Home Silverstone, prime “qualifiche” fra conferme e novità. Svetta Checa. Italiani “guardinghi”

Silverstone, prime “qualifiche” fra conferme e novità. Svetta Checa. Italiani “guardinghi”

Non fa caldo a Silverstone, ma ci pensa Carlos Checa (2’05.477) con il suo casco nuovo e con la sua Ducati ad accendere subito i fuochi di un GP d’Inghilterra molto importante anche per la classifica generale. Dopo le libere della mattina con la piacevole “novità” della wild car Hopkins davanti a tutti, le prime


Non fa caldo a Silverstone, ma ci pensa Carlos Checa (2’05.477) con il suo casco nuovo e con la sua Ducati ad accendere subito i fuochi di un GP d’Inghilterra molto importante anche per la classifica generale.

Dopo le libere della mattina con la piacevole “novità” della wild car Hopkins davanti a tutti, le prime qualifiche riportano sul primo gradino virtuale il capoclassifica iridato, a dimostrazione che quando il gioco si fa duro sono i piloti, ancor più del mezzo, a fare la differenza.

A dire il vero, la bicilindrica di Borgo Panigale ha oggi smentito i pronostici di chi la vuole fuori gioco, su un tracciato come quello inglese, dove più che la coppia e il tiro in basso, contano Hp e i giri del motore in alto. Ma il mix equilibrato della bicilindrica italiana si dimostra così performante che addirittura troviamo per la prima volta in seconda posizione (+0.393) la Ducati privat del francese Berger, davvero in crescita nelle ultime gare.

Gli attesissimi piloti inglesi bussano forte, ma devono “accontentarsi” dei restanti due posti della prima fila virtuale: con il funambolico Sykes (+0.422) e il risvegliato Camier (+0.460) che dovranno confermare in Superpole e soprattutto in gara quanto fatto oggi nelle Q1.

Si conferma Hopkins, che apre la seconda fila (+0.497) e porta la Suzuki davanti alla consorella di Fabrizio (+0.546), quindi Smrz (altra Ducati) e Laverty (+0.560) con la velocissima Yamaha.

Biaggi nono tempo (+0.567) ha girato più di tutti, alla ricerca del miglior assetto per domani. Il pilota dell’Aprilia precede lo … “sconsolato” Haslam, poi Guintoli e il rientrante Toseland, che non ha confermato il bel quarto posto del mattino. Solo 13° tempo Badovini e solo 14° tempo Melandri, con un gap pesante: +1.220.

Arrancano le Honda con Lowes (sempre sostituto di Rea) e Lai, penultimo tempo (+2.182), sostituto di Muggeridge. Non hanno brillato neppure Haga (+1.285), Corser (+1.413) e Rolfo (+1.708). Insomma, a parte la conferma di Checa, c’è … movimento.

Si tratterà di vedere se per alcuni oggi è solo un fuoco di paglia e per altri solo pretattica. Il circuito si adatta alla perfezione a moto quali Aprilia e Yamaha e a piloti dalla guida dalla falcata alla “Giotto”, come Biaggi e Melandri. Anche la Kawasaki e la Suzuki hanno carte da giocare, addirittura per il podio. Ancora nebbia per Bmw Casa e nebbione per Honda. Domani la Superpole chiarirà la situazione. Checa non si farà intimidire. Poi c’è l’incognita del tempo.

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