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“Quelli delle pistine”, passione in pista e… on line

Nove amici appassionati di corse hanno deciso di unirsi e di fondare Quelli delle pistine, un club aperto a tutti coloro che vogliono condividere la passione per le due ruote.


Dietro il nome un po’ buffo “Quelli delle pistine” si nasconde un gruppo di amici accomunati dalla passione di scendere in pista: in maggioranza di origini liguri hanno mosso i primi “passi”, come vuole la tradizione, aprendo il gas sulle curve dell’appenino, ma siccome la strada ha le sue regole e non è un circuito, hanno deciso di unirsi in un club e di iniziare a fare sul serio. Nel 2012 altri soci si sono uniti a loro e hanno deciso di stipulare una convenzione col circuito di Castelletto di Branduzzo (Pavia) onde scendere in pista per gareggiare a prezzi concorrenziali: la passione per la strada non è comunque sopita e i ragazzi continuano a organizzare cavalcate in giro per l’Italia, a partire dall’amata Liguria per poi spingersi più in là.

Quest’anno hanno deciso di aprire un loro sito web, Quellidellepistine.it, in modo da farsi conoscere in tutta la rete e raccogliere nuove adesioni: il club non ha ovviamente fini commerciali (la tessera costa solo 5 euro) ma solo la voglia di condividere la passione per le due ruote, sia che ci si presenti in sella a una Supersport, a una naked o a una moto da enduro. Sul sito web (e su Facebook) potete trovare i contatti e i prossimi appuntamenti del club (compresi i corsi per principianti), sia in strada che in pista, dove, prima di correre, vengono fornite ai neofiti tutte le istruzioni e gli insegnamenti per gareggiare secondo le regole e in sicurezza.

Abbiamo sentito Christian, uno dei soci fondatori di questa interessante squadra sportiva dilettantistica: ligure d’origine ma ormai piemontese d’adozione, ha le idee chiare e ci ha raccontato la genesi del club.

Siamo praticamente tutti liguri tranne uno che è pavese: siamo nati come un gruppo di amici con in comune la passione delle moto, io ho iniziato a fare le curve dell’appenino 6 anni fa con una Suzuki… Il passo del Turchino, la Cisa e tutte le strade più divertenti. L’esperienza in pista è iniziata invece 3 anni fa, nel 2010.

Come mai avete scelto come base proprio il circuito di Castelletto?

Abbiamo iniziato Ottobiano perché la 76 racing di Maffeis teneva lì corsi di guida sportiva ma poi abbiamo scelto Castelletto che è una buona via di mezzo, senza spendere soldi impossibili in altri circuiti più grandi. Con 50 euro possiamo girare tutta la mattina e siamo trattati come gente di casa, è una bella situazione familiare. Inoltre il tracciato, con il saliscendi è tosto, con curve da fare a non più di 80 all’ora, il che ti obbliga ad avere una guida più estrema, sportiva e quindi a migliorare le tue prestazioni. Adesso giriamo con tempi ampiamente sotto ll’1.30: il record è 1’17, ma con moto preparate, ma noi a malapena abbiamo cambiato i rapporti, quindi siamo soddisfatti Fondamentale è poi la sicurezza, giriamo durante la settimana, dove sono meno frequenti gli scalmanati del week end. È diventato il nostro parco giochi e la cosa importante è tornare a casa soddisfatti e con ossa e moto intera!

Il club è aperto a tutti, vero?

Assolutamente si: siamo aperti a tutti e ora siamo 15, ma siamo una realtà un po’ diversa dal solito. Noi non diamo automaticamente la tessera a chiunque paghi una quota d’iscrizione e prima di scenderci in pista vogliamo conoscere con chi correremo, ne va della sicurezza di tutti e poi ci mettiamo anche la faccia nei confronti del padrone della pista. Tutti possono venire e magari si inizia con un giro in strada conoscitivo in cui si finisce a mangiare una focaccia per conoscersi meglio. Noi non cerchiamo e non vogliamo fenomeni e scalmanati. Fortunatamente tanti però la pensano come noi.

Come mai un nome, se mi permetti, così buffo?

E’ nato da una battuta: praticamente avevamo appena fatto il corso base con Maffeis e Ottobiano è un circuito piccolo. Avevamo amici che invece volevano correre soli in piste più blasonate, con rettilinei da 1 km e ci dicevano che in quelle pistine piccole dove giravamo noi non c’era divertimento. Allora da lì è nato Quelli delle pistine.

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