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Dennis Foggia: intervista al rider prenestino

Abbiamo incontrato il pilota di Palestrina, provincia di Roma, al secondo anno in Sky VR46 dopo aver conquistato il titolo di Campione del Mondo Junior Moto3 nel 2017…

Palestrina, città ricca di storia e di cultura. L’antica Praeneste dei Principi Colonna diede ospitalità e riparo a personaggi importanti come Caravaggio, Garibaldi, Thomas Mann, annientata dal cardinale Giovanni Maria Vitelleschi e saccheggiata da Lucio Cornelio Silla oggi ha un nuovo eroe: Dennis Foggia.

Il rider di Palestrina è al suo secondo anno con lo Sky Racing Team VR46. Nel 2017 si laurea Campione del Mondo Junior Moto3 con ben due gare d’anticipo sul circuito di Aragon. Nel 2018 the Rocket realizza il suo sogno e approda nel Motomondiale.

Il pilota chiude in crescita il suo primo anno in Moto3 sfiorando il titolo di Rookie of the Year. Sempre durante la scorsa stagione il rider prenestino conquista in Thailandia il suo primo podio in carriera dopo una grande rimonta: venticinquesimo in griglia di partenza chiude la gara al terzo posto.

Abbiamo incontrato Dennis proprio a Palestrina durante l’inaugurazione del suo Fan Club Ufficiale che per la prima volta ha aperto le porte a tutti i suoi tifosi e appassionati e questo è quello che ci ha raccontato…

La realizzazione di un sogno, approdare al motomondiale, cosa significa per un ragazzo che “parte” da Palestrina, in provincia di Roma, lontano dalla cosiddetta Motor Valley…

Beh, una grande soddisfazione, alla base della quale c’è un grande sacrificio. Sono l’unico pilota romano dell’Academy, in un certo senso mi distingue e sono orgoglioso di far parte di questa grande famiglia.

Ti sei trasferito nella terra dei motori o sei ancora a Palestrina?

Dovevo trasferirmi in Romagna e prendere casa insieme a Celestino (Vietti, compagno di squadra ndr), ma poi, in accordo con Uccio, ho preferito rimanere qui a Palestrina, almeno per adesso, per stare vicino ai miei familiari e ai miei amici più cari.

Oggi siamo qui all’inaugurazione del tuo Fan Club ufficiale…

Sì, sono molto emozionato nel vedere un locale con la mia immagine in vetrina. Anche questo fa parte dei numerosi sacrifici che abbiamo fatto. E’ un ritrovo dove i ragazzi del fan club potranno seguire le gare tutti insieme, prima si riunivano tutti in casa mia insieme a mia madre e alla mia ragazza. Così è meglio, ci si fomenta di più, inoltre è un modo per farmi conoscere, non solo a Palestrina. L’idea è nata veramente al volo, volevamo inaugurare la sede durante la prima gara del Motomondiale ma non ce l’abbiamo fatta, ma come vedi sarà operativo per la seconda gara in Argentina…

Quando hai capito che le moto non solo erano un divertimento, ma che sarebbero potute diventare qualcosa di ben più serio?

Quando sono arrivato al CEV e ho vinto il Mondiale nel 2017, in quel momento ho realizzato che correre in moto sarebbe stato il mio lavoro. Una convinzione nata sin dalle prime gare che ho affrontato e arrivata poi, ovviamente, con la conquista del titolo. Il CEV è stata una tappa importante, in pochi riescono ad arrivarci e in pochi riescono a sfondare, è facile perdersi subito dopo… Quello è stato il momento esatto, non prima, anche se ci credevo. Spero quest’anno di fare bene, mi sto impegnando molto, poi sai, le gare sono le gare. Lo scorso anno sono riuscito a fare il mio primo podio in Thailandia partendo molto indietro. Anche in Qatar sarebbe stata una bella gara peccato per il contatto in pista, ma mi rifarò in Argentina.

