Bagnaia e Fernandez vincono i 100 km dei Campioni al Rancho di Rossi

Francesco Bagnaia e Augusto Fernandez conquistano i 100 km dei Campioni al Rancho di Tavullia. Rossi costretto al ritiro; Pasini soccorso e dimesso dall'ospedale.

Bagnaia e Fernandez vincono i 100 km dei Campioni al Rancho di Rossi
M V
Massimiliano Vetrone
Pubblicato il 2 dic 2025

Nel suggestivo scenario del Rancho di Tavullia, si è consumata un’edizione straordinaria e ricca di dinamiche affascinanti della competizione più attesa dell’anno motociclistico italiano. L’undicesima edizione dei 100 km dei Campioni, la manifestazione d’eccellenza organizzata da Valentino Rossi, ha regalato ai presenti uno spettacolo coinvolgente dove il dramma sportivo si è intrecciato con episodi di preoccupazione e momenti di assoluta tensione. La gara ha visto la partecipazione di ben 46 piloti provenienti da categorie differenti, trasformando la pista di Tavullia in un teatro dove si sono succeduti colpi di scena, ritiri inaspettati e cadute che hanno lasciato tutti con il fiato sospeso.

La giornata ha visto trionfare nella gara principale la coppia formata da Francesco Bagnaia e Augusto Fernandez, autori di una rimonta vincente di straordinaria fattura. Partendo dalla nona posizione, i due hanno dimostrato una capacità tattica fuori dall’ordinario, compiendo un sorpasso progressivo che li ha condotti al traguardo con un margine di 2,3 secondi sui secondi classificati Diogo Moreira e Federico Fuligni. Il podio è stato completato da Luca Marini e Matteo Patacca, staccati di 3,9 secondi dalla vetta. La strategia adottata dai vincitori ha rappresentato un capolavoro di intelligenza sportiva: cambi di ritmo calibrati, gestione accorta delle fasi di gara e coordinamento perfetto nei rifornimenti hanno permesso loro di effettuare una rimonta che resterà negli annali della manifestazione.Tuttavia, l’evento non è stato caratterizzato esclusivamente da momenti trionfali. Lo stesso Valentino Rossi, in coppia con Mattia Casadei, è stato costretto al ritiro dopo 21 giri a causa di una caduta del compagno che ha reso la moto impossibile da utilizzare. Questo episodio ha rappresentato un momento significativo della giornata, riportando alla realtà tutti gli appassionati e ricordando come il rischio sia intrinseco in ogni competizione che si svolga sui circuiti. Accanto al ritiro del padrone di casa, altri piloti di rilievo hanno visto il loro weekend complicarsi: Pedro Acosta ha sfiorato il podio terminando quarto insieme a Senna Agius, Marco Bezzecchi si è fermato al nono posto, mentre Jack Miller ha abbandonato dopo 44 giri a causa di problemi tecnici che non gli hanno permesso di proseguire.

Un aspetto che ha destato particolare preoccupazione è stato l’incidente occorso a Mattia Pasini durante la competizione Sprint. Una caduta particolarmente violenta lo ha fatto perdere conoscenza istantaneamente, provocando immediata mobilitazione dei soccorsi. Il pilota è stato rapidamente trasportato all’ospedale di Ancona per sottoporsi agli accertamenti medici necessari, fortunatamente venendo dimesso successivamente senza conseguenze gravi. Questo episodio ha riacceso il dibattito fondamentale sulla sicurezza nelle competizioni, anche quelle che si svolgono in contesti informali, evidenziando come la velocità e l’adrenalina richiedono sempre massima attenzione e protezione.

Oltre alla gara principale, il fine settimana ha ospitato altre competizioni che hanno animato la giornata. Nella Sprint ha trionfato lo stesso Valentino Rossi, precedendo Luca Marini e Elia Bartolini sul podio. La gara di Americana, invece, è stata vinta da Bartolini, che ha preceduto Diogo Moreira e Nicolò Bulega in una battaglia appassionante dal principio alla fine.

La dimostrazione tecnica offerta da Francesco Bagnaia e Augusto Fernandez ha rappresentato il manifesto di come le competizioni, anche quelle non ufficiali, richiedono il massimo livello di professionalità e dedizione. La loro capacità di adattarsi rapidamente al contesto impegnativo, coordinando perfettamente i pit stop e gestendo strategicamente le gomme, ha confermato che l’eccellenza non conosce confini. Significativo è stato anche l’aspetto umano della manifestazione: nonostante la competizione serrata, l’evento ha mantenuto uno spirito di sportività, rispetto reciproco e condivisione di esperienze tra i partecipanti, trasformando la gara in un momento di comunione intorno alla passione per il motociclismo.

L’undicesima edizione dei 100 km dei Campioni ha rappresentato un bilancio articolato e complesso di emozioni, consolidando il ruolo della manifestazione come vetrina privilegiata per i campioni e testimonianza viva della dedizione che caratterizza il motociclismo. Con l’impegno costante di mantenere alti gli standard di sicurezza, l’evento ha dimostrato ancora una volta di saper mantenere equilibrio tra lo spettacolo adrenalinico della competizione e la responsabilità nei confronti dei piloti.

 

Ti potrebbe interessare: