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Test Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX, vivere senza confini

La Moto Guzzi rinnova e migliora la sua maxi enduro di recente produzione proponendone anche una nuova versione denominata NTX che ne esalta lo spirito di avventura e l’inclinazione verso ampi orizzonti e terre lontane. La lista delle modifiche passa attraverso ampie protezioni in acciaio per telaio e motore, unite a numerosi accessori e ad


La Moto Guzzi rinnova e migliora la sua maxi enduro di recente produzione proponendone anche una nuova versione denominata NTX che ne esalta lo spirito di avventura e l’inclinazione verso ampi orizzonti e terre lontane.

La lista delle modifiche passa attraverso ampie protezioni in acciaio per telaio e motore, unite a numerosi accessori e ad una colorazione in stile militare. Su tutto svetta il nuovo motore, completamente rivisto nell’erogazione e nella distribuzione della coppia ai medi e bassi regimi

Originalità meccanica e piacere di guida fuse insieme dalla spiccata vocazione per l’avventura che la nuova Stelvio esprime da ogni particolare. Un nome che viene da lontano quello della NTX perché già nel 1986, in piena epoca di maratone africane quali Parigi-Dakar e Rally dei Faraoni, la casa di Mandello del Lario fece sua questa sigla per identificare le Moto Guzzi dei grandi viaggiatori, modelli che conquistarono un notevole consenso tanto da esser prodotti per oltre un decennio.

Test Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX
Test Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX
Test Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX
Test Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX

Oggi, queste tre lettere ritornano per identificare la versione più specialistica e avventurosa della Stelvio 1200 4V NTX, la moto che ha segnato il rientro della Moto Guzzi nel settore delle maxi enduro. Della sorella minore la versione NTX condivide i contenuti di un progetto moderno e innovativo che si manifesta sia nella qualità della dotazione del comparto ciclistico sia in dettagli quali il parabrezza e la sella regolabile.

Estetica no limits
Un’immagine possente e dai contorni inarrestabili è quella emanata dalla nuova NTX, questo grazie alla sua robusta “corazza” che avvolge le forme della Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX, composta da paracoppa, paramotore, protezione cilindri, e paramani integrali per preservare il pilota e la sua cavalcatura dalle insidie di qualsiasi percorso. Imponenti quanto efficienti e robuste, le valigie in alluminio e i fari alogeni supplementari completano la sontuosa dotazione d’accessori presenti sulla nuova NTX, incrementabile con una ricca serie d’accessori a richiesta, quali per esempio il navigatore GPS, le manopole riscaldate e, per i più avventurosi, un kit di pneumatici tassellati con il posteriore nella misura di 150/70 R17 montato sulla ruota da 4,25 pollici di serie.

Il serbatoio è stato realizzato attraverso la tecnologia blow molding (stampaggio per soffiatura), che ha consentito di ridurre le dimensioni e il peso a parità di capacità (18litri). Inoltre, vanta un geniale vano portaoggetti con apertura comandata dal manubrio ed è sormontato dalla sella, che avvolgendone gli incavi, evita il contatto diretto con le gambe del guidatore assicurando un superiore confort di marcia.

Test Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX
Test Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX
Test Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX
Test Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX

Erogazione rivista
nuovo profilo e modifiche all’air box che hanno reso la risposta del propulsore “Quattrovalvole” più pronta ai bassi e medi regimi mantenendo pressoché inalterato il valore di potenza massima. A completare un quadro d’eccellenza tecnica contribuisce anche la presenza del sistema frenante ABS, esteso, al pari della nuova curva d’erogazione anche sulla Stelvio 1200 4V.

Grazie a questo il Quattrovalvole, in quest’ultima evoluzione esprime un valore di coppia massima pari a 113 Nm erogati a soli 5800 giri/min contro i 108 Nm a 6400 giri/min della versione precedente. Interessante sottolineare come il nuovo motore sarà utilizzato da quest’anno anche sulla versione standard della Stelvio. Le modifiche sono state numerose e riguardano dei nuovi alberi a camme che rendono più fluida l’erogazione ai bassi regimi eliminando completamente quel piccolo vuoto in basso e la successiva entrata in coppia brusca e in vista dei 6.00 giri, che rendeva il motore fin troppo sportivo per una moto di questo tipo. L’erogazione è ora invece dolce e molto più progressiva e ben gestibile da qualunque motociclista.

