Mercato moto 2025: Cina in forte ascesa, Europa in calo
A EICMA 2025 Zhang Xue annuncia l'ascesa delle marche cinesi. Performance di Zontes, QJMotor e Voge mostrano una presenza crescente in Europa.
Una trasformazione silenziosa sta ridisegnando gli equilibri del mercato europeo motocicli, portando con sé numeri che fino a poco tempo fa sarebbero sembrati fantascientifici. La crescita esponenziale di alcuni costruttori asiatici—con percentuali che raggiungono il +132% per Zontes, il +112% per QJMotor e l’83,9% per Voge—contrasta vistosamente con il calo generale del mercato continentale, che arretra del 7,2%. Non si tratta più di previsioni lontane o scenari ipotetici, ma di una realtà tangibile e misurabile attraverso i dati di vendita del 2025 e le dichiarazioni autorevoli provenienti dai vertici dell’industria.
Zhang Xue, fondatore di ZXMoto e già creatore di KOVE, ha pronunciato una dichiarazione destinata a generare profonde riflessioni all’interno della comunità industriale europea. Durante la manifestazione EICMA 2025, ha affermato con sicurezza che nei prossimi cinque anni i principali attori del mercato mondiale motociclistico saranno di provenienza cinese. Un’affermazione che non rappresenta semplice speculazione, bensì il frutto di analisi strategiche e osservazione dei trend di mercato attuali.
La Spagna emerge come territorio particolarmente significativo per comprendere questa tendenza in atto. Il paese iberico ha registrato un’espansione dell’11,1% trainata esclusivamente dai costruttori dell’estremo oriente, creando un contrasto affascinante rispetto al trend complessivo europeo. Particolarmente emblematico è il posizionamento della Zontes 368 G, che si è affermata come il modello più venduto nella penisola e ha sorpassato storici competitor sia europei che giapponesi, persino nel segmento delle motociclette dalle caratteristiche superiori, tradizionalmente dominio esclusivo di brand internazionali consolidati.
L’approccio strategico dei produttori cinesi rivela una lucidità sorprendente nel concentrare gli sforzi su segmenti ad alta richiesta—moto sportive, naked e crossover—piuttosto che disperdersi in nicchie marginali di mercato. Questa scelta calcolata produce benefici immediati sui bilanci aziendali e, secondo l’analisi di Zhang Xue, non è più ostacolata dai difetti storici che caratterizzavano le produzioni asiatiche. Tuttavia, il fondatore riconosce candidamente due sfide importanti ancora presenti: la costruzione di un’identità di marca robusta e autentica, e il completamento della maturazione tecnica complessiva. Entrambe le problematiche, dalla sua prospettiva, si stanno risolvendo con una velocità considerevole.
Il caso della Voge 900 DSX esemplifica magistralmente questa trasformazione. Questo modello ha scalzato competitor di calibro mondiale come Honda Africa Twin e Kawasaki Z900 in specifiche fasce di prezzo spagnole, dimostrando concretamente come la corretta combinazione di prezzo competitivo, equipaggiamenti tecnici superiori e posizionamento commerciale intelligente possa effettivamente ridisegnare gli equilibri tradizionali del mercato.
Zhang Xue non risparmia critiche all’industria europea, stigmatizzando le pratiche di rebrand di produzioni asiatiche. Secondo la sua interpretazione, i consumatori contemporanei identificano con sempre maggiore chiarezza la provenienza autentica dei prodotti e prediligono acquistare direttamente dalla fonte quando qualità e servizio garantiscono valore economico reale. Una considerazione che espone le marche europee di secondo rango a un rischio significativo di erosione competitiva.
Nel contesto europeo permangono tuttavia voci cautelative e consapevoli. Esperti e rappresentanti del settore continuano a sottolineare che la rete di concessionari, l’assistenza post-vendita qualificata, le certificazioni di sicurezza e la solidità reputazionale costruita nel tempo rimangono fattori fondamentali per dominare durevolmente. Le normative rappresentano un ulteriore ostacolo significativo: omologazioni, protezioni dei consumatori e standard ambientali richiedono investimenti economici notevoli e differiscono sensibilmente tra le diverse aree geografiche.
Sul piano del consumatore finale, questa contesa genera benefici tangibili e immediati: prezzi più competitivi, equipaggiamenti tecnologici superiori e un’offerta commerciale più variegata e articolata. Per i rivenditori europei, lo scenario comporta però una riconfigurazione profonda delle strategie: formazione tecnica costantemente aggiornata, politiche di magazzino innovative e strategie commerciali completamente ripensate.
L’impatto industriale si estende a margini potenzialmente ridotti per i costruttori storici, pressione crescente sui fornitori tradizionali e aperture verso alleanze strategiche inedite. Alcuni gruppi europei potrebbero accelerare l’integrazione verticale oppure rafforzare la proposta di valore mediante innovazione continua, servizi digitali connessi e programmi di fedeltà del cliente evoluti.
La trasformazione del mercato globale delle due ruote esige adattamento consapevole da entrambi gli schieramenti: la spinta commerciale cinese si confronta con la resilienza europea fondata su esperienza consolidata nel tempo, infrastruttura diffusa e reputazione costruita attraverso decenni di affidabilità.