TEST Pirelli Diablo Rosso II: step generazionale

Di L. Lallai
Pubblicato il 19 apr 2011
TEST Pirelli Diablo Rosso II: step generazionale


Diablo è un nome che non ha bisogno di presentazioni. La storia di questo pneumatico è cominciata nel 2002, quando Pirelli ha voluto reinventare il mondo delle coperture stradali con un progetto tutto nuovo. Da quel giorno il nuovo marchio è diventato così forte da non lasciare più il listino, evolvendo generazione dopo generazione fino alle ultime versioni della Rosso Generation.

Questo è il terzo pneumatico che viene proposto con il suffisso “Rosso” dopo il capostipite del 2008 e il più recente Rosso Corsa, versione esasperata dedicata all’utilizzo sportivo su strada e in pista. L’anello di congiunzione si chiama Diablo Rosso II, che si pone esattamente a metà strada fra i due già citati, sostituendo però il più anziano e superato dei due.

Abbiamo avuto modo di testare per voi il nuovo nato, e per inserirlo perfettamente nel target ci siamo trovati in sella alle ultime naked che il mercato propone, sulle strade montane del passo della Raticosa e della Futa. Con questi elementi è facile capire a quali utenti si rivolge Pirelli, e all’utilizzo prettamente stradale al quale è dedicato il Rosso II, che prende il meglio dalla versione Corsa e dalla standard, mixandolo in un compromesso che esalta la guida in città e fuori.

TEST Pirelli Diablo Rosso II
TEST Pirelli Diablo Rosso II
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TEST Pirelli Diablo Rosso II
TEST Pirelli Diablo Rosso II
TEST Pirelli Diablo Rosso II
TEST Pirelli Diablo Rosso II
TEST Pirelli Diablo Rosso II

La tecnologia in 4 acronimi

In Pirelli hanno deciso di dare una sigla a tutti gli elementi che compongono il nuovo pneumatico. Con degli acronimi si identificano i punti chiave, le caratteristiche che rendono questa gomma migliore sull’uso stradale rispetto alle sorelle di listino:

FGD (Functional Groove Design): un nuovo ed innovativo disegno del battistrada che garantisce +2% di superficie di contatto rispetto al Rosso, pescando elementi tipici degli pneumatici più sportivi come il Corse.

ECC (Extreme Cohesion Compound): nuova mescola che avvolge lo pneumatico per il 75% e si avvale di tecnologia bi-mescola per un maggior chilometraggio e miglior grip sul bagnato

EPT (Enhanced Patch Technology): tecnologia sviluppata dall’esperienza in Superbike che aumenta l’aderenza in condizioni d’asciutto, garantendo un’impronta a terra ottimizzata a tutti gi angoli di piega

ICS (Integrated Contour Shaping): profilo che massimizza e le performance della moto a tutti gli angoli di piega, massimizzando le caratteristiche di trazione e tenuta, nonchè le prestazioni sul bagnato

I termini inglesi abbreviati fanno “molto figo”, ma in soldoni cosa comportano queste nuove caratteristiche? Se leghiamo assieme tutti gli elementi di cui sopra, il miglioramento rispetto al Rosso si sviluppa su tutti i fronti della performance (chilometraggio e grip su asciutto) e della sicurezza (stabilità in frenata e grip sul bagnato), mentre si perdono parecchi punti in fatto di sportività rispetto al Rosso Corsa, ma Pirelli ci tiene a sottolineare che questo NON è uno pneumatico fatto per andare in pista e cercare la massima performance in condizioni estreme.

Un po’ di chimica

Se a scuola avevate un brutto voto in chimica, probabilmente vi sareste persi durante la spiegazione del responsabile R&D di Pirelli. La minuziosità nello spiegare il legame fra i polimeri alla ricerca della catena stabile e perfetta, e la volontà di stabilire il legame chimico fra l’idrogeno dell’acqua e quello della mescola in condizioni di asfalto bagnato, ha mandato in pappa anche noi, ma è stato utile capire il percorso dalla prima stesura su carta alla distribuzione presso i gommisti.

Perchè non si tratta di pezzi di gomma rotondi, ma di ricercate mescole sviluppate in laboratorio con continui test, che hanno portato alla produzione di una enorme serie di prototipi prima di realizzare il progetto definitivo. Sono state prodotte più di 30 gomme anteriore e 30 posteriori per arrivare alla perfetta soluzione, e a queste aggiungiamo i prototipi per la gomma Rosso II Diavel, da 17″ con sezione di 240mm, che ha richiesto una prototipazione e una serie di test differenti dal resto della gamma.

