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Moto3: italiani, è la “volta buona”!

Presi dal gran duello Dovizioso-Marquez in MotoGP con l’eclatante trionfo dell’italiano in sella alla Rossa, al GP d’Austria è passata in secondo piano la gara-show della Moto3 con la splendida doppietta dei piloti del Team Snipers, Fenati e Arbolino

Tutti presi dal gran duello Dovizioso-Marquez in MotoGP con l’eclatante trionfo dell’italiano in sella alla Rossa, al GP d’Austria è passata in secondo piano la gara-show della Moto3 con la splendida doppietta dei piloti del Team Snipers, Fenati e Arbolino sulle Honda. Un ritorno sugli altari tutt’altro che scontato, quello di Fenati, con sabato la conquista della pole dopo due anni (Silverstone 2017) e domenica il primo gradino del podio in volata, vittoria che gli mancava dal GP del Giappone 2017. Una non facile rinascita – a guisa di resurrezione! – come pilota e come persona dopo la via crucis seguita al fattaccio di Misano 2018 in Moto2 che adesso impegna l’asso ascolano (con 11 successi il più vincente nella classe cadetta insieme a Mir, senza contare i 24 podi) a confermare quanto dimostrato al Red Bull Ring, in qualità di “outsider” in un campionato dove, partito in chiaroscuro, è risalito dal 16° al 9° posto (67 punti, gap ancora pesante di 88 punti dalla vetta) in classifica, forse addirittura decisivo nei prossimi round quale “pedina di disturbo” per i suoi avversari impegnati in prima fila nella lotta per il titolo.

Già, il titolo. Quel titolo Moto3 mai conquistato fin ora da un pilota italiano e che finalmente potrebbe arrivare. Come noto, quest’anno sono state già disputate 11 gare, alla fine ne mancano otto, la prossima Silverstone 25 agosto e poi Misano 15 settembre e l’ultima 17 novembre Valencia. In meno di tre mesi ci si gioca l’ambito titolo di una classe decisiva per il lancio nelle categorie superiori. Dopo il GP d’Austria è tornato al comando un pregevole e coriaceo Lorenzo Dalla Porta (155 punti) – solamente 6° allo Spielberg anche per irrisolti problemi di assetto – davanti a Canet (154 punti), pilota irriducibile e completo con il “valore aggiunto” di Max Biaggi – allo Spielberg, però, ancor peggio del pratese, 10° dopo una corsa “conservativa” – e ad Arbolino (113), il 19enne lombardo gran secondo sulla coda del compagno di squadra Fenati, passato dal quasi-fondo classifica alla quasi-vetta, da “giovane promessa” a “leone famelico” cui adesso niente pare impossibile, neppure il “miracolo” del titolo. Arbolino, l’unico insieme a Canet ad aver centrato già due vittorie, non dispone dell’esperienza e quindi della costanza dei due principali avversari per la lotta al titolo Dalla Porta e Canet ma ha già il ruggito e la zampata – vedi le pole position e le condotte di gara e i risultati – che contraddistingue il futuro (prossimo) re della foresta, intanto quella della Moto3.

Non solo. A differenza di Dalla Porta e di Canet, Tony ha una carta che, se giocata bene, può ribaltare i pronostici a suo favore. Ci riferiamo proprio a Fenati, fuori dai giochi per il titolo, ma potenzialmente decisivo in un gioco di squadra risolutivo che solo il Team Snipers può realizzare. Quel Team dei pesaresi Mirko e Giancarlo Cecchini, maestri, oltre che di genialità tecnica e organizzativa, nello scovare e far maturare nuovi talenti recuperando anche i… ripetenti, capaci di ideare e realizzare tattiche e strategie vincenti. Così il binomio Arbolino-Fenati sarà decisivo, comunque, per il titolo 2019. Vedremo.

Ma altri italiani sono della partita, capaci di vincere gare e conquistare podi e approfittare di eventuali condizioni favorevoli nel gioco iridato. Primo fra tutti l’esperto poulain di Simoncelli, Antonelli, 9° davanti a Canet in Austria e 4° in classifica (105 punti, già una vittoria) e poi il “ragazzino terribile” dello Sky VR46 Team Celestino Vietti-saetta (suo il giro veloce a Zeltweg) – con Turbolino la “rivelazione” da applauso della covata dei nostri “giovani leoni” – che domenica ha sfiorato il suo primo podio per 15 millesimi causa un fuorigiri del motore che ha fatto scattare il limitatore ed è comunque 7° in classifica (81 punti). Quindi un italiano davanti a tutti (Dalla Porta), due italiani nei primi tre (Dalla Porta e Arbolino), tre italiani nella top five (Dalla Porta, Arbolino, Antonelli), cinque italiani nella top ten (oltre i citati sopra, Vietti e Fenati). Senza dimenticare i possibili assalti al podio in ogni gara da parte di Migno (14° con 49 punti) e Foggia (15° con 46 punti). Italiani, è la volta buona! Lo scriviamo con il punto esclamativo, non con il punto interrogativo.

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