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Museo Morbidelli, la collezione finisce in vendita

La collezione, che conta circa 350 moto tra cui molti pezzi unici, è stata messa in vendita: il museo è ormai chiuso da mesi e i proprietari lamentano lo scarso supporto da parte delle autorità locali

Brutte notizie da Pesaro: la città marchigiana rischia di perdere uno dei suoi fiori all’occhiello in campo motoristico. La collezione del Museo Morbidelli, aperto nel 1999 presso i vecchi stabilimenti del marchio per volere del fondatore Giancarlo Morbidelli, è stata infatti messa in vendita: alla base della decisione ci sarebbe uno scarso sostegno da parte degli enti locali, che avrebbe indotto i proprietari a gettare la spugna.

“Sono ormai tre anni che stiamo ascoltando solamente delle chiacchiere senza arrivare a qualcosa di concreto” ha dichiarato a Il Resto del Carlino Gianni Morbidelli, figlio di Giancarlo ed ex pilota di Formula 1 “Per cui abbiamo in piedi trattative per la cessione della collezione di mio padre. Sarei l’uomo più felice del mondo se il museo potesse rimanere a Pesaro, ma non è possibile continuare così”.

Il museo, chiuso ormai da mesi, ospita 350 motociclette di tutte le marche, ivi compresi pezzi unici e ovviamente le gloriose Morbidelli da Gran Premio che negli anni ’70 contribuirono a fare la storia del Motomondiale e del Motociclismo tricolore. Il valore? Elevatissimo da un punto di vista economico, semplicemente inestimabile da un punto di vista squisitamente motociclistico.

Il problema della cessione della collezione, in realtà, non è del tutto nuovo: già qualche anno fa per salvare il museo si ipotizzò l’intervento del Ministero dei Beni Culturali, ma la cosa si risolse in un nulla di fatto. Ora la questione è tornata alla ribalta, nonostante i dettagli della trattativa in corso non siano stati resi noti: al riguardo, infatti, la proprietà preferisce mantenere il massimo riserbo. “Non posso rilasciare informazioni in merito, ma posso dire che stiamo vagliando una serie di proposte” ha tagliato corto il figlio del fondatore “Valuteremo tutto molto bene anche perché non abbiamo nessuna fretta. Comunque è possibile che tutta la collezione di mio padre possa lasciare l’Italia”.

“Gianni Morbidelli ha annunciato la vendita, spero che ci ripensino” ha replicato con grande preoccupazione il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci “Noi abbiamo già fatto un’offerta per acquistare il capannone in via Fermo e corrispondere un affitto per le moto. C’è anche la nostra disponibilità a costruire un nuovo capannone o a trovare soluzioni con i privati”.

“Siamo in apprensione e in attesa di notizie” ha concluso il primo cittadino in un video pubblicato su Facebook “Il Museo è un grande patrimonio della famiglia Morbidelli ma anche della città. E speriamo che possa rimanere qua”.

Il marchio Morbidelli iniziò la sua avventura nel campo delle competizioni motociclistiche nel lontano 1968, con la prima monocilindrica da GP (un cinquantino a due tempi): nel 1971 arrivarono i primi titoli italiani nelle classi 50 e 125, mentre nel 1975 il brand pesarese fece doppietta nel Mondiale della ottavo di litro con Paolo Pileri, portandosi a casa sia l’alloro piloti che quello costruttori.

Sotto le insegne di Morbidelli hanno corso, nelle più varie categorie del Motomondiale, molti altri campioni come Angel Nieto, Pierpaolo Bianchi, Mario Lega e Graziano Rossi, fuoriclasse assieme ai quali la casa marchigiana ha messo la firma su 7 titoli iridati piloti/costruttori e altrettanti Campionati nazionali: un patrimonio di storia motoristica che sarebbe davvero un gran peccato perdere.

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