Bajaj accelera sull’elettrico e mira al controllo di KTM AG
Bajaj Auto sviluppa una piattaforma elettrica in-house per KTM, Husqvarna e Triumph, sfruttando il Chetak e puntando a economie di scala e integrazione industriale.
“Necessità di cogliere le opportunità in un mercato in rapida evoluzione.” Con questa affermazione incisiva, Rakesh Sharma, Executive Director di Bajaj Auto, delinea i contorni della strategia che il colosso indiano sta portando avanti con determinazione. Il gruppo sta sviluppando una piattaforma elettrica modulare e altamente scalabile, concepita per alimentare non soltanto i propri modelli futuri, ma anche quelli dei suoi partner europei di prestigio: KTM, Husqvarna e Triumph. Si tratta di un’iniziativa che va ben oltre la semplice collaborazione tecnica: rappresenta un approccio strategico innovativo volto a distribuire in modo equilibrato i rischi e i vantaggi competitivi tra molteplici brand, mantenendo però intatta e riconoscibile l’identità caratteristica di ciascun marchio.
Questo progetto ambizioso si inserisce in un contesto di trasformazione profonda del panorama delle due ruote a batteria. Bajaj Auto intende mantenere il controllo totale su componenti critici come l’architettura della batteria, l’elettronica di potenza e l’integrazione meccanica. Un approccio che trae insegnamento diretto dall’esperienza dello scooter Chetak, un modello che ha già dimostrato le competenze del gruppo nel settore dell’elettrico, nonché dalle conoscenze accumulate nel corso di decenni di attività nel settore della motoristica tradizionale. Mantenendo lo sviluppo internamente, il gruppo riesce a ottimizzare i costi di produzione e ad accelerare i tempi di adattamento ai diversi segmenti di mercato, dalla mobilità urbana più essenziale agli off-road più impegnativi, passando per le moto di fascia media e persino il segmento premium.
La decisione strategica di Bajaj Auto riflette anche l’impegno finanziario consistente che il gruppo ha profuso nelle due ruote europee nel corso degli anni. Bajaj è azionista di minoranza in KTM dal 2007, e ha di recente avviato un pacchetto di debito da 800 milioni di euro con l’obiettivo dichiarato di assumere il controllo strategico di KTM AG. Questa manovra è palesemente rivolta a consolidare e rafforzare la presenza del gruppo nel settore premium europeo.
Dal punto di vista puramente industriale, la condivisione di una piattaforma comune garantisce economie di scala molto importanti: l’ammortizzamento dei costi di ricerca e sviluppo, i volumi di acquisto superiori per la componentistica e la standardizzazione delle procedure produttive rappresentano vantaggi concreti e tangibili. Tuttavia, i partner europei si troveranno di fronte a una sfida non banale: mantenere una differenziazione tecnica sostanziale e preservare il valore percepito dai clienti, evitando al contempo un’eccessiva omologazione che potrebbe appiattire i prodotti.
La transizione all’elettrico nelle due ruote presenta sfide specifiche che si differenziano significativamente dall’automotive tradizionale. Il peso delle batterie, l’autonomia variabile in funzione dell’utilizzo, l’insufficiente rete di ricarica e, soprattutto nel segmento premium, la necessità di non compromettere le prestazioni e il piacere di guida rimangono criticità determinanti per l’accettazione da parte dei clienti finali.
I rischi connessi all’iniziativa non mancano: la dipendenza dai fornitori di batterie, la volatilità dei prezzi delle materie prime e le normative in continua evoluzione potrebbero incidere sulla fattibilità economica complessiva. Di contro, l’esperienza consolidata di Bajaj Auto nella produzione di massa e nella gestione dei costi rappresenta un potenziale vantaggio competitivo rilevante in un mercato dove il prezzo continua a rimanere un elemento decisivo.
Nel complesso, lo sviluppo interno della piattaforma elettrica rappresenta una scommessa strategica che mira a integrare competenze diverse e a servire mercati eterogenei con soluzioni modulari, restando tuttavia esposta alle sfide tecniche e commerciali tipiche della transizione energetica nel comparto motociclistico.