Ducati Tech Round Table: le nostre domande ai creatori del motore Superquadro
Intervista con i progettisti del nuovo motore Superquadro della Ducati 1199 Panigale
La sempre maggiore interazione fra mondo del motociclismo e social network ha dato vita al Ducati Tech Round Table, una vera e propria tavola rotonda virtuale su Facebook fra giornalisti e progettisti, attraverso la quale abbiamo potuto porre alcune domande ai creatori del motore Superquadro della 1199 Panigale. Qualche difficoltà dovuta iniziale dovuta alla marea di domande dai giornalisti di tutto il mondo, ma alla fine tutti i nostri dubbi sono stati fugati.
Ci siamo voluti concentrare non tanto sull’aspetto puramente tecnico di numeri e rilevazioni, ma su quello che finora è parso ancora misterioso riguardo al motore, alla sua collocazione all’interno della “macchina” e al futuro della produzione sviluppata attorno ad un propulsore così particolare e specialistico:
Dovendo svolgere una funzione portante sulla nuova 1199, carter e gruppi termici sono stati rinforzati rispetto ad un progetto standard per garantire una più rigida struttura del motore?
Vincenzo De Silvio, responsabile della progettazione del motore, ha risposto così: “Tutte le analisi FE (degli elementi finiti) sono state eseguite considerando il carico che l’intero mezzo svolge sul motore. Inoltre abbiamo deciso di rinforzare i cilindri per aumentare la rigidità di tutto il sistema”.
Il Superquadro avrà anche delle derivazioni turistiche o in generale più adatte all’utilizzo stradale come accaduto per il Testastretta, o è stato unicamente sviluppato per fornire le massime prestazione nel contesto della pista?
Diego Sgorbati, Direttore Marketing Ducati, ha sottolineato che “il nuovo motore Superquadro è stato sviluppato per offrire alla 1199 Panigale la migliore piattaforma motoristica e per il momento nessuna altra applicazione è prevista all’interno della futura gamma e in nessuno dei modelli attuali”. E’ un no momentaneo ma sarà molto difficile vedere una naked o una turistica dotate di motore portante a corsa corta.
Nella nostra ricerca di sviluppi futuri della produzione attorno ad un bicilindrico così particolare, abbiamo tirato fuori il tema chiave di quest’ultima stagione in MotoGP. Questo motore è stato sviluppato unicamente per il telaio monoscocca o potrà essere inserito senza particolari modifiche anche all’interno di un più tradizionale telaio perimetrale?
Sempre Sgorbati non esclude un futuro inserimento di quest’unità all’interno di un più tradizionale telaio: “Il motore è stato disegnato per lavorare al meglio con il telaio monoscocca. In teoria è possibile associarlo ad un telaio standard, ma perderebbe la maggior parte dei benefici strutturali per cui è stato progettato”
Un’ultima domanda riguarda la posizione del motore all’interno delle geometrie del mezzo, un dato di fondamentale importanza per una vera racing bike. I 6° in meno nell’inclinazione della L daranno la possibilità di accorciare la moto e giocare di più con le regolazioni del cannotto, ma all’interno del complesso ciclistico il motore avrà anche una posizione più alta rispetto all’attuale?
Per questa domanda, forse un po’ infingarda perchè siamo andati in cerca di dettagli più espliciti sulla moto, siamo stati liquidati da Diego Sgorbati con un “vedrete la versione definitiva della moto all’Eicma”, perciò niente dettagli in anteprima nemmeno sulle quote del motore all’interno della ciclistica.