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Benelli 502C: primo contatto con la cruiser pesarese

Gioca a fare la grande, con look aggressivo e ciclistica da categoria superiore, ma è proposta ad un prezzo piccolo. Abbiamo guidato Benelli 502C, la cruiser di cilindrata media secondo la casa pesarese. Ci sarà piaciuta? Scopritelo!

L’avevamo vista, inizialmente, in versione 402, durante l’edizione 2017 di EICMA. Successivamente, nel 2018, si è trasformata in 502, prendendo in prestito il propulsore che già equipaggiava TRK e Leoncino. Oggi, la casa pesarese presenta la versione definitiva: Benelli 502C. C, come cruiser? Non ne siamo sicuri, ma potrebbe anche andare bene come motivazione.

Un invito ricevuto da Benelli, un viaggio verso la riviera romagnola e poi la scoperta: Benelli 502C si presenta veramente bene! Dimensioni importanti, dettagli curati e colorazione parecchio dark; sembra una moto di grossa cilindrata, imponente, dalla seduta larga e comoda. Attira senza dubbio l’attenzione, a prescindere dai gusti. Ed è proprio su questo che punta Benelli: conquistare i giovani con quelle linee eccentriche e aggressive, una ciclistica di buon livello, un propulsore trattabile e un prezzo più che competitivo.

Benelli 502C è già disponibile presso i concessionari ufficiali in due colorazioni, entrambe opache: nero e rosso. La cruiser pesarese è guidabile a 18 anni e con la sola patente A2 ed è proposta ad un prezzo di 5.990 franco concessionario. Inclusi nel prezzo, 3 anni di garanzia.

Benelli 502C: com’è fatta

502C nasce da un progetto del tutto inedito, ma non per puntare dritto verso i modelli della concorrenza, piuttosto per ricavarsi prepotentemente uno spazio nel mercato delle moto di media cilindrata. Non è una naked sportiva, questo si era capito, per cui, in Benelli la considerano una moto unica nel suo genere, puntando sul fatto che, con un propulsore da 500 cc, la posizione di guida da custom, e quelle forme muscolose, fa il suo esordio come prima cruiser di media cilindrata.

Ha personalità la pesarese e lo vuole far sapere proprio a tutti. Si presenta, dunque, con un bell’impianto frenante con pinze a 4 pistoncini ad attacco radiale, firmate dalla stessa Benelli, due dischi semi-flottanti a margherita da 280 mm, una forcella a steli rovesciati da 41 mm (con escursione di 135 mm) e quel mastodontico serbatoio da 21 litri (forse un po’ esagerato, ma fa scena) capace di garantire 500 km di autonomia. Sul frontale la fa da padrone il faro full-LED con luce DRL, mentre dietro, un faro posteriore, anch’esso LED che contribuisce alla brand awareness, mettendo in bella mostra una scritta “Benelli” retro-illuminata.

Rimanendo sul retrotreno, troviamo un singolo disco da 240 mm su cui insiste una pinza a doppio pistoncino e un mono-ammortizzatore regolabile nel precarico e con 50 mm di escursione. Il forcellone, in tubi d’acciaio nero, risulta, invece, un po’ povero. Bello il portatarga che include le frecce posteriori e funge anche da parafango. Il tutto è sormontato da una coda mozzata e affilata che incastra bene il faro prima citato.

Il telaio, almeno per quanto riguarda i primi prototipi, derivava da quello a traliccio della TRK. Oggi, si presenta totalmente ridisegnato e più adatto ad una moto di questo genere. Scuro e con i tubi in acciaio ben in vista, assicura rigidità alla struttura e ospita il motore bicilindrico parallelo da 500 cc in grado di erogare 48 CV a 8.500 giri/min e 46 Nm di coppia a 6.000 giri/min. Su 502C, il propulsore, a differenza di TRK e Leoncino, è stato ruotato di 20°. Così facendo, Benelli ha ottenuto una ripartizione dei pesi ottimale (50,5% davanti, 49,5% dietro) e ha ulteriormente abbassato il baricentro della moto. Fondamentale, visto il peso, non proprio piuma, di 220 kg in ordine di marcia.

In sella salta subito all’occhio la bella strumentazione con display TFT a colori da 4,3 pollici, ricco di informazioni, ben disegnato (grafica Made in Italy), dotato di sensore di luminosità, ma poco visibile sotto il sole di mezzogiorno (una piccola aletta di protezione?). I comandi sono semplici e nella giusta posizione, buono il feedback restituito. Un po’ economici nell’aspetto. Peccato. A parte questo, nulla da segnalare: è una moto ben fatta e che, per esordire sul mercato europeo ad un prezzo così competitivo, deve pur fare delle rinunce.

