Mercato due ruote Italia settembre 2025: boom scooter, moto in calo

Settembre 2025 registra +11,13% per le due ruote in Italia: gli scooter trainano la ripresa, le moto segnano un lieve calo e i ciclomotori perdono terreno.

Mercato due ruote Italia settembre 2025: boom scooter, moto in calo
M V
Massimiliano Vetrone
Pubblicato il 3 ott 2025

Il mercato due ruote italiano torna protagonista nel mese di settembre 2025, segnando una crescita significativa dopo mesi di incertezza. Secondo i dati più recenti, il comparto mostra segnali di netta ripresa, spinto soprattutto dall’exploit degli scooter, che registrano un incremento a doppia cifra e trainano l’intero settore verso nuovi orizzonti di mobilità urbana. In questo scenario dinamico, cambiano le preferenze degli utenti e si delineano tendenze che meritano un’analisi approfondita, soprattutto alla luce delle performance dei diversi segmenti e dei modelli più amati dagli italiani.

Nel dettaglio, le immatricolazioni settembre 2025 hanno raggiunto quota 30.658 veicoli, un dato che riflette una crescita dell’11,13% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo slancio è merito soprattutto degli scooter, che con 18.329 unità vendute registrano un impressionante +24,05%. La loro ascesa non solo conferma la preferenza degli italiani per soluzioni di mobilità agili e pratiche, ma rappresenta anche un segnale chiaro della trasformazione delle esigenze urbane.

Meno brillante la situazione delle moto, che nel mese di settembre hanno totalizzato 10.997 immatricolazioni, segnando una lieve contrazione dell’1,26%. Il segmento sembra dunque attraversare una fase di riflessione, probabilmente influenzata sia dai costi di acquisto più elevati sia da fattori macroeconomici che incidono sulle scelte dei consumatori. Ancora più marcata la crisi dei ciclomotori, che crollano del 20,53% e si fermano a 1.332 esemplari, confermando una tendenza negativa ormai strutturale e legata anche alla crescente diffusione di alternative più moderne e sostenibili.

Allargando lo sguardo ai primi nove mesi del 2025, il mercato due ruote totalizza 293.137 veicoli, con una leggera flessione del 2,42% rispetto allo stesso periodo del 2024. Tuttavia, la divergenza tra i vari segmenti è evidente: gli scooter continuano a crescere (+8,74% e 167.339 unità), mentre le moto arretrano sensibilmente (-12,84% e 115.052 unità). Il segmento dei ciclomotori segna un vero e proprio tracollo, con una perdita del 25,89% e appena 10.746 unità immatricolate nei primi nove mesi dell’anno.

Anche i quadricicli non riescono a invertire la rotta negativa: a settembre le immatricolazioni si attestano a 1.249 veicoli (-35,22%), mentre il bilancio dei primi nove mesi segna un calo dell’8,96% (13.141 unità). Questo trend suggerisce come la concorrenza di nuove tipologie di veicoli e la possibile assenza di incentivi mirati stiano penalizzando un segmento già di nicchia.

Sul fronte dei modelli, la classifica delle preferenze vede la BMW R 1300 GS primeggiare tra le moto con 376 immatricolazioni, seguita dalla Honda Transalp (242) e dalle Benelli TRK 702/702X (208). La Honda SH 125 si conferma invece regina indiscussa tra gli scooter, con ben 2.005 unità vendute, distanziando nettamente il Kymco Agility 125S (821) e il Piaggio Liberty 125 ABS (808). Tra i ciclomotori, il Piaggio Liberty 50 resta leader con 309 unità, segno che il brand continua a godere di una forte fiducia tra i giovani e i neopatentati.

L’analisi dei dati mette in luce una trasformazione profonda del mercato due ruote: la domanda si orienta sempre più verso soluzioni di mobilità pratica, economica e versatile, rappresentata dagli scooter. La loro capacità di adattarsi alle esigenze cittadine, unita a costi di gestione contenuti, ne fa la scelta preferita per chi si muove ogni giorno nel traffico urbano. Al contrario, le moto tradizionali faticano a mantenere appeal, penalizzate da prezzi d’acquisto superiori e da una congiuntura economica che spinge verso soluzioni più accessibili.

Il crollo dei ciclomotori riflette invece un cambiamento strutturale della domanda: i consumatori preferiscono cilindrate superiori o, sempre più spesso, soluzioni di micromobilità elettrica che rispondono meglio alle nuove esigenze di sostenibilità. Un discorso analogo vale per i quadricicli, che soffrono la concorrenza di altre categorie di veicoli e l’assenza di politiche incentivanti realmente efficaci.

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