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Savannah Woodward, dal Sudafrica al Mugello

Un sogno realizzato con determinazione e volontà per questa ragazzina di 16 anni, grazie all’intuito di Andrea Bardi, ed un tutor come Lorenzo Lanzi

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Vi raccontiamo come dalla realtà virtuale di una foto pubblicata su un social (Facebook) in Sudafrica, una ragazzina di…

Posted by Fuchs Silkolene Italy on Wednesday, September 27, 2017

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Talvolta il mondo delle due ruote può regalare un sogno degno di un film di Hollywood. Protagonista una ragazzina tenace di 16 anni appena, proveniente dal Sudafrica. Gira sui circuiti del suo paese, come tanti ragazzi che covano dentro di se un sogno: quello di diventare una professionista, di poter correre in Europa, su circuiti come il Mugello, tanto per dire. A volte basta poco: la foto giusta sul posto giusto, nel momento giusto.

Già, una semplice foto che Andrea Bardi, dall’Italia, nota e vede. Si fa rapire da quello sguardo e percepisce la scintilla.

“Nei primi giorni del mese di agosto, mentre ero alla ricerca di immagini coinvolgenti da condividere sulla pagina Facebook di
una multinazionale della quale curo l’immagine, curiosando tra quanto pubblicato dalle filiali degli altri paesi sparsi nel
mondo, mi sono imbattuto in uno scatto e in uno sguardo proiettato in avanti, che subito mi hanno fatto pensare all’amico
Marc Marquez; la stessa posizione di guida, stessa grinta e un angolo di inclinazione impressionante, ma una differenza
abissale: nella foto era ritratta una ragazza!”

Lei, Savannah Woodward, ancora non lo sa, ma la sua vita sta cambiando nel giro di pochissimo tempo. Bardi la contatta, e le chiede se avesse dei tempi di riferimento in qualche circuito mondiale.

“Purtroppo Savannah, la ragazza della foto, non aveva dati utili da darmi per poter valutare il suo talento; io in compenso, durante la conversazione via chat, ho realizzato di avere intorno a me le persone giuste e l’opportunità per riuscire a portarla nello scenario più bello che un pilota possa desiderare: l’autodromo del Mugello, per poter così ottenere qualche riferimento cronometrico.”

L’avventura sembra folle, ma Bardi si mette di buona lena: contatta il team della ragazza che gli riferisce, molto semplicemente il sogno di questa ragazza: vorrebbe correre un giorno in Italia o in Spagna. E’ una ragazza con una dedizione totale: studio, palestra e moto, il resto per lei è secondario.

“Con la consapevolezza che il progetto che avevo in mente era di difficile realizzazione, anche in considerazione del fatto che
in agosto le aziende sono chiuse, ho parlato del folle proposito di portare una ragazza minorenne sudafricana al Mugello,
sulla base di uno scatto fotografico visto da Facebook, alla responsabile marketing della filiale italiana della multinazionale
con la quale collaboro: il mio entusiasmo in un lampo si è diffuso a macchia d’olio! Fino al punto che una telefonata
intercontinentale ha sancito la disponibilità ad ospitare al Mugello la giovane Savannah, il 9 e 10 settembre ai Silkolene
Riding Days.”

Detto fatto, Savannah Woodward, il papà Paul e Vic, proprietario del team arrivano al Mugello. Il sogno si mette in moto. Tutor per un giorno? Lorenzo Lanzi.

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“Quando la ragazza è entrata in pista mi ero posizionato alla Bucine, l’ultima curva prima del rettilineo del traguardo, per filmarla, lei senza neppure avere completato il primo giro mi è sfrecciata davanti, anticipata da Lorenzo Lanzi, che abbiamo scelto come suo tutor, toccando con il gomito a terra, ad una velocità di percorrenza impressionante!
Posso dire senza ombra di dubbio che è stata l’emozione più forte che ho provato nel corso della mia vita lavorativa e se si considera che in tal senso ho incontrato Marc Marquez, Troy Bailiss, Giacomo Agostini, il dottor Costa, Randy Mamola, Federica Pellegrini, Alex Zanardi e davvero tanti altri campioni dello sport e della vita.”

Solo pochi giri causa maltempo, ma comunque significativi: 2’12 dopo otto giri per la prima volta nella sua vita in sella ad una “Honda CBR600 RR del 2007 non performante per via dei suoi oltre 50.000 km all’attivo” non è poca roba.

Già, ma si voleva ovviare alla sfortuna della pioggia, e allora tutti si sono mobilitati per darle un’altra occasione, così il fine settimana seguente, le abbiamo messo a disposizione una Suzuki 600, sulla quale non era mai salita prima e il venerdì si è trovata
nuovamente dentro alla pista che ha definito come “il circuito più bello del mondo”.

A volta i sogni possono realizzarsi. Basta una foto giusta al posto giusto nel momento giusto. E, ovviamente, il talento di una ragazza come Savannah. Che in futuro possa essere protagonista dei circuiti mondiali?

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