Moto3, 12esima pole di Martin. Bastianini in prima fila. 20 piloti in un secondo

Jorge, ancora tu? Sì, cambia il teatro ma non la musica.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 19 mag 2018
Moto3, 12esima pole di Martin. Bastianini in prima fila. 20 piloti in un secondo

Jorge, ancora tu? Sì, cambia il teatro ma non la musica: anche nei dolci 21 gradi del raro sole di Le Mans, Martin graffia forte alla fine del turno indiavolato e svetta davanti a tutti in qualifica (1’42.039 nuovo record!) centrando la 12esima pole in carriera. Mica male! Lo spagnolo del Team di Fausto Gresini, almeno nel giro secco, fa e disfa come vuole, un messaggio di superiorità in vista di una gara tutt’altro che scontata con i primi dieci nel fazzoletto di poco più di 4 decimi e con venti piloti dentro un secondo.

Calma, era così anche nel 2017, con addirittura 22 piloti in un secondo. Che Moto3, ragazzi! Che battaglia si prospetta domani! In prima fila torna di forza Bastianini (+0.124), per nulla preoccupato del volo in apertura di qualifiche, per un niente dietro al secondo Kornfeil +0.123) – mai così in alto in griglia – e per un niente davanti al quarto Canet (+0.126), retrocesso alla decima casella per il…

Fuori limite della pista con anche il gap di dover partire domani ultimo per la nota squalifica di Jerez. Così il capo classifica Bezzecchi – pur scivolato – guadagna la seconda fila (+0.3126), anche se nell’ultimo posto, dietro ai sempre presenti Arenas e Ramirez, davanti a una terza fila bronzea tutta italiana con Antonelli 7° (+0.383), Di Giannnatonio 8° non fisicamente ok dopo la botta di ieri (+o.408), Migno 9° (+0.470).

Quindi, dopo Canet 10°, ecco Dalla Porta (+0. 481) – costretto a vedere il proprio compagno Bastianini da molto dietro – davanti a Oettl e a Binder, poi Arbolino 14° (+0.689) che precede Suzuki e Bulega 16° (+0.774), in quinta fila.

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Ultimo degli italiani, Foggia 22° (+1.060), settima fila. Non è una novità il lungo elenco delle cadute: oltre ai già citati Bastianini e Bezzecchi, a terra pure Masia, Rodrigo, Arenas, Yurchenko, Norrodin, McPhee.

I distacchi sono minimi, ma non sarà facile per chi è dietro (specie per gli italiani dalla terza fila in giù) agganciarsi alla fuga delle volpi davanti, specie i piloti delle prime due file. Dopo gli exploit di Jerez, le Ktm pare confermino – almeno nel giro secco – il sostanzioso recupero nei confronti delle Honda. Infatti Kornfeil è ottimo secondo con una Ktm veloce e ottimamente bilanciata e ben cinque moto della Casa austriaca sono nella top ten, 2°, 4°, 5°, 6°, 9°. Mica male.

Che dire ancora? Di Arbolino che lancia grandi segnali all’inizio ma poi ha difficoltà nel finale, forse per inesperienza nella super bagarre dell’ultimo giro. L’alfiere del Team Marinelli è capace in corsa di grandi partenze e di pregevoli prodezze. Infine il binomio dello Sky Vr46 Team con qualche sprazzo di recupero di Bulega, comunque sempre nelle retrovie e con l’altalena di Foggia, ultimo degli italiani. Bulega ha dietro di lui ben 7 Ktm ma davanti ne ha… ben 5. Per Foggia il conto è facile. Da ricordare che nel 2017 Bulega centrò a Le Mans una splendida pole in un finale di qualifica infuocato. Se 2+2 fa quattro si può cominciare a tirare qualche conclusione sul perché di questi risultati non proprio…. esaltanti. Star gara h. 11. Corsa da cardiopalma. Chi sbaglia paga.

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