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Yamaha XSR900 Abarth: prima prova

Seconda, terza, poi quarta. Il tre cilindri mi tira fuori tra le curve della costa della Sardegna con quella cattiveria sul polso destro che ti fa capire cosa significa vivere una moto.

“Adesso sentirai. Ferrari 365 GTB/4 Daytona. Le Mans, 1971, quattro alberi a camme”
“12 cilindri a V”
“12 a V giusto giusto esatto. Lo senti? Questa è la musica dei suoi 5.500 giri al minuto!”

Si, ho preso in prestito le parole di Robert Duvall in Fuori in 60 secondi. Perchè quel trasporto dato da quella musica – lo ammetto – ogni volta che sento il tre cilindri crossplane di Yamaha lo sento tra le mani. L’ho provato tante volte sulla MT-09, sulla Tracer e l’XSR. Ecco, oggi, tra le curve e l’asfalto del sud della Sardegna posso metterlo in azione su una moto che ha qualcosa di unico.

E’ una special, una cafè racer realizzata con Abarth. Caricato, proteso in avanti, quasi come una supersportiva con quella posizione caricata, cattiva, vecchio stile. Sguardo proteso in avanti, carbonio davanti e dietro, con quella coda che mi ricorda la Ducati MotoGP di Stoner. Unica, particolare questa XSR900 ABarth, e non a caso è un’edizione limitata in sole 695 unità. Ogni volta che spalanchi è puro piacere con quello scarico Akrapovic Slip-On. “Lo senti?” Diceva Duvall in Fuori in 60 Secondi. Io, con il vento sul viso, lo sento eccome.

Yamaha XSR900 Abarth: com’è


Facciamo un piccolo passo indietro e diamogli uno sguardo. Perchè piaccia o meno questa XSR900 Abarth ha tutto per attirare l’attenzione. E’ ruvida ma elegante, cattiva ma plasmata dal vento. Linee anni ’80 certo, ma tecnologia di oggi. Insomma ti da l’idea del fascino vintage si, ma con quell’animo che ti sussurra pura adrenalina. Il cupolino in carbonio – sottolineo carbonio – è accattivante ma anche rifinito, come le piastre. Peccato siano un poco coperto perchè meritano all’occhio. Il posteriore, come detto, mi ricorda lo scarico della GP di Stoner. L’unica differenza? La luce a oblò al posto dello scarico. Quello – slip on – è un Akrapovic che combinato con il tre cilindri, non smetterò di ripeterlo, fa venire la pelle d’oca.

Semimanubri? no grazie. Si è scelta una soluzione unica a spiovente, come era consuetudine un tempo. E peccato se solo a guardarli so già che i miei polsi soffriranno le pene dell’inferno. La grafica riprende le tinte di casa Abarth, con i motivi dello scorpione di casa Fiat e con ovviamente la placchetta in alluminio a sottolineare la sua unicità.

L’abito in questo caso fa il monaco perchè la tecnica la conosciamo già, anche se impreziosita. Il motore è lui, il tre cilindri crossplane da 850cc raffreddato a liquido in grado di erogare 115 cavalli a 10.000 giri/min e 87,5 Nm a 8500 giri/min. Telaio in alluminio, sospensioni regolabili con forcella a steli rovesciati da 41 mm regolabile in estensione, con un’escursione di 137 mm. Dietro ecco il mono con escursione da 130 mm, regolabile sia in precarico che estensione. A frenare la XSR900 Abarth ci pensano le pinze su doppio disco da 298 mm all’anteriore e disco singolo da 245 al posteriore.

Yamaha XSR900 Abarth: come va


“La senti?” Eccome se la sento. E’ un’iniezione di adrenalina. Sono sulla strada intorno Baia Chia e Teulada, un misto a picco sul mare che è puro divertimento per chi ama le moto. La posizione in sella è davvero tanto caricata sull’anteriore.

Vecchio stile, polsi e gomiti chiusi, quasi incavato con il busto. Testa e sguardo che puntano in avanti. In una parola? Scomodo. Si, come un tempo. Sai che lei, la Abarth, è come un’amante: la odi per questo, ma la ami per altri motivi. Il primo? spalanco il gas e ringrazio il cielo di avere tra le mani anche un controllo di trazione regolabile che ti viene in aiuto perchè dietro la sento che spinge e scatta come un cavallo selvaggio.

