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Il CIVS incorona gli ultimi campioni allo Spino

Sul tracciato che dal ridente abitato di Pieve Santo Stefano porta al Fontandrone si cimentano ben centocinquantacinque moto suddivise tra Moto d’Epoca, Crono Climber e Moderne.

Si chiude nel migliore dei modi la stagione del Campionato Italiano Velocità Salita di Motociclismo con la edizione 2018 dello Spino Moto. Sul tracciato che dal ridente abitato di Pieve Santo Stefano porta al Fontandrone si cimentano ben centocinquantacinque moto suddivise tra Moto d’Epoca, Crono Climber e Moderne. Rispetto all’anno passato le condizioni meteo sono eccellenti con un sole non opprimente ed un cielo pressoché sgombro da nuvole.

Ben poche quindi le interruzioni, con l’unica nota stonata rappresentata dalla caduta di Lorenzo Amerighi nella seconda manche di gara. Le condizioni del toscano, portato via in ambulanza, non sarebbero però gravi. Tra le Moto d’Epoca spiccano i mezzi del Gruppo 5 che regalano grosse emozioni. Nella classe 80 vittoria per il pilota di Segni Andrea Antonelli con la Honda, dopo un aspro duello con il volterrano Massimo Brogi con la Minarelli.

Quest’ultimo è anche un veterano della Salita dello Spino automobilistica, che disputa regolarmente da diversi anni con vetture Bicilindriche. Nella classe 175^ vittoria di Paolo Marchetti con la Morini davanti al ternano Tentellini su Ducati, mentre la 250 2T vede un trionfo Benelli con Cecconi davanti al fiorentino Loncao ed a Paolo Marchetti. Quarto con la Aspes Alessandro Baldessari sul volterrano Danilo Trafeli e su Gino Tedeschi.

Il laziale al manubrio della Benelli è il curatore della rievocazione storica Segni-Colleferro. Tra le 250 4T vittoria per Giovanni Lombardi con la Honda davanti a Mario Dolfi su Morini, mentre Ferdinando Sementilli fa il vuoto nella 500 2T con la Ducati. Si decide solo all’ultimo il discorso titolo in 500 4T con Cristiano Ramagini vincitore con la Kawasaki e quindi campione d’Italia. Sconfitto il valido toscano Armando Zofrea che è solo terzo dietro anche il laziale Gagliarducci su Honda.

Il CIVS incorona gli ultimi campioni allo Spino

Il fiorentino Claudio Fioravanti che compiva gli anni proprio nel weekend vince la classe Vintage 86 con la Ducati ai danni della Suzuki di Giorgio Manfredi e le Yamaha di Baldessari e Gianluca Spadazzi. Quest’ultimo ha portato al debutto sui tornanti pievani una splendida FZ dopo avere corso gran parte della stagione con una Honda. Nella Classe Vintage 94 trionfo per Massimiliano Magnani, il romagnolo fa il vuoto con la Suzuki davanti alla Yamaha di Orselli ed alla Honda del veterano polivalente Giampaolo Vannini.

Quarto il volterrano Marco Di Paolantonio che torna con la sua Suzuki tra le Storiche dopo l’infelice incursione tra le 1000 Super Open moderne a Varliano. Tra le Supermono bel successo per Carmelo Vittorino con la Yamaha. In Gruppo 4, che basa le classifiche sulla regolarità, successo per Luigi Giuffrica in classe 80, per Leonardo Spadazzi con una splendida Aprilia in classe 125, per Gino Tedeschi tra le 250, per Paride Gombi su Ducati tra le 500 e per Renzo Pratesi su Guzzi tra le 1000.

Passiamo ora alle moto iscritte alla gara Crono Climber. Anche questo gruppo basa le proprie classifiche sulla regolarità e vede le vittorie di Fabrizio Fabbri su Honda tra le PitBike, di Luca Stori su Honda tra le 125 Open, di Alessandro De Filippo su Suzuki in 250 Open. Il fiorentino Francesco Mureddu si impone con la Honda tra le 600 Stock davanti alla Ducati del neo-campione Massimo Martini, alla Yamaha di Moreno Cardesi ed alla Suzuki del genovese Dario Cavanna.

Gianluigi Bianchi su Honda è solo tra le Naked mentre tra le 600 Open fa festa un pilota locale. E’ Mirko Balzoni che con la Honda batte la identica moto dell’umbro Oliovecchio e la Kawasaki di Pazzaglia per aggiudicarsi una vittoria da incorniciare. La corsa pievana tra l’altro vedeva anche l’esordio del cugino Luca Balzoni, secondo in 125 Open con una potente Husqvarna.

