Kellyx: la KLX250S custom per l'avventura estrema

La Kawasaki KLX250S di Jim Leroy, soprannominata Kellyx, è stata modificata con piggyback ECU, scarico da gara, cerchi DID Dirtstar e fari Baja LED per l'enduro e un tour in Indonesia.

Kellyx: la KLX250S custom per l'avventura estrema
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Marianna Bortevi
Pubblicato il 15 dic 2025

In un mondo dove la personalizzazione delle moto rappresenta non solo una passione, ma anche una vera e propria filosofia di vita, la storia di una Kawasaki KLX250S che si trasforma da aggressiva monocilindrica da competizione a fedele compagna di viaggio assume i contorni di un racconto avvincente. Al centro di questa avventura c’è Jim Leroy, designer francese che ha trovato la sua dimensione creativa a Giacarta, in Indonesia, e che ha deciso di mettere alla prova la propria visione realizzando una custom KLX250S capace di affrontare sia le sfide dell’enduro più puro che i lunghi trasferimenti stradali tra le isole dell’arcipelago indonesiano.

La base di partenza non è una moto qualunque: la Kawasaki KLX250S del 2016 si distingue per il suo motore DOHC da 249cc raffreddato a liquido, per la presenza di forcelle rovesciate e per un peso a secco che resta al di sotto delle 300 libbre. Queste caratteristiche rendono la moto un ottimo punto di partenza per chi desidera esplorare i confini tra l’uso stradale e l’off-road. Tuttavia, Leroy ha deciso di spingersi oltre, trasformando la KLX in un mezzo ancora più versatile e performante.

La trasformazione si concentra su interventi mirati che esaltano il carattere fuoristradistico della moto. Uno degli elementi chiave è l’adozione di una piggyback ECU, una centralina aggiuntiva che, abbinata a un albero a camme dal profilo più aggressivo, consente di ottimizzare la curva di coppia e migliorare la risposta dell’acceleratore. Questo upgrade elettronico si traduce in una moto pronta a scattare con decisione, una caratteristica fondamentale per affrontare le prove speciali dell’enduro indonesiano, dove la rapidità di reazione può fare la differenza tra successo e insuccesso.

Ma la personalizzazione non si ferma alla meccanica. L’estetica gioca un ruolo fondamentale nell’identità della Kellyx – questo il nome dato alla special – che sfoggia una livrea ispirata al sole rosso della bandiera giapponese, in omaggio alla tradizione motocross nipponica. Il frontale è dominato da un alloggiamento in alluminio che protegge una coppia di fari Baja LED, scelti per la loro efficienza e per lo stile tipicamente americano, evocativo delle corse desertiche d’oltreoceano. Questi dettagli non solo migliorano la visibilità durante le avventure notturne, ma conferiscono alla moto un look aggressivo e distintivo.

Un altro intervento di rilievo riguarda la scelta dei cerchi: Leroy ha optato per i robusti DID Dirtstar, pensati per resistere alle sollecitazioni dei terreni più accidentati dell’Indonesia. Se da un lato questa scelta garantisce una maggiore affidabilità nelle condizioni estreme tipiche dell’enduro, dall’altro comporta un aumento della massa non sospesa, con il rischio di rendere la guida meno reattiva nelle situazioni più tecniche. Si tratta di un compromesso che ogni preparatore deve valutare con attenzione, soprattutto quando l’obiettivo è coniugare prestazioni e comfort nei lunghi viaggi.

Non mancano, tuttavia, alcune ombre nel quadro complessivo della trasformazione. L’installazione della piggyback ECU, pur offrendo vantaggi evidenti in termini di personalizzazione della carburazione e della gestione elettronica del motore, solleva interrogativi sulla conformità alle normative locali e sulla facilità di manutenzione nel tempo. In un Paese come l’Indonesia, dove le officine specializzate possono essere rare al di fuori dei grandi centri urbani, la scelta di soluzioni tecniche avanzate potrebbe complicare eventuali interventi di assistenza o la gestione delle garanzie.

Il progetto di Jim Leroy rappresenta, in definitiva, un equilibrio dinamico tra specializzazione tecnica e praticità di utilizzo. La Kellyx si mostra docile e confortevole nei trasferimenti stradali, ma pronta a scatenare tutta la sua energia con impennate in terza marcia quando il percorso si fa impegnativo. È una moto che nasce per essere messa alla prova, non solo sulle piste di enduro, ma anche nelle sfide quotidiane dei viaggiatori che attraversano le isole indonesiane.

Le prossime settimane saranno decisive: i chilometri da percorrere, le condizioni estreme e la varietà dei terreni costituiranno il banco di prova definitivo per la custom KLX250S di Leroy. Solo il tempo dirà se le scelte tecniche e stilistiche adottate riusciranno a trasformare questa moto artigianale in un riferimento di affidabilità e versatilità per tutti gli appassionati che sognano di esplorare il mondo in sella a una due ruote unica.

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