E proprio la gomma posteriore sviluppata da Pirelli per la Ducati Diavel, con tecnologia Diablo Rosso II, è un vanto non da poco per i tecnici che l’hanno prodotta. Nello specifico, questa moto rappresenta la sfida nel creare il primo 240/45ZR17 di natura sportiva stradale. Gomme simili la Pirelli le produce già per le grosse custom (come ad esempio la HD Rocker-C) ma le performance Diavel non permettevano l’utilizzo di tali coperture. Il risultato è che con la spalla limitata a 45mm il nuovo 240 risulta panciuto ed affilato, e l’impronta a terra è del tutto paragonabile alla versione da 180 o 190. Un eccessivo appoggio snaturerebbe le caratteristiche di trazione sbilanciando le performance fra pneumatico anteriore e posteriore, rendendo la guida un vero inferno. Ma questo problema è stato abilmente superato.

TEST Pirelli Diablo Rosso II
TEST Pirelli Diablo Rosso II
TEST Pirelli Diablo Rosso II
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Come va?

Premettiamo che il test si è svolto esclusivamente su asfalto bagnato e temperature inferiori ai 5°. La sfortuna di trovare l’appennino tosco-emiliano nella peggiore giornata da un mese a questa parte, è comunque servita a darci un’idea delle performance del Rosso II in condizioni estreme. Siamo saltati in sella alla Suzuki GSR750, alla Ducati Streetfighter e alla Kawasaki Z1000, tutte equipaggiate con Diablo II fresche fresche.

La precisazione sui tre diversi modelli di naked è doverosa, perchè il confronto nel comportamento da un modello all’altro è fondamentale nel giudizio di un buon pneumatico. Sia sulla paciosa ma reattiva GSR 750, che sulla legnosa e scorbutica Streetfighter, abbiamo riscontrato un feedback omogeneo, un modo di aggredire le curve e i rapidi cambi di direzione del tutto simile.

Nonostante le potenze e i valori di coppia messi in gioco fossero profondamente diversi, il Diablo II ci ha mostrato la sua attitudine ad assecondare perfettamente diversi tipi di erogazione e ciclistica. Questa è la migliore caratteristica che abbiamo riscontrato su questo nuovo pneumatico, il suo essere “easy” nell’adattamento e subito confidente con il pilota. Per una gomma da grandi numeri è caratteristica fondamentale, e sembra che Pirelli abbia colto nel segno.

Sul bagnato il grip è fenomenale. La tendenza a scivolare e perdere direzionalità in percorrenza di curva è quasi nulla e si nota a primo acchito quanto lavoro è stato fatto dai tecnici contro l’acquaplaning; il profilo di entrambe le gomme è affilato e uniforme nella discesa in piega, con una progressione che fa sentire molto bene le sospensioni e da una reale sensazione di impronta uniforme per tutti gli angoli di piega che abbiamo affrontato. Durante il giro che ci ha portato alla Raticosa (Eravamo in sella alla Streetfighter) abbiamo trovato freddo polare e nevischio, ma anche all’abbassarsi della temperatura la confidenza dell’anteriore è rimasta del tutto simile a quella avuta in partenza, con circa 5° in più nell’atmosfera e un asfalto molto meno inzuppato.

Per concludere

A fine giornata, fra un principio di ipotermia e qualche maledizione a Giove Pluvio, ci siamo fatti un’idea concreta della nuova creazione Pirelli. Ci è mancato un bel tratto di strada asciutta per avere al 100% la conferma, ma possiamo definire il Diablo II la gomma ideale per chi fa un’utilizzo della moto al 100% stradale. Da tenere lontane le piste e gli sterrati, ovviamente, ma per tutto il resto – compreso viaggiare – è una soluzione divertente ed equilibrata.

Abbiamo strappato qualche nozione in fatto di vita media di un Diablo II. Il chilometraggio massimo stimato è di circa 12.000 km per il posteriore e 15.000 per l’anteriore. Ovviamente è da intendere come un valore medio approssimativo, dato che un utilizzo più sportivo fa diminuire questi valori, così come cambiano in base al peso e alla potenza del mezzo su cui vengono montati.

Per infilarci ancora di più in un confronto diretto con la concorrenza, abbiamo chiesto quali sono le differenze fra un Diablo II e un Metzeler Sportec M5, lo pneumatico dello stesso gruppo Pirelli che sembra più vicino alle caratteristiche di questo nuovo modello. La risposta è stata chiara, entrambi i modelli si trovano ad un livello prestazionale compreso fra il Rosso e il Rosso Corsa, ma il Rosso II è un gradino sotto l’M5 come sportività, e uno sopra come performance turistica/cittadina

Misure e disponibilità

L’anteriore del Diablo Rosso II è disponibile nella misura 120/70ZR17, mentre il posteriore è disponibile nelle misure 180/55, 190/50, 190/55ZR17, oltre alla misura 240/45ZR17 creata appositamente per il primo equipaggiamento della Ducati Diavel. Le ulteriori misure per il front 110/70, 120/60 e le ulteriori per il rear 150/60, 160/60 sono disponibili da Aprile 2011 mentre la 170/60ZR17 lo sarà dal 2012. Ovviamente, come per la tutta la Rosso Generation, è possibile personalizzare la spalla con la targhetta preferita, potete configurare e oridinare le vostra sul sito Pirelli

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