GoPro Hero Session: l’action cam si comanda dall’app
Un dado nero per i video in sella.
L’ultimo modello di action cam dell’americana GoPro ha tutte le carte in regola per trasformarsi nella preferita dei motociclisti. La Hero Session (219 euro) è più piccola delle precedenti, senza schermo, un cubo nero di dimensioni ridotte (38 mm di altezza, 38 mm di larghezza e 36,4 mm di profondità): due soli pulsanti, uno per la connessione Wi-Fi e uno ben visibile per l’accensione del dispositivo.
Basta premere il pulsante principale una volta e siete pronti a partire e riprendere le vostre scorribande in moto, in seguito tramite l’app è possibile estrarre dal filmato tutti gli scatti desiderati. In alternativa, con una pressione di tre secondi è possibile scattare una “raffica” di foto. La camera pesa 74 grammi, è water resistant, non teme il maltempo quindi e può registrare video con una risoluzione massima di 1.440p a 30 frame per secondo e catturare foto con un sensore da 8 Megapixel.
La Session registra su schede di memoria MicroSD si collega allo smartphone tramite Wi-fi. Per visionare i filmati registrati, caricarli sul dispositivo mobile ed eventualmente tagliarli è possibile usare l’app gratuita GoPro. Altre due app free accompagnano la Session, entrambe caratterizzate da una notevole facilità d’uso e da un’interfaccia comprensibile a chiunque.
Quik monta automaticamente dei video partendo dal materiale multimediale presente sul telefono. L’app per esempio è in grado di capire che una decina di foto scattate lo stesso giorno e nello stesso posto, sono relative ad un evento particolare e procede quindi a montarle in un filmato, che è poi possibile editare ulteriormente e condividere sui social. Quindi se volete postare su Instagram o Facebook, una sequenza d’immagini a tema catturate dallo smartphone o dalla video camera GoPro, senza perdere troppo tempo, ma con risultati apprezzabili, Quik fa al caso vostro.
Splice invece è dedicata sempre al montaggio video, ma è un’app più potente e più complessa. Bisogna creare un progetto, aggiungere i video o le foto desiderati e scegliere come effettuare il montaggio, scegliendo le transizioni o la colonna sonora per esempio. Questa app richiede maggiore tempo sia per l’apprendimento, sia per l’esecuzione, ma i risultati sono decisamente di un altro livello rispetto a Quik e adatti non solo alla condivisione sui social media. La camera è ottima per un uso in moto grazie al suo ingombro e peso, potete scegliere se utilizzarla in uno degli alloggiamenti dello zaino Seeker BackPack (189,99 euro), sul casco, agganciata al telaio o al serbatoio o persino sulla mano, grazie all’apposito guanto. Attenzione alla durata della batteria, questa infatti non ci ha stupito per autonomia e si riduce molto se usate spesso il collegamento Wi-Fi con lo smartphone. Perfetta la resistenza all’acqua, per quanto riguarda le cadute invece è meglio non esagerare.