Oltre agli alberi a camme è stato ridisegnata la parte bassa dell’air box, spostando la posizione della batteria e permettendo ai corpi sfarfallati di respirare attraverso cornetti di aspirazione più lunghi in modo da migliorare ancora il tiro ai medi regimi. Rivista ovviamente anche la mappatura, insieme alla frizione ora più leggera da azionare grazie al volano alleggerito e ad una molla a tazza dal carico inferiore.

Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX sulle Dolomiti
Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX sulle Dolomiti
Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX sulle Dolomiti
Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX sulle Dolomiti

Cerchi a raggi e gomme strette
Il telaio è a doppio trave superiore, in acciaio ad alta resistenza, con tubi principali dallo spessore di 2,5 mm, dove il motore è ancorato attraverso sei punti di connessione, due in più rispetto ai consueti telai Moto Guzzi, che conferisce all’insieme una rigidezza elevatissima ai momenti torsionali.

Le quote ciclistiche sono state definite favorendo la maneggevolezza, con un canotto di sterzo inclinato di 27° per un’avancorsa di 125 mm, corretto dall’importante interasse da 1535 mm che garantisce un’irreprensibile rigore direzionale. L’avantreno è dominato da una solida forcella upside down Marzocchi con steli da 50 mm e 170 mm d’escursione, mentre al posteriore i cinematismi della sospensione ad azione progressiva sono mossi da un’unità Sachs che lavora su 155 mm di corsa.

La novità ciclistica introdotta dalla versione NTX risiede però nelle splendide le ruote a raggi, assemblate con cerchi Behr e raggi Alpina, che permettono l’utilizzo di pneumatici tubeless Pirelli Scorpion. Hanno misure, rispettivamente di 110/80 su ruota da 19 pollici all’anteriore e 150/70 al posteriore, misura che consente all’occorrenza di calzare pneumatici tassellati da fuoristrada.

Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX sulle Dolomiti
Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX sulle Dolomiti
Moto Guzzi Stelvio 1200 4V NTX sulle Dolomiti

Su strada non delude
L’irresistibile attrazione verso mete lontane e impervie è ciò che esprime la nuova Stelvio da ogni suo particolare, che vanno dalla colorazione titanio ai suoi cerchi a raggi in acciaio. Una volta in movimento stupisce per l’inaspettata maneggevolezza, ancora superiore alla prima versione della Stelvio e probabilmente aiutata anche dei nuovi pneumatici con il posteriore più stretto rispetto a prima.

Su strada il comportamento è sincero e divertente, stabile in velocità e sulle prime fin troppo rapido nello scendere in piega. Insomma da una moto tanto pesante ed imponente viene difficile aspettarsi una tale maneggevolezza e efficacia di guida soprattutto sui terreni più stretti tortuosi e variegati come quelli teatro della nostra prova. I tornanti dolomitici infatti hanno rappresentato il terreno ideale su cui esprimere le potenzialità stradali della Stelvio NTX dal comfort al divertimento di guida.

Ottima la taratura delle sospensioni mentre resta elevatissima la potenza frenante unita ad una grande stabilità e coerenza dinamica anche nelle staccate in discesa più decise e impegnative. Nonostante la mole e la presenza delle valige proprio sui tornanti dolomiti siamo riusciti a tenere dei ritmi piuttosto buoni tra lo stupore degli altri motociclisti dotati di mezzi ben più potenti e leggeri. Ma è il ritrovato equilibrio del nuovo motore che funge da ciliegina sulla torta e rende la moto più docile e divertente in ogni situazione.

In città o in manovra si evince qualche limite della moto che paga il peso e il baricentro elevato, molto utile invece l’ampio vano porta oggetti ricavato nel lato destro del serbatoio e apribile dal comando posto sul dorso del blocchetto sinistro. Sullo sterrato invece la moto paga una ruota anteriore piuttosto carica, che tende facilmente a “prendere sotto” sui fondi a bassa aderenza, sempre in fuoristrada nell’utilizzo sportivo le sospensioni faticano a digerire i buche e sassi al salire della velocità, ma data la mole del mezzo questo diventa un fenomeno del tutto marginale.

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