Bonhams mette all'asta Autoglider 1920: raro scooter britannico in vendita
Bonhams mette all'asta un raro Autoglider 1920 dalla Rex Jud Collection al Spring Stafford Sale. Dettagli tecnici, storia e valore stimato per collezionisti.
Un viaggio indietro nel tempo sulle due ruote, alla scoperta di uno dei capolavori più rari della mobilità del primo Novecento: l’Autoglider del 1920. Un autentico pezzo di storia che torna protagonista grazie a Bonhams, la celebre casa d’aste pronta a mettere in vendita uno dei meno di dodici esemplari sopravvissuti di questo scooter storico. L’occasione? Lo Stafford Sale del 26 aprile 2026, durante il prestigioso Salone Internazionale delle Moto Classiche, dove collezionisti e appassionati avranno la rara possibilità di aggiudicarsi un veicolo che ha segnato una svolta nella mobilità personale del dopoguerra.
Un capolavoro della mobilità in miniatura
L’Autoglider rappresenta molto più di un semplice mezzo di trasporto: è la testimonianza vivente dell’ingegno industriale e della ricerca di soluzioni innovative nel periodo post-bellico. Prodotto dalla Autoglider Ltd. di Birmingham tra il 1919 e il 1922, con una tiratura limitata a meno di 2.000 unità, questo veicolo è oggi una vera rarità, tanto che la sua valutazione si aggira intorno alle £3.500. Ciò che rende unico questo scooter è la sua provenienza dalla prestigiosa Rex Jud Collection, garanzia di autenticità e valore storico.
Un’innovazione che anticipa i tempi
La vera rivoluzione tecnica dello Autoglider risiede nella scelta della front wheel drive, una trasmissione a catena che muove la ruota anteriore: una soluzione avveniristica per l’epoca, pensata per garantire trazione sicura e facilità d’uso nel traffico urbano. Il cuore pulsante del mezzo è il motore due tempi Villiers da 269 cc, progettato per la massima semplicità: niente cambio di marcia, ma una frizione a leva che consente il disinnesto a veicolo fermo e la messa in moto a spinta. Tutto pensato per un utilizzo quotidiano, rivolto sia ai pendolari che al pubblico femminile dell’epoca, desideroso di praticità e pulizia rispetto a motociclette e biciclette tradizionali.
Design funzionale e protezione dalle intemperie
L’aspetto che più colpisce dell’Autoglider è la sua carrozzeria, un vero esempio di design funzionale ante litteram. I pannelli in compensato marino a tre strati, sapientemente verniciati, danno vita a una cofanatura integrale che include una pedana continua e un vano posteriore chiuso, offrendo una protezione totale contro pioggia e polvere. Il peso contenuto, tra i 72 e i 77 kg, abbinato alle ruote in lamiera pressata da 16 pollici con pneumatici Palmer Cord, garantiva maneggevolezza e agilità sulle strade cittadine. Non da meno, le prestazioni: il modello standard poteva raggiungere i 48 km/h, mentre le versioni da competizione sfioravano addirittura gli 80 km/h, numeri di tutto rispetto per uno scooter dell’epoca.
Un mercato difficile e il declino di un’icona
Nonostante la sua natura pionieristica, la storia commerciale dell’Autoglider fu breve. Già nel 1923, infatti, scomparve dai listini, travolto dalla concorrenza delle motociclette con sidecar e dei veicoli a trazione posteriore, più versatili ed economici, soprattutto nelle aree rurali. La sua tecnologia d’avanguardia, per quanto affascinante, non bastò a conquistare un mercato che si rivelò troppo ristretto: la nicchia di utenti urbani non era sufficiente a sostenere la produzione di uno scooter così innovativo, ma meno adattabile rispetto alle soluzioni più convenzionali.
Un valore storico per intenditori
Oggi, il fascino dello Autoglider resta immutato per chi sa apprezzare l’evoluzione della mobilità e il valore delle idee che hanno segnato un’epoca. Collezionisti e musei della mobilità si contendono questi rarissimi esemplari, mentre il grande pubblico può ammirarli solo in occasioni speciali come lo Stafford Sale. L’asta presso lo Staffordshire County Showground non è solo un evento commerciale, ma una celebrazione della storia e dell’ingegno che hanno dato forma al concetto di mobilità accessibile. Possedere uno scooter storico come questo significa custodire una pagina importante della storia dei trasporti personali, un oggetto che racchiude l’ambizione, la creatività e la voglia di innovare tipiche del primo Novecento.