Primo round andato, il campionato è appena iniziato come ti sei preparato e come stai affrontando questo inizio di stagione…

Mi sono preparato durante tutto questo inverno, fisicamente e mentalmente, e mi sento pronto. Sono due anni che mi alleno con il mio coach Alessandro Zambolini in palestra e poi gli allenamenti in moto con la pitbike, al Motor Ranch con Vale e con la R6 a Misano. Mi piace molto la R6, la sento bene, il mio stile di guida è un po’ più propenso alla Moto2 che alla Moto3, mi piace molto derapare e mi riesce bene con questa moto. Ma adesso pensiamo alla nuova stagione, poi vedremo…

Pronto per l’Argentina?

Sono molto concentrato. Oggi mi ritrovo un anno di esperienza sulle spalle, e ho la consapevolezza che posso stare davanti insieme agli altri. In Qatar stavo arrivando, giravo sette decimi più veloce di tutti quanti, nonché il terzo giro più veloce della gara dietro a Fenati, diciamo che i presupposti ci sono. Poi è successo quello che è successo, come dicevamo prima le gare sono le gare. In Argentina? Più cazzuti di prima e gas… Su questo circuito l’anno scorso ho fatto bene, vedremo.

Quali sono i tuoi obiettivi quest’anno?

Essere davanti in tutte le gare e cercare di arrivare tra i primi tre nel Mondiale per poi provare a fare il salto. Ma se non dovesse andare così va bene comunque, sto gareggiando con piloti che da tre o quattro anni sono in questa categoria cercando sempre di dare il massimo e lo stesso farò io…

Tutti voi giovani leoni della VR46 Academy sembrate molto legati, quale è il vostro segreto?

C’è molta rivalità e rispetto. Abbiamo tutti dei caratteri diversi, personalmente ho fatto molta amicizia con Pecco e Antonelli. I ragazzi, stando tutti i giorni assieme, sono molto legati, io li vedo un po’ meno, ma quando siamo insieme ci divertiamo molto, oltre ad imparare tanto l’uno dall’altro…

Cosa ti dice Valentino e cosa si aspetta da te?

Con Vale parliamo sempre durante il weekend di gara, il giovedì in pista facciamo sempre il punto. Ridiamo scherziamo davanti ad un aperitivo, senza alcool, (ride… ndr), un aperitivo tranquillo. Dopo le prove libere è sempre pronto a darmi dei consigli. Ma non dice mai quello che si aspetta, potrebbe metterti in tensione, in agitazione, e questo non è quello che vuole. Sai Vale è sempre Vale, anche quando ti dice “ciao” è importante… Lui è un grande amico per noi oltre che un grande esempio. Ti alleni con lui e quando gli vai dietro vedi delle cose spaziali che gli altri non fanno. E’ sempre la leggenda del motociclismo e posso solo attingere da lui, è un grande onore. Lo vedevo da bambino in TV e adesso me lo ritrovo davanti, mi alleno con lui, andiamo a cena insieme. A volte neanche ci credo, è sempre una grande emozione…

Come è correre ed allenarsi sul tracciato del Motor Ranch insieme a Valentino e agli altri ragazzi?

Spettacolare. C’è molta bagarre, il tracciato è molto impegnativo e ci divertiamo molto. Sono anche arrivato in finale con loro nell’Americana vincendo la semifinale, una gara particolare ad eliminazione, si parte in dodici e via via vengono eliminati due piloti. Oltre a Vale, ovviamente, i piloti da battere al ranch sono Morbidelli e Baldassari.

Siete otto gli italiani in Moto3, chi vedi favorito, chi secondo te può darti più filo da torcere?

Sicuramente Fenati. Ha otto anni di esperienza nel mondiale ed è un pilota completo, ha il giro veloce, la tenacia, l’astuzia… Anche con lui ho un buon rapporto. In Qatar l’avevo davanti e ho visto come gira in pista, quello che dovevo carpire l’ho carpito, diciamo così, l’ho studiato molto. Anche Lorenzo Dalla Porta ha molta esperienza e lo vedo tra i favoriti.

E tra gli altri piloti? Chi temi di più?

Da tenere sott’occhio Aron Canet, lo spagnolo è al quarto anno in Moto3 e quest’anno sembra essere veramente competitivo…

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