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Husqvarna ai cinesi? speriamo di no

BMW sembra interessata all’acquisto della centenaria svedese. Il quotidiano “La Repubblica” ha ventilato la possibilità di un interessamento della divisione moto tedesca verso la piccola casa, ormai varesina. Castiglioni come Beggio? dunque due patron in declino? Dopo aver portato entrambi, i loro marchi, Cagiva e Aprilia alla ribalta mondiale, sia nelle competizioni sportive che sui

BMW sembra interessata all’acquisto della centenaria svedese. Il quotidiano “La Repubblica” ha ventilato la possibilità di un interessamento della divisione moto tedesca verso la piccola casa, ormai varesina.
Castiglioni come Beggio? dunque due patron in declino?
Dopo aver portato entrambi, i loro marchi, Cagiva e Aprilia alla ribalta mondiale, sia nelle competizioni sportive che sui mercati, sembrano poi essersi arresi alle concorrenze delle holding. Storie analoghe e diverse, due italiani che hanno costruito il proprio sogno, ma che poi hanno preferito tirare, per così dire, i “remi in barca”.
Ecco un paio di motivazioni, per cui BMW Motorrad avrebbe bisogno del brand svedese.
Insieme all’Harley Davidson e poche altre, infatti, sia Husqvarna che BMW hanno storie centenarie. BMW alla nascita non produceva moto, e non è ancora alla boa dei cento anni, ma non bisogna dimenticare che la casa bavarese cominciò la sua carriera motociclistica proprio sulle Gelande Strasse, le strade “scivolose” dell’Enduro, e già a metà anni Trenta si divideva le medaglie delle “sei giorni” con una Husqvarna nazionalista.

La casa bavarese potrebbe ritornare all’enduro specialistico, e con l’appoggio dei tecnici italiani sicuramente arriverebbe presto ai massimi livelli nelle competizioni, e magari anche sui mercati. Il “know-how” tecnico della casa di Schiranna diventa fondamentale per BMW Motorrad.
Se facciamo attenzione alle recenti mode motoristiche, scopriamo che una di queste fu lanciata proprio della rinata Husqvarna varesina, all’inizio degli anni 90.
Nacquero allora, infatti, i cosiddetti carter “separati”, di derivazione duetempistica, ovvero, in un motore quattro tempi, la camera di manovella fu separata dalla primaria del cambio.
Un brevetto Husqvarna, poi importato sulle KTM che avevano acquisito l’esperienza e i progetti Husaberg, e che adesso appartiene anche ai giapponesi.
La Honda, infatti, dopo aver importato questa innovazione tecnica in anteprima sui CRF da fuoristrada, adesso ne fa beneficiare anche la supersportiva CBR 600, e persino il nuovo scooter SH 300.
Di certo il nuovo motore/basamento, monocilindrico da 250 cc, di recente sviluppato dalla Husqvarna troverebbe diverse applicazioni su mezzi leggeri, e naturalmente anche tutto il bagaglio di conoscenze personali dei progettisti sarebbe un interessante pacchetto aggiunto.
E se fosse una casa italiana a “prendersi cura” dell’Husky?

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