è stato possibile grazie a una piattaforma tecnica iconica, quella dei quattro cilindri in linea della YZR M1, che dal 2002 ha rappresentato il cuore pulsante della casa di Iwata. Tuttavia, ogni era gloriosa è destinata a evolversi: dal 2026, Yamaha saluterà definitivamente questa configurazione per abbracciare il futuro rappresentato dal motore V4.

La transizione verso il V4 non è una scelta improvvisata, ma il frutto di una pianificazione meticolosa che ha preso forma durante tutta la stagione 2025. A guidare i primi test e lo sviluppo del nuovo propulsore è stato il collaudatore Augusto Fernandez, incaricato di raccogliere dati fondamentali e fornire i primi feedback sulla nuova architettura. Il cambio di rotta nasce dalla necessità di rispondere alle nuove esigenze della MotoGP contemporanea, dove la differenza tra successo e sconfitta si gioca spesso su dettagli tecnici e soluzioni d’avanguardia.

Il motore V4 rappresenta una svolta radicale rispetto al passato: promette una accelerazione superiore, una stabilità in frenata più marcata e una migliore adattabilità agli pneumatici di nuova generazione. Tutto questo si traduce in una gestione completamente diversa dei volumi, dei pesi e della coppia in uscita di curva, elementi cruciali per massimizzare la competitività in gara. L’obiettivo di Yamaha è chiaro: integrare perfettamente il nuovo propulsore con il telaio, l’elettronica e soprattutto con l’aerodinamica, settori nei quali l’evoluzione tecnologica corre a ritmi serrati e dove ogni minimo vantaggio può risultare decisivo.

I protagonisti di questa fase di transizione saranno piloti di primissimo piano come Fabio Quartararo, Alex Rins, Jack Miller e Toprak Razgatlioglu. Saranno loro, nei test pre-stagionali di Valencia, ad avere il primo vero contatto con la nuova piattaforma. Questa scelta strategica consente a Yamaha di massimizzare il tempo a disposizione per adattarsi e prepararsi al meglio in vista del debutto ufficiale, riducendo al minimo i rischi legati all’inesperienza con la nuova configurazione.

Ma la decisione di Yamaha guarda anche oltre il 2026. Le normative che entreranno in vigore nel 2027, infatti, favoriranno proprio le piattaforme V dal punto di vista dello sviluppo del telaio e delle soluzioni aerodinamiche. Iniziare ora significa porre solide basi per una competitività che si vuole duratura nel medio-lungo termine, pur consapevoli delle sfide che accompagnano l’introduzione di una nuova architettura motoristica: affidabilità, mappature e assetti dovranno essere affinati per garantire risultati costanti e prevenire problemi tecnici che potrebbero compromettere le ambizioni della squadra.

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