Akrapovic: un robot-tester collauda gli scarichi
Il nuovo “impiegato” di casa Akrapovic, il robot-tester, prenderà attivamente parte al progetto Hi-Tech Durability Dyno con la quale l’azienda slovena intende consolidare la posizione di leader nel settore.
Le sembianze ricordano vagamente l’uomo (ha braccia e gambe ma non una testa). Le funzioni sono quelle di un normale tester (accelera, frena, cambia marcia). La resistenza, invece, no (provate voi a far stancare un robot)!
Stiamo parlando del nuovo “impiegato” di casa Akrapovic, il robot-tester che prenderà attivamente parte al progetto Hi-Tech Durability Dyno con la quale l’azienda slovena intende consolidare la posizione di leader nel settore. Il robot ha una struttura semplice, adatta e adattabile alla seduta di ogni tipologia di moto ed in grado di compiere tutti quei movimenti utili a svolgere un test. Il compito dell’androide è, però, quello di eseguire i test di lunga durata che, per un normale tester umano, potrebbero rivelarsi un vero incubo. Durante questi test, infatti, il robot subisce tutte le possibili variazioni di pressione, di temperatura e di velocità del vento (l’impianto di Akrapovic è in grado di simulare venti fino a 200 km/h).
Il sistema è totalmente automatizzato ed è anche dotato di impianto di alimentazione della moto automatico; da questo è facile dedurre che il robot è in grado di portare avanti i test praticamente all’infinito bypassando il problema dell’autonomia limitata del mezzo. Ogni parametro della moto è costantemente monitorato e le decine e decine di ore di “guida” del robot rispecchiano le direttive fornite dal reparto Ricerca & Sviluppo. I dati registrati sono raccolti e studiati dagli ingegneri di Akrapovic affinché ogni esemplare di scarico prodotto in futuro possa fornire il massimo ai consumatori sia in ambito stradale che racing.
Durante i test invernali, l’impianto utilizzerà il calore in eccesso prodotto dal motore per soffiare aria calda all’interno della stanza di lavoro cosicché, il generatore elettrico da 200 Kw possa recuperare l’energia elettrica generata dal carico applicato restituendola tramite il sistema di ventilazione. Akrapovic ci fa sapere anche che non boicotterà i test su strada e pista perché le sensazioni di un tester umano alla guida, almeno per il momento (e noi ci auguriamo per sempre), sono uniche e imparagonabili.