L’erogazione è pulita, lineare, appuntita si, ma con anche quella coppia che vuol spararti fuori. E’ la natura di un tre cilindri e, bisogna ammetterlo, Yamaha ne ha fatto uno stato dell’arte con questo crossplane. E poi è una saetta a scendere in piega. Sarà l’impostazione, ma anche l’assetto, fatto sta che sento l’anteriore bene in pugno in appoggio, con un affondo pronunciato degli steli in compressione in una prima fase, ma comunque poi sostenuto. Molto fa anche la prima pinzata, davvero aggressiva, forse leggermente troppo. E poi, è una moto che ti da l’idea di avere un baricentro alto per quanto è reattiva. La muovi in un attimo.

Destra, sinistra, poi destra con un tornante di ritorno. Le curve del Sud della Sardegna sono una sala giochi, un rollercaster con cambi di pendenze e paraboliche. Diventa un gioco usare questa moto che ha i suoi difetti è vero – i polsi dopo 40 chilometri facevano davvero male – ma che li fa passare in secondo piano. Non è una moto da utilizzare quanto da vivere con il monoposto. Avvolgi con le braccia quasi il serbatoio, prendi le misure ed entri in piega ma non devi forzare. Lei vuole scorrere come una danza, anche perchè l’utilizzo migliore è dato dalla percorrenza. Il manubrio stretto non ti offre questa sensazione di stabilità.

Poi però, ancora una volta, ad ogni uscita, spalanchi e lui ti tira fuori. Seconda-terza-quarta con il sorriso. E pazienza se polsi e schiena dopo un po’ fanno male. Chiaro, sto parlando di un mezzo da collezione, elitario, fuori portata. E’ indubbio questo, anche perchè non è per un uso quotidiano. Però, è senza ombra di dubbio, una delle moto più gustose che abbia provato negli ultimi anni. E se pensate che stia esagerando, vi consiglio di ascoltarla dal vivo. Quel suono del tre cilindri….”La senti? Questa è la musica”.

Yamaha XSR900 Abarth: Piace e non Piace

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Piace
– Motore ed erogazione
– sound
– stile e largo uso del carbonio
– reattività

Non Piace
– posizione fin troppo sacrificata
– avrei preferito dei semi manubri

Yamaha XSR900 Abarth: scheda tecnica

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MOTORE
Cilindrata 847 cc
Tipo motore termico
Tempi 4
Cilindri 3
Configurazione cilindri in linea
Disposizione cilindri trasversale
Inclinazione cilindri –
Inclinazione cilindri a V n.d.
Raffreddamento a liquido
Avviamento elettrico
Alimentazione iniezione
Alesaggio 78 mm
Corsa 59,1 mm
Frizione multidisco
Numero valvole 4
Distribuzione bialbero
Ride by Wire n.d.
Controllo trazione Sì
Mappe motore n.d.
Potenza 115 cv – 85 kw – 10.000 rpm
Coppia 9 kgm – 88 nm – 8.500 rpm
Emissioni Euro 4
Depotenziata No
Tipologia cambio meccanico
Numero marce 6
Presenza retromarcia No
Consumo medio VMTC n.d.
Capacità serbatoio carburante 14 lt
Capacità riserva carburante 3,7 lt
Trasmissione finale catena
CICLISTICA
Telaio In acciaio a diamante
Sospensione anteriore Forcella telescopica con steli rovesciatI da 41 mm, regolabile in estensione
Escursione anteriore 137 mm
Sospensione posteriore Forcellone oscillante a leveraggi progressivi, regolabile nel precarico molla e in estensione
Escursione posteriore 130 mm
Tipo freno anteriore doppio disco
Misura freno anteriore 298 mm
Tipo freno posteriore disco
Misura freno posteriore 245 mm
ABS Sì
Tipo ruote integrali
Misura cerchio anteriore 17 pollici
Pneumatico anteriore 120/70ZR17M/C (58W)
Misura cerchio posteriore 17 pollici
Pneumatico posteriore 180/55ZR17M/C (73W)
MISURE
Lunghezza 2.075 mm
Larghezza 815 mm
Altezza 1.140 mm
Altezza minima da terra 135 mm
Altezza sella da terra MIN 830 mm
Altezza sella da terra MAX n.d.
Interasse 1.440 mm
Peso a secco n.d.
Peso in ordine di marcia 195 Kg

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