KTM AG verso il bivio: conto alla rovescia per il salvataggio o il fallimento
KTM AG in crisi con debiti milionari. Bajaj Auto ottiene un prestito, ma resta incerto se interverrà per salvare il marchio austriaco.
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Il futuro di KTM AG, il rinomato produttore austriaco di motociclette ad alte prestazioni, è a un bivio cruciale. Con una scadenza imminente e un debito da capogiro di 600 milioni di euro da saldare entro il 23 maggio, la situazione appare estremamente delicata. Inoltre, la società ha già dichiarato un’insolvenza di 1,3 miliardi di euro lo scorso autunno, alimentando preoccupazioni sulla sua stabilità. A complicare ulteriormente il quadro, il 49% delle azioni è già nelle mani di Bajaj Auto, il colosso indiano del settore motociclistico, mentre 23 potenziali investitori sono in attesa di una possibile opportunità.
Secondo fonti provenienti dall’India, Bajaj Auto avrebbe recentemente ottenuto un prestito di 566 milioni di euro da istituti finanziari di primo piano come JP Morgan Chase, DBS Bank e Citigroup. Tuttavia, nei documenti ufficiali non si fa menzione di un piano di salvataggio specifico per KTM AG, lasciando aperte molte domande sul futuro del marchio.
La crisi finanziaria ha già portato a cambiamenti significativi ai vertici aziendali. Stefan Pierer, storico CEO dell’azienda, ha ceduto il comando a Gottfried Neumeister, un manager esperto nella gestione di situazioni complesse e critiche. Nonostante i tentativi di ristrutturazione, tra cui una proposta di restituzione parziale del 30% del debito ai creditori, tali misure si sono rivelate insufficienti per affrontare i problemi strutturali che affliggono l’azienda.
Ora, il destino di KTM AG sembra dipendere da due possibili scenari. Nel primo, Bajaj Auto potrebbe intervenire prima della scadenza del 23 maggio, rafforzando così la propria posizione e assumendo potenzialmente il controllo totale dell’azienda. Questa mossa consoliderebbe ulteriormente il ruolo di Bajaj nel mercato europeo delle motociclette. Nel secondo scenario, Bajaj potrebbe decidere di attendere un’eventuale dichiarazione di fallimento da parte di KTM, una strategia che le consentirebbe di acquisire il marchio a un prezzo più basso. Tuttavia, questa scelta comporta rischi significativi, dato l’interesse manifestato da numerosi altri potenziali investitori.
Tra questi, spicca il nome di Can-Am, il produttore canadese noto per i suoi veicoli a tre ruote e ATV. L’acquisizione di KTM AG rappresenterebbe per Can-Am un’opportunità strategica per ampliare il proprio portafoglio di prodotti e creare nuove sinergie industriali. La possibilità di un ingresso di Can-Am nella trattativa aggiunge ulteriore incertezza a una situazione già complessa.
Il conto alla rovescia per il 23 maggio è ormai iniziato, e i prossimi giorni saranno decisivi per il futuro del prestigioso marchio austriaco. Qualunque sia la soluzione finale – un intervento di Bajaj Auto, l’ingresso di nuovi investitori o una complessa ristrutturazione interna – l’intero mondo delle due ruote osserva con apprensione l’evolversi della situazione. Una cosa è certa: il destino di KTM AG non riguarda solo l’azienda stessa, ma potrebbe avere ripercussioni significative sull’intero settore motociclistico globale.
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