Home Ducati, passo avanti o “fuoco di paglia”?

Ducati, passo avanti o “fuoco di paglia”?

Non è stato il “riscatto” pieno, quello della Ducati a Kyalami. Ma il sesto round del mondiale Sbk non è stato certo insignificante per la Casa di Borgo Panigale. Intanto perché portare a casa una vittoria dopo la “bufera” di Monza non può che fare bene. Poi però, l’altra faccia della medaglia, presenta quesiti non


Non è stato il “riscatto” pieno, quello della Ducati a Kyalami. Ma il sesto round del mondiale Sbk non è stato certo insignificante per la Casa di Borgo Panigale. Intanto perché portare a casa una vittoria dopo la “bufera” di Monza non può che fare bene. Poi però, l’altra faccia della medaglia, presenta quesiti non privi di preoccupazione per la Marca italiana.

Cos’è in realtà, oggi, la Ducati, in questo bellissimo e difficile mondiale delle derivate di serie? Quanto pesa realisticamente? Quante possibilità ha di lottare per riprendersi quel titolo già perduto la scorsa stagione?

La bicilindrica bolognese mantiene un alto livello di competitività. Ma non è più la moto da battere ed è costretta a “difendersi”. Dove i circuiti si … allungano e le medie sul giro si alzano, le quattro cilindri (Aprilia, Honda, Suzuki e Yamaha) diventano lepri … imprendibili.

Ci sono ancora reali margini di miglioramento di “questo” bicilindrico o la sua “spinta propulsiva” è terminata? Con questo regolamento, forse, siamo al canto del cigno. Allo stato attuale, però, il limite principale riguarda i piloti. Di fronte a gente dal calibro di Haslam, Rea e Max Biaggi, il binomio ufficiale della Ducati, non regge.

Al di là delle motivazioni, i fatti dicono che Haga è diventato l’ombra di se stesso e che Fabrizio conferma le proprie (alte) qualità ma anche i propri (grossi) limiti.

Per motivi diversi (e con risultati ben diversi), comunque, i due piloti della Ducati non sono oggi in grado di lottare per il titolo mondiale. Addirittura, e non raramente, sono costretti a subire … l”onta” di prendere paga dai piloti in sella alle bicilindriche “privat”. Questi i fatti.

Di fronte ai quali, è anche possibile (come accaduto a Kyalami) un acuto vincente (bravissimo Fabrizio in gara uno), ma diventa oggettivamente impossibile riportare il titolo a Borgo Panigale.

Urge rifare il punto e … cambiare strada. Anzi, è già troppo tardi.

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