Comparative impossibili di Motoblog – 2a parte: R1
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Yamaha R1
L’ipersport di casa Yamaha incute sempre un certo timore reverenziale, giustificato dalle prestazioni oggettivamente impressionanti a livello di motore e ciclistica.
Eppure quando si lascia la frizione si scopre una moto paciosa e docile, che ti porta su strada con la facilità di una berlina disel.
Ovviamente nel momento in cui si vuole fare sul serio, girando la manopola del gas si ha lo stesso effetto dell’Enterprise che entra nell’iperspazio.
Usare tutta la potenza per strada o per un pilota inesperto è assolutamente sconsigliabile!
Fortunatamente la bontà della ciclistica e dei freni, consentono al pilota di capire in modo molto sincero quando si stanno oltrepassando i limiti.
Nel complesso non è nemmeno troppo scomoda e anche se il suo ambiente naturale è la pista, non si può certo definire “sprecata” su strada.
Certo non sarà il massimo della comodità nello slalom cittadino, ma non è nemmeno cosi proibitiva come potrebbe sembrare.
Nelle gite fuori porta poi fa benissimo il suo dovere senza il minimo sforzo, e questo è molto appagante.
Le linee dell’R1 sono affilate e taglienti, con quei fari tipo “occhi di serpente” che sono pronti a mordere la concorrenza con un semplice scatto.
In sella ad una moto così si fa sempre un gran figurone!
Chi di moto non ne capisce molto potrebbe non cogliere lo stato dell’arte di questa supersportiva, parlandovi della “solita” giapponese.
Se se, come no…
Domani la prova dedicata alla Brutale.
Vedi anche:
Comparative impossibili di Motoblog – 1a parte