Home Pazzie dalla Russia: una special motorizzata con un propulsore Lexus V8

Pazzie dalla Russia: una special motorizzata con un propulsore Lexus V8

Equipaggiato con un propulsore a 8 cilindri a V di origine automobilistica, questo mostro su due ruote non è destinato alla semplice esposizione: il proprietario conta di farci un viaggio di 5000 km, da Ufa a Vladivostok

Stati Uniti e Russia – o, sarebbe meglio dire, Unione Sovietica – sono stati acerrimi nemici per quasi 50 anni di Guerra Fredda: una contrapposizione non solo militare ed economica, ma anche sociologica e culturale, che ha diviso il Mondo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale al 1991. Eppure c’è sicuramente una cosa che ha sempre accomunato i due popoli, gli yankee e i figli della Grande Madre: la passione per gli eccessi.

Senza scadere troppo in cliché e stereotipi da barzelletta, è abbastanza evidente che sia a Mosca che a Washington le esagerazioni siano sempre piaciute, e il campo dei motori non fa certo eccezione: complice una grande disponibilità di materie prime e idrocarburi, sia negli USA che all’ombra del Cremlino hanno sempre avuto una certa predilizione per i propulsori di grossa cilindrata.

Se uniamo questo tradizionale ipertrofia motoristica alla consueta “follia” che caratterizza i russi, il risultato non può che essere qualcosa di incredibile. E’ il caso della special che vi mostriamo oggi, apparsa sulle pagine del sito Englishrussia.com.

Si tratta di un vero e proprio mostro, costruito da un appassionato di Ekaterimburg (città della Russia Europea, dove furono giustiziati Nicola II e la sua famiglia) dopo aver visto una special statunitense equipaggiata con un propulsore automobilistico a 8 cilindri.

Caratterizzata da un look spiccatamente post-apocalittico, questa esagerata due ruote monta un V8 da 300 cv, prelevato così come il cambio automatico da una vecchia Lexus. Una soluzione certamente meno raffinata di quella adottata sulla Lazareth-Maserati, ma certamente fascinosa soprattutto per chi ama lo stile grezzo delle rat-bike.

Per riuscire a gestire la spaventosa coppia dell’8 cilindri giapponese sono state montate ben due catene in modo da evitare possibili danni al mozzo ruota, mentre per scaricare a terra tutta la potenza disponibile si è optato per un enorme pneumatico posteriore da 360 mm di larghezza. Il peso finale di questo pachiderma – con tutto il rispetto, non ci viene in mente altra definizione – è di ben 800 kg, per una lunghezza di poco meno di 3 metri.

Non si tratta, però, di una moto destinata alla sola esposizione: il suo proprietario conta di intraprenderci un avventuroso viaggio da Ufa a Vladivostok, ben 5000 km che lo condurranno nell’estremo oriente della Federazione fino al Mar del Giappone.

Non ci resta che augurargli buona fortuna… ammesso che la polizia non decida di fermarlo prima.

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