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Jonathan Rea: intervista al Cannibale ancora affamato

Il Cannibale ha ancora molta fame e l’appetito vien mangiando… Lo ha dimostrato durante questo weekend sul circuito di Misano e noi l’abbiamo intervistato.

Jonathan Rea, il Cannibale, ha chiuso in maniera positiva il round di Misano Adriatico del Mondiale Superbike, settimo appuntamento della stagione 2019. Un weekend di gare iniziato dal Campione del Mondo in carica con 41 punti di distacco in classifica dal leader Alvaro Bautista, ma che dopo il fine settimana passato in riviera si è ridotto a solo 16 lunghezze dallo spagnolo.

Campione mondiale Superbike nel 2015, 2016, 2017 e 2018, 75 le vittorie in carriera per il rider nordirlandese che coincidono con il piazzamento numero 150 sul podio iridato in 262 gare disputate. Abbiamo incontrato Johnny domenica nel tardo pomeriggio nell’hospitality Kawasaki e l’abbiamo “disturbato” durante un piccolo momento di meritato relax, questo è quello che ci ha raccontato…

Johnny innanzitutto congratulazioni. Come ti senti?
Sono molto felice soprattuto per come sono riuscito ad affrontare la combinazione delle due diverse condizioni della pista, entrambe erano veramente al limite. E’ sempre difficile vincere sul bagnato, sabato è stato molto importante portare a casa la vittoria, purtroppo ho fatto degli errori durante la Superpole Race e ho perso qualche punto, ma vincere anche domenica in Gara 2 è stato incredibile. Dieci anni fa ho vinto proprio qui a Misano la mia prima gara in Superbike, questo circuito è un posto veramente speciale per me. Sfortunatamente per Alvaro ho sfruttato un suo errore e ho provato a gestire al meglio la mia gara perché faceva molto caldo. Avevo dei buoni feedback, ma non volevo spingermi oltre i limiti, volevo essere costante e studiare Toprak nel bene e nel male, finché ho capito quando passarlo.

Hai recuperato punti su Bautista, il Campionato è ancora aperto…
Il campionato non è mai chiuso, fino alla certezza matematica tutto è possibile, il campionato è lungo tutto può accadere. Io l’affronto gara dopo gara e vediamo cosa succederà. Certamente è difficile competere con Ducati in questo momento perché è molto forte, ma sto cercando di rimanere concentrato su me stesso e migliorare la mia moto ogni weekend per fare sempre meglio.

Perché hai deciso di non scendere in pista durante le FP3, non ti sentivi a tuo agio?
Mi sentivo molto a mio agio anche con le gomme da bagnato, ma le previsioni prevedevano condizioni asciutte per la Superpole Race e per questo motivo ho preferito non scendere in pista. Generalmente, quando guidi sul bagnato il ritmo, la concentrazione e la mentalità sono diverse, volevo mantenermi focalizzato sulla guida sull’asciutto per tenere il ritmo giusto e andare per la mia strada. Era una strategia che avevo deciso di adottare, anche Tom Sykes l’ha fatto… Una scommessa, purtroppo ho commesso un errore e sono caduto, è andata male, sono riuscito ad arrivare solo quinto racimolando pochi punti.

A Misano, dieci anni fa, la tua prima vittoria in WSBK, sei legato a questo circuito, ti piace?
Il circuito non è male, ma quello che mi affascina di questo tracciato è altro: l’atmosfera, i fan, il luogo dove si trova. La pista ha un suo carattere, è in piano, mi piace molto la curva 11, il “curvone”. Mi piacciono molto le tappe italiane della Superbike, specialmente Misano, in più la prossima settimana verrò proprio qui in vacanza…

Ichiro Yoda ha detto che la Ducati V4 R è una MotoGP con gomme Pirelli, cosa ne pensi?
Beh si nota sia dal vivo che in televisione, è una moto dal grande potenziale con un motore molto potente, a volte è veramente difficile competere. Però dobbiamo sfruttare il momento a noi favorevole e lavorare al meglio sulla Kawasaki per mantenerla competitiva rimanendo sempre concentrati.

Secondo te gli ingegneri giapponesi daranno vita ad una moto simile il prossimo anno?
Beh, non ne ho idea… Vedremo… (ride ndr)

Hai iniziato in SBK nel 2008, come è evoluto il campionato in questi anni, soprattutto con il passaggio alla Dorna…
E’ difficile dirlo perché ho vissuto il campionato con team differenti e in differenti periodi. Il campionato stesso ha vissuto diversi periodi con alti e bassi. Dorna è stata molto attenta ai bisogni della Superbike coinvolgendo molte case produttrici nel progetto come Kawasaki, Ducati, BMW, Yamaha, Honda. Ha preso le giuste decisioni altrimenti sarebbe stato un disastro… In passato non tutto ha funzionato, ma ora le cose vanno meglio, gli investimenti in questo campionato sono tornati di nuovo, le case cercano di produrre moto migliori da vendere ai fan, c’è più interesse da parte delle televisioni. D’altro canto con Dorna c’è stato anche un cambiamento dell’organizzazione e dei regolamenti tecnici, questa è la più grande differenza. Vedi ad esempio l’introduzione della Superpole Race, cambiamenti importanti… Ma Dorna è una società molto intelligente, gestisce con successo la MotoGP, ha creato un ottimo prodotto e sono sicuro che farà lo stesso anche con la Superbike.

Come è il tuo rapporto con il tuo compagno di squadra Leon Haslam?
Ottimo, veramente ottimo, non potrebbe andare meglio, Leon è un bravo ragazzo e siamo grandi amici da molto tempo…

Come è stato scrivere la tua autobiografia?
E’ stato molto interessante mettere per iscritto le mie emozioni. Il mio writer mi ha aiutato a trattare la mia storia in maniera autentica, reale ed onesta, riuscendo a mettere a nudo il mio carattere. Ho ricevuto molti commenti positivi… E’ bello vedere i ragazzi condividere e scambiare messaggi sui social citando delle frasi prese dal mio libro, spero di essere fonte d’ispirazione per qualcuno…

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