AVA Velocity Works Swift 250

È spinta da un motore monocilindrico di 250 cc la piccola cafe racer Swift 250, che è anche il primo modello della AVA Velocity Works. Fondata dal designer Adrian Van Anz, ha sede a Los Angeles.

Di Lorenzo Rinaldi
Pubblicato il 22 mar 2014
AVA Velocity Works Swift 250


Nata poco meno di un ano fa, la AVA Velocity Works, che prende il nome dal suo fondatore, l’affermato designer Adrian Van Anz, affronta il mercato statunitense con un prodotto decisamente minimal ma dal forte sapore vintage. La Swift 250 è una cafe racer in miniatura (è lunga 1.910 mm, larga 680 mm per un interasse di 1.255 mm) spinta da un monocilindrico di 250 cc, con cambio a cinque marce, dotato di avviamento elettrico ma anche della classica pedivella.

Il serbatoio ha la capienza di 2,43 galloni (9,2 litri), quanto basta per andare ben oltre i confini urbani, mentre il peso è di circa 90 kg. Le ruote sono entrambe da 18 pollici e montano stretti pneumatici 2.75 davanti e 3.00 dietro, mentre i freni sono a disco davanti e a tamburo dietro. Anche componentistica e ricambi quindi sembrano essere stati scelti per non incidere troppo sul bilancio dei giovani, visto che un treno di gomme di queste dimensioni costa meno di quello per uno scooter.

L’intento del suo creatore è quello di realizzare un prodotto dal look cafe racer che sia adatto al caotico traffico di città come LA. Lanciato con il claim di “live somewhere between shameless and reckless”, che suona più o meno come “vivi in modo sfacciato e spericolato”, lo Swift 250 si vuole candidare a essere la prima moto “ribelle” per i più giovani, prima di arrivare a cilindrate (e prezzi) più alti.

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Un modo insomma per far vivere la moto (quella vera, con il cambio a pedale) anche ai teen-ager, un po’ come avveniva fino agli anni Ottanta con i cinquantini, consuetudine che oggi, con l’invasione degli “utilitaristici” scooter, che di moto hanno poco, sembra essere dimenticata. I prezzi non sono ancora stati annunciati, così come la sua eventuale commercializzazione al di fuori degli USA.

Il design è chiaramente ispirato a quello della Honda RC110 del 1961, e la componenstistica è altrettanto chiaramente di provenienza orientale, ma ci sembra che, nonostante i nobili intenti, non brilli in quanto a originalità. A ben guardare infatti in Europa esiste il piccolo Sumco Skyteam Ace 125 che sembra essere, motore a parte… praticamente uguale!

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