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Verlicchi in mano ai giudici

La vicenda Verlicchi è passato ora nelle mani dei giudici. Sono stati depositati ieri, l’esposto, l’istanza di fallimento e richiesta di sequestro cautelare in modo da evitare che la proprietà (JBF) trasferisca i macchinari altrove e presso altre sedi. Allo stesso tempo i lavoratori si sono riuniti in assemblea e – come riporta il Corriere


La vicenda Verlicchi è passato ora nelle mani dei giudici. Sono stati depositati ieri, l’esposto, l’istanza di fallimento e richiesta di sequestro cautelare in modo da evitare che la proprietà (JBF) trasferisca i macchinari altrove e presso altre sedi. Allo stesso tempo i lavoratori si sono riuniti in assemblea e – come riporta il Corriere bolognese – hanno deliberato all’unanimità la propria disponibilità a entrare in azienda e ripristinare gli impianti smantellati al fine di poter riprendere la produzione il prima possibile.

La conferma della volontà a riprendere arriva da Nicola Patelli, Fiom-Cgil: “se il curatore fallimentare nominato dal tribunale dovesse richiederlo, i lavoratori sono pronti a ripristinare i macchinari smontati e a riavviare la produzione. Speriamo e chiediamo con tutta la forza possibile che i tempi siano brevissimi per non lasciare i lavoratori e un patrimonio aziendale abbandonato.”

Mentre di cerca di capire le mosse della famiglia Verlicchi il sindacato auspica che il tribunale nomini rapidamente un curatore fallimentare per aprire una cassa integrazione straordinaria extra per fallimento e per disporre il sequestro cautelare dell’azienda. In attesa che la situazione si risolva prosegue il presidio dei dipendenti, giunto al decimo giorno.

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