Suzuki valuta il ritorno della Goose 350 per il mercato A2

Suzuki potrebbe rilanciare la storica Goose 350 in versione retro pensata gli A2, sfruttando la piattaforma tecnica della DR-Z4SM.

Suzuki valuta il ritorno della Goose 350 per il mercato A2
F C
Fabio Chiarani
Pubblicato il 27 nov 2025

Nel panorama motociclistico contemporaneo, emerge una notizia che potrebbe rappresentare un punto di svolta significativo: Suzuki starebbe seriamente valutando il ritorno in scena della leggendaria Goose 350, trasformandola in una naked leggera caratterizzata da un affascinante design retro, esplicitamente destinata ai possessori della patente A2. Questa mossa strategica non appare casuale, bensì supportata da fondamenta tecniche concrete che meritano di essere approfondite. Gli indicatori più significativi provengono dalle specifiche innovative della nuova DR-Z4SM 2025, un modello che incarna perfettamente quella sintesi tra tradizione e modernità che caratterizza il segmento in questione.

La nuova DR-Z4SM rappresenta una piattaforma estremamente promettente per questo progetto ambizioso. Dotata di un monocilindrico da 398 cc capace di erogare 38 CV, questa motocicletta dimostra come sia possibile coniugare prestazioni credibili con il rispetto dei vincoli normativi. Il telaio in acciaio a doppia trave fornisce quella rigidità strutturale che garantisce dinamica controllata, mentre le sospensioni KYB assicurano un comfort di guida superiore rispetto alla concorrenza di categoria. L’implementazione dell’ABS rappresenta un elemento cruciale per la sicurezza, particolarmente rilevante considerando il target di neopatentati. Non ultimo, il peso contenuto sotto i 150 chilogrammi rende questa base tecnica la candidata ideale per una reinterpretazione moderna di un modello storico.

Sebbene Suzuki non abbia ancora rilasciato comunicati ufficiali che confermino esplicitamente il progetto, le indiscrezioni provenienti dagli ambienti specializzati internazionali suggeriscono che l’azienda nipponica stia esplorando concretamente questa possibilità attraverso indagini di mercato interne. La strategia risponderebbe in maniera diretta alla crescente domanda di motociclette che combinano estetica vintage e tecnologia contemporanea. Competitor già affermati come Triumph, Royal Enfield, KTM e Honda hanno dimostrato empiricamente quanto il mercato apprezzi profondamente questa combinazione, soprattutto tra coloro che si affacciano per la prima volta al mondo delle due ruote e ricercano veicoli maneggevoli dal fascino evocativo e suggestivo.

Dal punto di vista strategico, gli vantaggi economici risultano evidenti e tangibili. Sfruttare una piattaforma già sviluppata e testata riduce drammaticamente i tempi di sviluppo e i costi di produzione, permettendo a Suzuki di concentrare risorse su altri segmenti di mercato. La potenza del monocilindrico da 398 cc, che si attesta intorno ai 38 CV, corrispondenti a circa 28 kW, rientra perfettamente nei limiti imposti dalla categoria A2, rappresentando circa l’80% del limite massimo di 35 kW senza necessità di interventi riduttivi drastici o complicati. Inoltre, componenti di qualità riconosciuta come le sospensioni KYB e il sistema ABS rappresentano garanzie concrete di affidabilità e sicurezza che i consumatori più consapevoli apprezzano profondamente.

Tuttavia, non mancano considerazioni critiche che meritano attenzione. I puristi del marchio si interrogano legittimamente sull’autenticità di un simile intervento: quale porzione della Goose 350 originale, sportiva e aggressiva negli anni Novanta, potrebbe effettivamente sopravvivere in una reinterpretazione moderna? Il nome storico porta con sé aspettative specifiche e ben definite riguardanti estetica, ergonomia e carattere sonoro del motore, rischiando di deludere i fan fedeli qualora l’intervento risultasse meramente commerciale e priva di vero spirito.

Rimane infine la questione dei tempi di realizzazione. Qualora Suzuki decidesse di procedere, l’annuncio ufficiale e la conseguente commercializzazione potrebbero subire slittamenti significativi, con prototipi e test tecnici necessari per l’adeguamento alle normative europee sempre più stringenti. Nel frattempo, il costruttore giapponese mantiene il massimo riserbo, alimentando l’attesa degli appassionati che sperano in sviluppi concreti e tangibili.

 

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