Benelli 502C: come va

Saliti in sella di buon mattino e con un aria che, in quel di Rimini, non è proprio quella primaverile, ci sorge un dubbio: dove sono le pedane? Ah già… È una cruiser! Gambe praticamente distesesella bassa (750 mm da terra), larga, comodissima e braccia larghe e rilassate. Godersi il panorama ad un andatura moderata è un vero piacere.

Partiamo un po’ condizionati dai dati relativi al peso e all’interasse (1.580 mm, proprio da vera cruiser), ma una volta in marcia ci si dimentica di tutto. Forse per merito dello pneumatico posteriore da 160, che aiuta nei cambi di direzione, forse per il gran lavoro fatto dai tecnici di Benelli, fatto sta che questa 502C sembra non pesare così tanto e nel traffico romagnolo se la cava piuttosto bene. Il motore non strappa mai, la frizione è leggera quanto basta per non affaticare e il cambio a 6 marce è morbido e preciso.

E quando ci si avventura fra le tortuose strade dell’entroterra e il ritmo aumenta? Benelli 502C non ha paura neanche di questo! Risulta sempre a suo agio, sia nei tornanti chiusi che nei curvoni più veloci: è precisa, scende in piega in maniera sorprendentemente facile e le sospensioni non affondano mai troppo. Sul pavè si dimostrano perfino un po’ troppo rigide. Nei cambi di direzione è facile “sollevarla” e “buttarla” dall’altra parte, anche grazie al manubrio largo che fa da leva. Neanche il cambio sembra risentire del ritmo sostenuto e i freni si difendono bene, anche se vanno strizzati. Ma è una moto da turismo, non da tempo sul giro. Ottima, invece, la risposta dell’ABS fornito da Bosch: mai invasivo e fa bene il lavoro sporco.

E il passeggero? Questa piccola cruiser proprio non lo accetta. Lo spazio dedicato alla zavorrina è veramente ridotto, di forma stretta e triangolare e poco imbottito. Le pedane posteriori costringono a stare un po’ con le ginocchia piegate (non esageratamente) e, per di più, mancano gli appigli. Decisamente meglio godersela in solitaria.

Se ci è piaciuta? Si! Benelli 502C ci ha sorpresi e anche conquistati. Una moto per chi è alle prime armi, per chi torna in sella dopo tanto (troppo) tempo trascorso lontano dalle due ruote o, semplicemente, per chi vuole farsi notare, divertendosi alla guida. La casa pesarese continua ad ampliare la gamma, studiando e realizzando modelli sempre più apprezzati. E anche in questo caso, ha fatto un ottimo lavoro!

Benelli 502C: scheda tecnica

Dimensioni

Lunghezza: 2.240 mm
Larghezza: 950 mm
Altezza sella da terra minima: 750 mm
Interasse: 1.580 mm
Peso in ordine di marcia: 220 Kg

Motore

Cilindrata: 500 cc
Tipo motore: termico
Tempi: 4
Cilindri: 2
Configurazione cilindri: in linea
Disposizione cilindri: trasversale
Raffreddamento: a liquido
Avviamento: elettrico
Alimentazione: iniezione
Alesaggio: 69 mm
Corsa: 66 mm
Frizione: multidisco in bagno d’olio
Controllo trazione: Sì
Potenza: 48 cv (35 kW) a 8.500 rpm
Coppia: 46 nm a 6.000 rpm
Emissioni: Euro 4
Tipologia cambio: 6 rapporti
Presenza retromarcia: No
Capacità serbatoio carburante: 21 litri
Trasmissione finale: catena

Ciclistica

Telaio: a traliccio in tubi d’acciaio
Sospensione anteriore: forcella telescopica da 41 mm
Sospensione posteriore: monoammortizzatore regolabile nel precarico
Tipo freno anteriore: doppio disco semi-flottante
Misura freno anteriore: 280 mm
Tipo freno posteriore: disco
Misura freno posteriore: 240 mm
ABS: Sì
Misura cerchio anteriore: 17 pollici
Pneumatico anteriore: 120/70 R 19
Misura cerchio posteriore: 17 pollici
Pneumatico posteriore: 160/60 R17

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