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Crisi mercato due ruote: soluzioni cercasi

Basta guardare il grafico per capire in che situazione si trova il mercato italiano della due ruote. I dati di mercato del 2010 sono oltremodo preoccupanti: il decremento complessivo rispetto al 2009 è stato del -24,2%, con un calo delle moto pari al -14,5%, degli scooter pari al -27,7% e dei ciclomotori 50cc pari al


Basta guardare il grafico per capire in che situazione si trova il mercato italiano della due ruote. I dati di mercato del 2010 sono oltremodo preoccupanti: il decremento complessivo rispetto al 2009 è stato del -24,2%, con un calo delle moto pari al -14,5%, degli scooter pari al -27,7% e dei ciclomotori 50cc pari al -22,1%. La crisi è pesante, palpabile e almeno nel settore delle due ruote i segnali di ripresa, conclamati dai politici, non si vedono. Il “leit motiv” dell’ultimo bienno è sempre lo stesso e fa rima con “crisi“.

Aziende fallite (vedi Moto Morini), aziende con dipendenti in cassa integrazione, marchi che spariscono senza lasciare traccia o altri che cercano sbocchi in altri mercati. Alcune aziende sono “costrette” a spostare la produzione in medio oriente per contenere i costi, a scapito, in molti casi, della qualità dei prodotti. La moto è diventata, purtroppo, un’oggetto “per pochi”. Non è un caso che la moto più venduta del 2010 (così come a gennaio 2011) sia la BMW R 1200 GS, una motocicletta stupenda dall’indiscusso valore tecnico, ma che non costa certo due lire (prezzi a partono da 14.700 euro). Ad influire sulle vendite anche il costo dei costi di manutenzione, in primis i costi dell’assicurazione in continuo automento.

Il servizio post vendita è importante, lo è sempre stato, e oggi, forse più di ieri, è diventato fondamentale. Ci sono case motociclistiche, senza fare nomi, che realizzano ottimi prodotti, ma che portano con sè il “fardello” di una nomea negativa in termini di assistenza, ricambi e purtroppo anche affidabilità. Il consumatore medio preferisce, a ragione, acquistare prodotti di grossi marchi che danno maggiori garanzie e con prezzi più accessibili.

Quando il mercato rivedrà la luce del 2007 o magari del 2000 non è impossibile saperlo. Senza dubbio, e vale per tutti, migliorare il rapporto con il consumatore, il prodotto e sopratutto l’assistenza non può portare che benefici. Ormai quasi tutte le case fanno provare i propri modelli agli appassionati e possibili acquirenti attraverso i vari test ride e demo ride. Questo sicuramente aiuta il consumatore nell’eventuale scelta di acquisto. E’ bene quindi che tutte le case seguano questa strada.

Alcuni analisti pensano che il mercato dell’elettrico sarà tale tra circa 5 anni. Forse anticipare i tempi e puntare maggiormente a scooter “eco” a zero emissioni potrebbe essere la strada giusta per aprire nuovi mercati. Dopo tutto siamo un paese di scooteristi che utilizza lo scooter come “mezzo” di trasporto per recarsi al lavoro… sia mai che sia la soluzione.

Avete in previsione di acquistare un moto o uno scooter nel 2011? Se si quale e per quali motivi li acquisterete?

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