WSBK: Donington attende un quartetto scatenato
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Dopo lo splendido weekend di Misano, l’Hannspree FIM Superbike World Championship riparte con il nono round, che si disputa sulla pista britannica di Donington Park. Lungo 4.023 metri, vicino all’aeroporto di East Midlands, è un tracciato tecnico ed impegnativo, con ben 15 curve, che mettono a dura prova la resistenza e la concentrazione dei piloti.
Il Mondiale SBK vi arriva con Noriyuki Haga, Ben Spies e Michel Fabrizio grandi favoriti ma anche con il prepotente inserimento tra di loro di Jonathan Rea, superbo vincitore di gara 2 a Misano. Haga è il pilota in attività con più vittorie a Donington, ben 3, seguito da Troy Corser (2) e Kiyonari (1). Il plurivincitore è Carl Fogarty con 6 centri, al secondo posto Scott Russell con 5.
Per quel che riguarda le Case, la parte del leone la fa la Ducati con 16 vittorie in 34 gare, quindi Yamaha e Honda a pari merito a quota 6, Kawasaki a 5 e infine Suzuki a 1. La lotta per il titolo, anche se mancano ancora 6 round (300 punti a disposizione) sembra ormai un affare a tre tra il duo Ducati Xerox Noriyuki Haga e Michel Fabrizio e il pilota del team Yamaha World Superbike Ben Spies.
Il giapponese guida la classifica sin dall’inizio della stagione ma nelle ultime gare non è apparso brillantissimo, dando la sensazione di correre soprattutto in difesa. Haga vanta ancora 48 punti di vantaggio su Spies, arrivato a Misano a quota 8 vittorie; senza i diversi problemi tecnici che lo hanno colpito, il texano sarebbe a ridosso del rivale.
Spies in Inghilterra non si troverà di fronte l’ennesima pista che non conosce, in quanto vi ha corso lo scorso anno con la Moto GP, in sostituzione di Loris Capirossi con la Suzuki ufficiale, piazzandosi 14esimo. Quanto a Fabrizio, sbloccatosi con la vittoria in gara 2 a Monza, non si è più fermato ed ha collezionato tutti podi senza però riuscire più a salire su quello più alto. E’ comunque in forma smagliante, non ha nulla da perdere e andrà sicuramente all’attacco.
Difficilmente riuscirà ad inserirsi nella lotta per il titolo (125 i punti di ritardo da Haga) Jonathan Rea (Honda), che potrebbe però diventare arbitro della sfida. Gara 2 di Misano ha esaltato il suo talento, e probabilmente lo troveremo a giocarsi le vittorie con i primi tre di classifica. Tanto più che si corre a Donington, la pista di casa, l’unica tappa britannica di quest’anno; il giovane nordirlandese vorrà sicuramente fare bella figura.
Attenzione anche a Tom Sykes (Yamaha), che lo scorso anno si piazzò alle spalle di Bayliss in gara 1, Leon Haslam (Honda), Shane Byrne (Ducati), rinfrancato dal podio di Misano, e anche Ryuichi Kiyonari (Honda) che ha corso diversi campionati nel Regno Unito e nel 2008 fu vincitore della seconda gara. Occhi puntati anche sulla giovane wild card Leon Camier (Yamaha), che guida il campionato BSB e che cercherà di sfruttare questa occasione per mettersi in mostra.
Le due case esordienti quest’anno nel mondiale SBK, Aprilia e BMW, stanno facendo fatica nei confronti delle “storiche” Ducati, Yamaha, Honda e Suzuki. A Misano i due piloti di Noale, Max Biaggi e Shinya Nakano, si sono dovuti accontentare di portare a casa una manciata di punti, senza essere mai protagonisti. Peggio è andata alla BMW, che tra l’acciaccato Troy Corser e Ruben Xaus, ha portato a casa solo due punti grazie ad un 14esimo posto dello spagnolo.
Per entrambe le squadre c’è la necessità di provare aggiornamenti ed evoluzioni. Per la gara del prossimo week end le ambizioni maggiori sono di Aprilia, anche considerando che Donington è una pista che piace a Biaggi: nelle sue quattro apparizioni in SBK, il pilota romano si è piazzato una volta 2°, due volte 3° e una 6°.
Per la gara di Donington si infoltisce la schiera dei piloti statunitensi: al posto di Fonsi Nieto, e in attesa che rientri Max Neukirchner, il team Alstare ha deciso di affidare una delle Suzuki GSX-R 1000 al giovane americano Blake Young, considerato un talento emergente in patria e “sponsorizzato” da un grande ex campione, Kevin Schwantz. Saranno così 4 i piloti USA: Ben Spies, Jamie Hacking, John Hopkins e appunto Blake Young.
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