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Patente A1: la guida completa

A quanti anni si può ottenere la patente A1? Che mezzi si possono guidare? E in cosa consiste l’esame? Ecco la nostra guida.

Quali mezzi si possono guidare con la patente A1? A quanti anni si può ottenere? In cosa consiste l’esame? E quali sono i costi?

Oggi proviamo a rispondere a queste domande che hanno tormentato noi e che continuano a tormentare i 16enni appassionati di due ruote.

Quali mezzi si possono guidare

La patente A1 offre l’accesso al mondo dellemoto vere“. A 16 anni si ha, così, la possibilità di mettersi in sella ad una moto importante, dalla ciclistica ben studiata e dalle prestazioni rispettabili. La cilindrata massima consentita è di 125 cc, mentre la potenza non deve essere superiore a 11 kW, quindi 15 cv.

Fondamentale anche il rapporto potenza/peso del mezzo che deve essere sempre uguale o inferiore a 0,1 kW/kg.

Naturalmente, con la patente A1 è possibile guidare tutti quei mezzi che rientrano nella categoria AM: scooter e motorini dalla cilindrata massima di 50 cc (o 4 kW nel caso di propulsione elettrica) e dalla velocità massima consentita di 45 km/h.

A questi si aggiungono anche i tricicli, dalla potenza massima di 15 kW, e le macchine agricole, le cui dimensioni non superino i 4 metri di lunghezza, 1,6 metri di larghezza e 2,5 metri di altezza. In questo caso, il mezzo non può superare la velocità di 40 km/h e il peso non deve essere superiore ai 2.500 kg.

L’esame teorico

Per poter accedere agli esami per ottenere la patente A1, sono necessarie delle visite mediche utili a verificare lo stato psicologico e fisico. Le patologie più gravi impedirebbero il via libera del medico, in quanto metterebbero a rischio la vita del guidatore e degli altri utenti della strada.

Una volta passata la visita, il candidato può accedere all’esame teorico: si tratta di quiz identici a quelli previsti per le patenti A e A2. L’aspirante non sarà tenuto ad affrontare i quiz se già in possesso della patente B.

L’esame prevede una prova composta da 40 domande a risposta multipla, con argomenti che variano dalla segnaletica stradale alle norme del Codice dalla Strada, dalla meccanica ai comportamenti da assumere in caso di incidente. Sono consentiti al massimo 4 errori ed è possibile ripetere l’esame dopo 1 mese e 1 giorno dalla data del quiz precedente.

L’esame pratico

Passato l’esame teorico, per il candidato arriva il momento di mettersi in sella per affrontare la prova pratica. Gli esaminatori mettono alla prova le abilità tecniche in un percorso chiuso, per poi proseguire con la prova in città.

Il percorso prevede lo slalom fra i coni, frenate, ripartenze e anche un passaggio in un corridoio stretto delimitato dai coni. Il candidato non può toccare i coni o posare i piedi a terra.

L’esame in città serve, invece, ad esaminare il comportamento del candidato in una situazione reale.

Costi e documenti necessari

Il prezzo può variare in base alle tariffe delle diverse scuole guida, ma in media si aggira intorno ai 450 euro. È comunque possibile risparmiare sul costo finale partecipando agli esami da privato, ma in questo modo si rinuncia al corso teorico e anche alle guide, utili a fare pratica in sella ad una moto.

Per quanto riguarda la documentazione, si parte con il certificato anamnestico rilasciato dal medico di base, dal costo di circa 50 euro. Successivamente, servirà una visita per l’accertamento dei requisiti per il rilascio della patente di guida (dai 30 ai 50 euro), presso l’ASL. Da non dimenticare, la foto tessera e la marca da bollo da 16 euro.

Tre i versamenti da fare presso l’ufficio postale, per un totale di 58,40 euro, richiedendo i bollettini precompilati, mentre l’ultimo passo da fare è quello di stampare e compilare il modulo TT2112 da consegnare in motorizzazione per prenotare l’esame.

Rivolgendosi ad una scuola guida, come abbiamo già visto in precedenza, il costo per ottenere la patente A1 sale da un minimo di 150 euro fino ad un massimo di 250.

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