Home Keith Flint, il ricordo di James Rispoli: “Gli devo moltissimo”

Keith Flint, il ricordo di James Rispoli: “Gli devo moltissimo”

E’ stato proprio Flint, suicidatosi lo scorso 4 marzo nella sua casa dell’Essex, a far debuttare il pilota statunitense nel British Superbike Champioship: James Rispoli ha ricordato il cantante dei Prodigy dedicandogli un casco speciale

Il mondo della musica è ancora scosso dalla notizia del suicidio di Keith Flint, lo storico cantante dei Prodigy che lo scorso 4 marzo si è tolto la vita nella sua casa dell’Essex, in Inghilterra. La tragica morte dell’eccentrico cantante della band britannica, però, è stata un durissimo colpo anche per il Motorsport a due ruote: il 49enne di Braintree era infatti un grande appassionato di motociclismo, tanto da aver fondato nel 2014 il team Traction Control, la sua squadra personale.

Flint, che non si limitava a fare il team manager ma era anche un ottimo amatore della guida in pista, fece debuttare la sua formazione nel British Superbike Championship, ma riuscì anche a coronare il sogno di prendere vittoriosamente parte al mitico Tourist Trophy dell’Isola di Man: il Team Traction Control, che in seguito ha cambiato nome prima in McAms Yamaha e poi in CAME BTP, ha conquistato due doppiette al TT in Supersport (2015 e 2016) e un successo in un’altra celebre Road Race, l’Ulster GP.

Tra i piloti che Flint ha fatto correre nel suo team, oltre a Steve Mercer, James Ellison, Michael Laverty, Andy Reid e Tarran MacKenzie, c’è anche James Rispoli: lo statunitense, due volte campione nazionale Supersport e vincitore di altri due titoli AMA East e West sempre nella 600cc, esordì nel BSB nel 2014 proprio grazie all’interessamento del cantate dei Prodigy.

“Ho incontrato Keith alla 24 ore di Le Mans nel 2013” ha ricordato Rispoli, che allora militava nel team Penz BMW “lui mi disse ‘James, voglio supportarti: ti voglio portare in Europa perché penso tu abbia talento, e sei il tipo giusto per il mio progetto per il British Supersport’. Non ci fu una gran trattativa, mi comprò un biglietto per disputare una wild card a Brands Hatch e ci ritrovammo a parlare di correre assieme la stagione seguente. Andò più o meno così: ‘Hey, sto pensando di fare questa cosa, sei interessato?’. E io risposi di sì”.

“La cosa buffa è che io non avevo realizzato chi fosse finché non mi mostrarono l’album dei Prodigy con il granchio sopra (The Fat of the Land, ndr)” ha raccontato il 27enne del New Hampshire “Poi ebbi l’occasione di andare ad un loro concerto assieme a James Ellison ed ebbi la possibilità di vederlo sul palco”. “Io devo tantissimo a questo ragazzo, molto di più della mia carriera nel Regno Unito” ha proseguito il rider americano “Mi ha dato il via, si è preso cura di me, mi ha aiutato nel trasferimento dandomi un posto dove dormire: sono arrivato in Europa da solo con due valige, qui non avevo nessuno e la mia famiglia era lontana. Lui mi è stato a fianco e si è preoccupato di darmi tutto ciò che mi serviva”.

“Non so come dirlo, era il migliore. Era il tipo più figo del Mondo” si è commosso James “era una delle più grandi star britanniche ma mi ha insegnato ad essere umile. Mi ha dato credibilità e non ha mai dubitato di me: ‘Hai talento’ mi diceva ‘avrai le moto migliori e ce la farai’. Non si lamentava mai dei soldi, e mi infondeva una grande forza. Non ho mai avuto un team manager come lui”.

Poi, lo scorso 4 marzo, la terribile notizia: “Mi ha scritto Bradley Smith in mattinata. ‘James… Keith è morto’” ha ricordato Rispoli “Non ci volevo credere, ma poi ho visto tutte le news e un mio amico che lavorava con lui me l’ha confermato. Assurdo”. “Io gli devo molto” ha concluso “Non lo dimenticherò mai”.

Il pilota americano, che continua a correre nella Supersport inglese con il team Yamaha Everquip Racing, ha deciso di dedicare un casco speciale allo scomparso leader dei Prodigy: oltre al logo laterale Firestarter e al celebre ragno simbolo dei Prodigy, si possono notare nella parte superiore la mascotte personale del Keith “pilota” e la scritta Flinty, soprannome che il cantante aveva cucito sulla sua tuta da pista.

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