Suzuki V-Strom 160: la crossover compatta che non arriverà in Italia

La Suzuki V-Strom 160 rappresenta un’interessante aggiunta alla storica famiglia delle crossover del marchio giapponese. Nonostante il grande successo globale della serie V-Strom, questa versione “ridotta” non sarà disponibile in Italia, riservandosi esclusivamente ai mercati del Sud America, come quello colombiano. Una scelta che, purtroppo, lascia agli appassionati italiani solo la possibilità di ammirarla da lontano.

Prodotta in Brasile, la V-Strom 160 richiama i tratti distintivi delle sue sorelle maggiori da 1050, 800, 650 e 250 cc, adattandoli a una struttura più compatta e a un motore monocilindrico da 160 cc. Perfetta per un utilizzo quotidiano in città, ma pronta ad affrontare anche qualche leggero sterrato, questa crossover si presenta come una moto versatile e adatta a diversi tipi di guida.

Il design della V-Strom 160 non tradisce le aspettative: sopra il parafango anteriore spicca il classico “becco” tipico della gamma, accompagnato da un piccolo parabrezza trasparente, un serbatoio scolpito e uno scarico con uscita rialzata. La ciclistica è affidata a una sospensione posteriore KYB monoammortizzatore e cerchi in lega da 17 pollici, equipaggiati con pneumatici dalla scolpitura pronunciata, adatti sia all’asfalto sia a terreni meno regolari.

Con una potenza dichiarata di 14,75 CV e una coppia di 14 Nm, il motore monocilindrico a quattro tempi garantisce un’erogazione fluida e lineare, ideale per i neofiti e per chi cerca una moto maneggevole. La V-Strom 160 si distingue anche per la sua leggerezza, con un peso di appena 148 kg, e per la facilità di utilizzo grazie a una sella bassa, posizionata a 795 mm da terra.

Le colorazioni disponibili includono il classico giallo/blu Suzuki e una più sobria versione bianco/blu, entrambe capaci di esaltare le linee della moto. Completa il pacchetto un sistema frenante a doppio disco con ABS a doppio canale.

La V-Strom 160 si conferma un’opzione accattivante per chi cerca una crossover agile e accessibile. Peccato, però, che per il pubblico italiano resti solo una curiosità o, forse, una tentazione irraggiungibile.