Mosquito Garelli: storia di un’ingegnosa rivoluzione in mostra ad Alessandria
La storia del Mosquito Garelli, precursore dell'e-bike, esposto al Museo AcdB di Alessandria. Innovazione e design in mostra.
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Un motore di 38 cc, una semplice bicicletta trasformata e milioni di italiani in movimento: il Mosquito Garelli, antesignano delle moderne e-bike, torna a far parlare di sé ad Alessandria. Presso il Museo AcdB di Palazzo Monferrato, a partire dal 29 maggio, sarà celebrata la storica officina Quattrocchio, che contribuì a realizzare questa innovazione rivoluzionaria.
L’esposizione è un tributo a un’officina che ha scritto un capitolo fondamentale della mobilità italiana. Fondata nel 1919 a Lobbi, una piccola frazione alessandrina, per iniziativa di Carlo Quattrocchio, l’impresa si trasferì successivamente nel capoluogo, diventando un punto di riferimento per gli appassionati di meccanica e innovazione. La mostra rappresenta un’occasione per ripercorrere una storia di resilienza e creatività, emblematica del contesto italiano del dopoguerra.
Negli anni ’40, il motore ausiliario Mosquito rappresentò una vera e propria rivoluzione. In un periodo in cui la necessità di spostarsi si scontrava con le difficoltà economiche, questa invenzione ingegnosa, facilmente applicabile alle biciclette tradizionali, permise a una vasta fascia della popolazione di motorizzare i propri spostamenti con costi contenuti. La semplicità di utilizzo e la convenienza economica lo resero un simbolo di mobilità accessibile e innovativa.
Un esemplare particolarmente pregiato del Mosquito è ora esposto al Museo AcdB. Dotato di un telaio rinforzato, freni a tamburo e una innovativa sospensione anteriore, testimonia l’attenzione ai dettagli e alla qualità che da sempre contraddistinguono l’ingegno italiano. Questo modello non è solo un esempio di innovazione tecnica, ma incarna lo spirito di un’epoca in cui creatività e resilienza erano fondamentali per superare le sfide quotidiane.
Durante la presentazione dell’iniziativa, il direttore del museo ha sottolineato l’importanza storica e simbolica del Mosquito: “Questo reperto non rappresenta solo un’innovazione tecnica, ma incarna lo spirito di resilienza e creatività che ha caratterizzato il nostro Paese in un periodo storico complesso.” Le sue parole hanno evidenziato come questo oggetto sia un ponte tra passato e presente, raccontando una storia che va oltre la semplice tecnologia.
Il Museo AcdB, già noto per la sua ricca collezione dedicata alla storia del ciclismo, arricchisce così il proprio patrimonio con un pezzo che narra l’evoluzione dalla bicicletta ai mezzi motorizzati. Un percorso che abbraccia oltre un secolo di mobilità italiana, offrendo ai visitatori un viaggio affascinante attraverso le trasformazioni sociali e tecnologiche del nostro Paese.
La mostra non si limita a celebrare un oggetto del passato, ma invita i visitatori a riflettere sul rapporto tra innovazione e necessità sociali. Tracciando un parallelo con le sfide della mobilità contemporanea, l’esposizione pone l’accento sulle nuove soluzioni sostenibili che si stanno affermando oggi. Un dialogo tra passato e futuro, che evidenzia come la creatività italiana continui a essere un motore di progresso e ispirazione.
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