MotoGP. Pedrosa in pole "brucia" Rossi e Lorenzo. Solo settimo Stoner

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 18 ott 2008
MotoGP. Pedrosa in pole


Se le gare fossero sempre come queste qualifiche di Sepang la MotoGP sarebbe davvero incandescente.

Prima mezz’ora buttata via per pista a chiazze, più bagnata che asciutta. Poi il caldo umido allontana i nuvoloni e fa filtrare qualche raggio di sole e tutti in pista a tirare, prima con le intermedie, poi con le slik e infine a “rottadicollo” a giocarsi la griglia con le supergomme da tempo.

Gli ultimi cinque minuti sono straordinari e gli ultimi due da incorniciare. Alla fine è Dani Pedrosa, determinatissimo, a far schioccare la frusta: 2’01.548, gran tempo, scavalca un Rossi quasi invredulo (2’01.957), ed è pole!

Solamente lo spagnolo e il pesarese scendono sotto il muro del due zero due. Tant’è che Jorge Lorenzo, comunque ottimo sull’asciutto, deve “accontentarsi” di chiudere la prima fila: 2’02.171.

Anche la seconda fila è caldissima con Hayden quarto (2’02.192), Edwards quinto (2’02.245) e un indomabile Dovizioso sesto (2’02.836).

Prove libere della MotoGP Sepang 2008
Prove libere della MotoGP Sepang 2008
Prove libere della MotoGP Sepang 2008

E Stoner? E’ primo della … terza fila. L’australiano sbaglia i “tempi”, rientra ai box proprio allo scadere dei due minuti e non riesce a migliorarsi, (2’02.953) lasciandosi sfilare da ben sei avversari. Il campione del mondo è apparso un po’ “demotivato”. Nella prima mezz’ora di prove ha fatto solo 5-6 giri e, pur con qualche ottimo flash negli ultimi 5 minuti, non è sembrato, a differenza di altre occasioni, con la baionetta in canna.

Dopo Stoner c’è Capirossi (2’03.078), che apre la fila dei piloti sopra il due e zero due . De Puniet chiude la terza fila e Hopkins chiude la top ten. Quindi Vermeulen, Toseland, West, Melandri, Nakano.

Ricapitolando. In prima fila una Honda (Pedrosa) e due Yamaha diversamente gommate (Rossi e Lorenzo). In seconda fila (tutta Michelin), una Honda (Hayden), una Yamaha (Edwards), una Honda (Dovizioso).

Quando non c’è il “disturbo” della Ducati di Stoner, è una storia fra moto giap. Ovvio, ma da rimarcare perché avvalora la Ducati e il suo ruolo come straordinaria “guastafeste” della MotoGP.

Ci sono le premesse per una corsa combattuta. Ma il pallino è in mano a Giove pluvio. Che da quelle parti è molto volubile.

Ultime notizie