Massimiliano Marsili vince tra le SuperMoto con una Honda davanti alla identica moto del senese Venio Da Frassini, che aveva fatto suo il primato Crono Climber a Volterra due settimane fa. Ben quattordici i piloti della 1000 Open con il trionfo del Moto Club della Futa: Ivan Rossi è vincente con la propria bellissima Triumph davanti alla Kawasaki del compagno di team Jacopo Napoli.

Terzo è Giovanni Lazzeri con una stupefacente Ducati Panigale R davanti alla Suzuki di Nicola Baroni ed alla Kawasaki di Emiliano Chiellini che si aggiudica il titolo di classe sconfiggendo la Ducati NCR di Alberto Bricchi, giunto solo undicesimo. Anche Ascanio Chiellini si mette in lustro chiudendo settimo con la sua Yamaha dietro all’identica moto di Simone Sorresina e dvanti alla Ducati di Simone Privitera.

Bel nono posto di Laura Mascelloni con la sua potente Ducati Monster, davanti all’ex-protagonista del Trofeo Interforze Diego Pilia con la Suzuki. Tredicesimo posto per la Suzuki in livrea Ecstar del ravennate Vitas Frigo Babbi che precede l’identica moto di Angelo Petri. Ed ora passiamo alla gara CIVS vera e propria, che doveva assegnare diversi titoli specialmente nelle classi inferiori.

Cominciamo dalla classe PitBike. Vince Bursi con la Bucci, ma a Platone basta il secondo posto per aggiudicarsi il titolo con la Pitom. Terzo Benassi che con una Bucci carenata ha tentato fino all’ultimo di portare a suo favore il discorso campionato. A Enrico Repetti la vittoria in PitBike Open davanti a Fabrizio Fabbri, entrambi erano al manubrio di Honda. Tra le 125 Open duello all’ultimo sangue tra Loris Guerrini con la Aprilia e Luca Stori con la Honda.

Il primo fa il miglior tempo in entrambe le gare ma a Stori basta ottenere due secondi posti per laurearsi campione. Per il centauro di Rosia festa doppia avendo anche vinto il titolo di classe Crono Climber. Terzo con una Aprilia Enrico Repetti che allo Spino si unisce al gruppo dei Double Starters, precede la identica moto di Pettorali e la bianca Cagiva Mito del modenese Mattia Felici. Marco Vigilucci, reduce da un’ottima gara a Volterra, è sesto con la Aprilia precedendo la identica moto di Ferrarese e la Yamaha dell’esordiente Fracci. Un bel weekend per la famiglia Vigilucci dato il buon piazzamento del giovane Iuri al Rally di Casciana Terme.

Spettacolo monco tra le 250 Open con la assenza del campione Marco Queirolo e del secondo in campionato Cipriani. Vince Dario Montalti con la Aprilia ed in tal modo chiude terzo in campionato scavalcando Testoni. Completano il podio altre due moto di Noale. Secondo Lorenzo Meniconi che cancella l’amarezza per il ritiro del 2017 sul bagnato e terzo posto per il double starter Marco Vigilucci. Passerella trionfale per Marco Lombardi in Moto3, già campione celebra il titolo battendo con la sua Honda la identica moto di Giovanni Ronzoni e la Kawasaki di Luciano Adami.

Anche David Lignite fa festa tra le 600 Stock vincendo con la Kawasaki davanti alla Honda di Tiziano Rosati ed alle Yamaha di Adriano Pagli e Francesco Martinelli. Quinto Fabio Giusto davanti a Simona Zaccardi con la Honda, chiude la classifica la MV Agusta bianco-verde di Luca Costantini. Grossa sfortuna per Fabio Brando costretto al ritiro con la Triumph per un problema nella prima manche di gara.

Tra le Naked trionfo per Stefano Manici già campione da Varliano con la Triumph. Per questo costruttore bottino pieno con quattro moto ai primi quattro posti. Secondo il reatino Andrea Cifone davanti al genovese di Torriglia Riccardo Marchelli ed al lombardo Federico Mercurio. Quinto di classe Musso su Suzuki davanti alla Ducati Monster del bergamasco Barry Rivellini ed alla Suzuki di Girotto. Tra le 600 Open gran successo per il campione 2018 Stefano Nari che con la Triumph realizza il miglior tempo assoluto.

Sconfitto Daniele Stolli con la Honda e terzo Christian Ciullo su Triumph. Quarto il lucchese Sani con la Yamaha davanti alla Triumph del marchigiano Pignani ed alle Yamaha di Emo Antinori Petrini e Paolo Trafeli. Ciullo si consola con la vittoria in SuperOpen 600 che gli frutta il titolo davanti a Giusto ed all’ottimo Pazzaglia. Quarto Murru con la Yamaha davanti alla Aprilia di Orselli.

