KTM e Pierer Mobility: addio alle biciclette, focus su motociclette
KTM e Pierer Mobility concentrano risorse sulle motociclette dopo la vendita di Felt Bicycles e la liquidazione degli stock di e-bike Husqvarna e GASGAS.
KTM e la holding Pierer Mobility hanno annunciato una trasformazione strategica radicale che segna il definitivo abbandono del segmento delle biciclette elettriche. La decisione comporta un taglio netto del 50% dei costi operativi, l’uscita completa dal mercato dei velocipedi, la cessione di Felt Bicycles e lo smaltimento degli stock di e-bike a marchio Husqvarna e GASGAS. Con l’ingresso di Bajaj Auto nel capitale, il gruppo ha deciso di concentrare tutte le risorse sulla produzione di motociclette tradizionali e, prospetticamente, di modelli elettrici di fascia alta, tornando così alle proprie radici storiche.
Parallelamente, nel corso di quest’anno Pierer Mobility ha liquidato le rimanenze di biciclette elettriche firmate Husqvarna e GASGAS, un’operazione che si inquadra all’interno di un piano di ristrutturazione ben più ambizioso. L’obiettivo dichiarato è duplice: ridurre drasticamente i costi operativi e riallocare gli investimenti nei settori dove il gruppo vanta tecnologie consolidate, brand affermati e sinergie produttive significative. L’ingresso di Bajaj Auto come azionista di controllo rappresenta un elemento catalizzatore di questa trasformazione, con il colosso indiano che ha esplicitamente sostenuto la razionalizzazione delle attività, orientando risorse verso il core business motociclistico.
Tuttavia, la strategia comporta criticità significative che meritano considerazione attenta. La disgregazione della gamma offerta genera incertezze presso i rivenditori abituati a proporre soluzioni complete sotto il medesimo ombrello marchio. Inoltre, la dismissione degli stock di e-bike Husqvarna e GASGAS potrebbe incidere negativamente sul mercato dell’usato e sulle politiche di garanzia e manutenzione per la base clientelare esistente. Gli stakeholder attendono comunicazioni più specifiche sui meccanismi operativi e sui piani di supporto post-vendita.
Secondo gli osservatori di settore, il ritorno alla focalizzazione sulle due ruote a motore può effettivamente migliorare i margini di profitto e concentrare le competenze in un ambito globalmente più redditizio. Tuttavia, questo movimento comporta rischi di immagine e determina l’abbandono di spazi di crescita nei segmenti urbani e di micromobilità, dove le biciclette elettriche continuano a registrare tassi di espansione elevati in numerose aree metropolitane.
Per KTM e Pierer Mobility, si tratta di una scelta pragmatica: eliminare ciò che non è centrale per preservare e potenziare la filiera produttiva e il valore aggiunto nel comparto motociclistico, considerato il contesto post-pandemico e le crescenti pressioni su energia e logistica. Rimangono tuttavia in sospeso questioni operative rilevanti: il destino della forza lavoro impiegata nelle divisioni dedicate ai velocipedi e le modalità commerciali previste per i mercati strategici come Nord America ed Europa.