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Cavi d’acciaio contro enduristi: un altro caso in Sardegna

Cavi d’acciaio contro gli enduristi: adesso è il caso di muoversi e trovare i responsabili

Il numero degli enduristi vittime dei cavi d’acciaio continua a salire. Questa volta, il malcapitato è un Tesserato FMI del Moto Club Fluminimaggiore in Sardegna, a Sinnai (CA).

L’endurista è incappato in una trappola con un cavo metallico spesso 3 millimetri, teso ad altezza uomo fra due alberi, mentre percorreva un sentiero in fuoristrada in località Cirronis, lo scorso 1º settembre. Dopo l’urto, il motociclista è stato scaraventato a terra riportando varie escoriazioni sul corpo. Per fortuna nulla di grave, solo qualche danno alla moto. Nei giorni scorsi è arrivata la denuncia presso la Forestale con la vaga speranza che venga individuato il colpevole.

Il Comitato Regionale FMI Sardegna e della Federazione Motociclistica italiana adesso chiedono giustizia e condannano all’unanimità i responsabili dell’accaduto:

“Un altro gravissimo episodio contro la legittima pratica dell’Enduro. Esprimo la mia vicinanza e quella di tutta la FMI al nostro socio; certamente faremo pressione presso i competenti organi di giustizia perché vengano individuati e puniti i responsabili di questo vero atto criminale, che poteva avere conseguenze drammatiche come purtroppo abbiamo già vissuto nel recente passato”.

Adesso è bene distinguere fra il gravissimo reato di chi ha piazzato e continua a piazzare i cavi e chi, inavvertitamente, varca quei limiti non tollerati dai proprietari dei terreni. Detto ciò, non vogliamo assolutamente giustificare azioni del genere. Qui, trattandosi di un vero e proprio atto criminale, viene meno la tutela dei cittadini.

La redazione di Motoblog.it è vicina alle vittime e alle loro famiglie e speriamo che giustizia sia fatta. Al più presto.

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