Furti di moto: non fate i gonzi!
L’avvertimento arriva da una persona che di furti di moto se ne intende. Non stiamo parlando di un ladro, bensì di un ispettore di polizia che della guerra ai furti di moto ne ha fatto un missione. Si chiama Raffaele Chianca e lavora per la Polstrada di Rimini; assieme ad altri colleghi ha dato vita
L’avvertimento arriva da una persona che di furti di moto se ne intende.
Non stiamo parlando di un ladro, bensì di un ispettore di polizia che della guerra ai furti di moto ne ha fatto un missione.
Si chiama Raffaele Chianca e lavora per la Polstrada di Rimini; assieme ad altri colleghi ha dato vita anche a un sito internet per contrastare il riciclaggio dei veicoli rubati.
Vi riportiamo le parti più interessanti di un’intervista all’ispettore Chianca sul fenomeno dei furti di moto.
Secondo l’ispettore, rubare lo moto è più facile che rubare le auto perchè “sono facilmente trasportabili con un furgone. Io stesso mi sono occupato di organizzazioni criminali internazionali, che dopo aver rubato il veicolo lo smontavano e lo spedivano via aerea in paesi del centro e nord Africa. È difficile intercettare questo tipo di traffici“.
Riguardo agli antifurto l’ispettore Chianca è categorico: “Purtroppo servono poco, perché un ladro esperto impiega pochi istanti per neutralizzare un antifurto meccanico, soprattutto se è di quelli meno sofisticati, privo di omologazione europea. E poi in Italia non ci sono le aree di sosta attrezzate per moto, con i ganci per ancorare il veicolo, come invece ci sono a Parigi, a Londra e in altre città europee. Servono a poco anche i dispositivi satellitari, utili per le auto ma non per le moto, che possono essere caricate facilmente su un furgone schermato che parte immediatamente e a bordo del quale si può tranquillamente disattivare il trasmettitore”.
Per finire, sentiamo i consigli che ha da dare a tutti i motociclisti: “Rendete comunque la vita difficile ai ladri: adottate sempre il doppio sistema meccanico, con blocca disco anteriore e lucchetti ad arco rigido o catena posteriore, meglio soprattutto se vincolata a un palo infisso nel terreno. Evitate di lasciare la moto in posti troppo isolati e parcheggiatela in modo che sia difficile caricarla su un furgone sollevandola. Non lasciate mai le chiavi inserite, anche in caso di fermate di pochi secondi! E quando possibile, adottate i nuovi antifurto elettronici o valutate la possibilità di passare ai dissuasori”.
via | asaps