WSBK Phillip Island, una a Biaggi (Aprilia) una a Checa (Ducati). Ma non è "pari e patta" ...

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 26 feb 2012
WSBK Phillip Island, una a Biaggi (Aprilia) una a Checa (Ducati). Ma non è


Una vittoria a Biaggi, una vittoria a Checa, una vittoria Aprilia, una vittoria Ducati. Vista così, a Phillip Island sembra una prima tappa iridata “pari e patta”. E’ così?

No, e non solo perché la classifica generale premia ovviamente il primo e secondo posto di Max penalizzando Carlos, zero punti per il gran volo in gara uno. I fatti, stando a quanto visto oggi nel primo gran premio stagionale, parlano chiaro: Biaggi-Aprilia è il binomio da battere. Checa-Ducati mantengono una elevatissima competitività, ma non pare dispongano di quel “qualcosina in più” che nel 2011 ha fatto la differenza.

La granitica sicurezza di Checa sembra intaccata, come dimostra il fuori pista in prova e soprattutto la spettacolare caduta nel curvone in corsa. Intendiamoci, il campione del mondo in carica resta un super pilota, ma forse i 6 kg di zavorra imposti alla bicilindrica di Borgo Panigale non hanno fatto bene e ancor più male fa lo stato di salute dell’Aprilia e del suo pilota numero uno.

Il patron del Team Althea Genesio Bevilacqua, solitamente misurato, stavolta l’ha fatta fuori dal viso dichiarando alla fine di gara due che: “Con quella moto Biaggi deve correre in MotoGP”, come prefigurasse qualcosa di … “irregolare” nella quattro cilindri di Noale.

Fatto sta che l’Aprilia ha dimostrato a Phillip Island, pista storicamente Ducati, una competitività straordinaria: è oggi la moto nettamente superiore a Bmw, Honda, Kawasaki, Suzuki, disponendo di HP e velocità di punta in grado di stare davanti alla stessa Ducati. Le nuove gomme Pirelli hanno dato una grossa mano riducendo, se non eliminando, tanti problemi della passata stagione.

Ma è indubbio che l’Aprilia va così bene grazie alla bontà del progetto iniziale, alla capacità di gestione della nuova squadra, davvero superba, e soprattutto al talento, alla determinazione del “corsaro”, tornato davvero splendido protagonista, come nelle sue migliori giornate dei bei tempi andati: un pilota così, che ha ancora fame di vittoria come un esordiente, non sarà facile domarlo, quest’anno. Tutto qui.

In questo primo GP, Aprilia e Ducati hanno dimostrato, pur se in modo diverso, di avere una marcia in più. I tempi in prova avevano appiattito i valori in campo. Ma è mancata la Superpole, che forse avrebbe chiarito meglio la situazione. Bmw, Honda, Kawasaki, Suzuki, ovviamente a un grado diverso l’un l’altra, hanno non poco lavoro da fare per recuperare il gap. Le precarie condizioni fisiche di alcuni piloti di punta hanno inciso negativamente.

Presto, il commento sugli altri protagonisti. Adesso c’è un mese per recuperare. A Imola lo spettacolo è assicurato.

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