Tra le Supermoto colpo di scena finale con la vittoria di Lorenzo Papalini. Il piemontese con la Honda riesce a fare bottino pieno e capitalizza il doppio terzo posto della KTM di Giacomo Gubbini per scavalcarlo in classifica finale. Secondo Carmine Matarazzo con la Yamaha e quarto Marco Ricci con la KTM.

In SuperMoto Open manca il campione Dal Molin ma non la sua Yamaha che Alexander Ponzellini conduce al successo davanti alla Vor di Troian. Elenco da urlo in 1000 Open con ben dodici partenti e la vittoria di Tommaso Niccoli Vallesi con la Yamaha. Il toscano del Motoclub Spoleto però si vede sfuggire il titolo a favore del trentino Piva che con la Suzuki chiude i conti nella prima salita. Nella seconda un errore relega il trentino nelle retrovie ma i giochi erano fatti a suo favore. Secondo posto aggregato per la Ducati di Lazzeri mentre Nicholas Rovelli, ancora in lizza per il titolo, chiude quarto con la sua Ducati cancellando perlomeno l’amarezza per il rovinoso incidente del 2017 alla prima curva. Alle spalle della BMW S1000 XR di Luca Partigliani troviamo il narnese Massimiliano Cangiano che, con il terzo posto in 125 Open ormai al sicuro, decide di salire di categoria sfoderando una Aprilia già vista in Old Open Cup.

Cangiano brilla soprattutto nella seconda manche e precede le Suzuki di Baroni ed Enrico Rocchi, salito come Double Starter visto il suo impegno con i Sidecar. Stefano Pasolini, figlio del grande Renzo, è nono con la MV Agusta davanti alla Honda di Loncao, alla Aprilia di Ruggiero ed alla Honda di Casamenti. In SuperOpen 1000 c’è la perentoria, meritata, indiscussa vittoria di Luca Partigliani che fin da Varliano gareggia come Double Starter con ottimi risultati.

Il “Mostro Ruggente”, nickname ormai consolidato della poderosa e bellissima Bmw del toscano, non concede scampo al campione di categoria Carlo Leoncini secondo con la Ducati. Terzo un altro super-bolide, la Cagiva Proto Elefant di Massimo Petrocchi. L’aretino marito di Elena Capannoli si riscatta dopo la caduta con ricovero ospedaliero del 2017 ed ottiene un meritato podio davanti alla Ducati BOTT di Luca Biagini.

Il bolide Megabike non sfigura sulla rampa toscana ed ottiene un ottimo tempo complessivo. Chiudiamo la lunga carrellata dei risultati con le gare dei Quad e dei Sidecar. Tra i primi, all’esordio allo Spino, c’è la vittoria del Polaris di Matteo Lardori che dopo la vittoria in Coppa Italia a Volterra fa suo anche il primo titolo italiano di categoria. Secondo il forte pilota di Bettolle Giorgio Grazi con la Kawasaki mentre terzo è lo Yamaha “GI Joe” del trentino Cristian Nardon.

Tra i Sidecar inutile vittoria di Bottino che è costretto a schierare Scozzafava come secondo pilota sul suo LCR dopo l’infortunio in test di Vettor. A Barbi e Ridolfi basta il secondo posto con il loro LCR bianco-rosso per aggiudicarsi il titolo. Per Ridolfi giornata trionfale avendo anche suggellato con la vittoria di classe il titolo conseguito tra gli Scooter. Terzo posto tra i Side per Di Berti con il suo DBS Yamaha, un telaio LCR modificato. Ad affiancare il laziale anziché Ascenzi è Matteo Gubbini, fratello di Giacomo. Buon esordio per Dente e Dal Forno con un LCR Suzuki davanti al Donaska di Manfredi -debilitato da una fastidiosa infezione- e di Rocchi, tornato sul “carrellino” dopo avere saltato la gara di Coppa Italia a Volterra. In quella occasione il buon Manfredi era stato affiancato dal fiorentino Storniolo, non presentatosi a Pieve Santo Stefano. Chiudono la classifica Bonanni e Zecchi con un LCR ed il Derbyshire Yamaha dei romani DalBianco e Pangallo, che partono anche nel gruppo delle Moto d’Epoca aggiudicandosi il titolo. La lunga stagione del CIVS finisce nella piazza principale di Pieve Santo Stefano con la classica premiazione di fine anno ed il buffet fornito dalla Pro Spino Team, ormai al top anche tra gli organizzatori moto dopo l’indiscutibile successo della gara automobilistica. A fine Novembre, a Polcanto, ci sarà la festa di fine anno dei piloti CIVS.

N.M.B.

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