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Redding: “Il mio tempo in MotoGP è finito”

L’inglese dell’Aprilia si è rassegnato all’idea di lasciare il Motomondiale al termine della sua esperienza con la casa di Noale.

Con la ri-conferma di Aleix Espargarò, l’acquisizione di Andrea Iannone per fargli da compagno di squadra e l’ingaggio di Bradley Smith come test-rider ufficiale, il team Aprilia Gresini Racing ha completato la sua line-up piloti per il Mondiale MotoGP del prossimo anno, lasciando quindi “a piedi” per il 2019 il suo attuale pilota Scott Redding.

E arrivati ormai a metà Settembre – quando la maggior parte dei giochi del mercato piloti sono ormai fatti – il 25enne inglese pare essersi ormai rassegnato all’idea che la sua carriera nella “Premier Class” del Motomondiale sia giunta al capolinea.

La situazione in seno al team factory di Noale è ormai nota da settimane e questo ha consentito al pilota britannico di soppesare le diverse opzioni per il suo futuro agonistico, ma nessuna offerta convincente sarebbe arrivata dal circus della MotoGP. Per questo, dopo 5 stagioni nel massimo campionato velocità su due ruote (con 2 piazzamenti sul podio), Redding avrebbe ormai accettato l’eventualità di lasciare la classe regina alla fine di questa stagione.

Parlando con Autosport.com, Redding ha infatti dichiarato di essersi ormai fatto una ragione del fatto che la fine dei suoi giorni da pilota della MotoGP sia ormai vicina, ribadendo anche di non rimpiangere il rifiuto al ruolo di collaudatore che Aprilia gli aveva inizialmente offerto, poi andato al connazionale Smith:

“Gli auguro tutta la fortuna possibile [a Smith]. Non sarà facile per lui, ma qui c’è una buona squadra che sa cosa vuole ottenere e che ci sta lavorando sodo, su questo non ci sono dubbi.”

“Io personalmente ho alcune opzioni per l’anno prossimo, ma devo assolutamente prendere la decisione giusta e quindi, al momento, ho bisogno di pensare davvero bene al mio futuro, per riprendermi e tornare a vincere. Devo solo prendermi un piccolo momento di riflessione per capire come andare avanti.”

Anche se ha solo 25 anni, Redding ritiene che la sua dipartita della MotoGP ha molte probabilità di essere “definitiva”, ovvero con pochissime probabilità di un eventuale ritorno “a tempo pieno” dopo il 2020:

“In tutta sincerità, ci sono troppi giovani piloti in arrivo. Ormai in MotoGP arrivano due o tre nuovi giovani piloti ogni anno… Il mio tempo in MotoGP è finito, sono al capolinea, devo accettarlo e prepararmi ad andare avanti in un’altra direzione.”

“Forse ci ho messo troppo tempo per prendere una decisione, ma al momento non ho fretta: la mia carriera potrebbe anche essere sul punto di finire, quindi non voglio che la mia prossima decisione sia troppo affrettata.

In più di un’occasione durante la stagione in corso – e specialmente dopo l’annuncio dell’ingaggio di Iannone – Redding ha avuto “parole di fuoco” nei confronti dell’Aprilia RS-GP, arrivando a definirla “una mer*a” dopo il GP d’Austria, ma l’inglese ha spiegato di non avere mai avuto problemi con Aprilia e che lo sfogo del Red Bull Ring, a suo parere, non gli è costato la chance di diventare test-rider ufficiale:

“Quello che è successo in Austria non mi ha aiutato, ma alla fine abbiamo discusso, mi sono spiegato, e non ce l’avevano affatto con me. Guardando al futuro, io devo fare ciò che ritengo più giusto per me e fare il test-rider non è mai stata la mia priorità principale, lo ammetto senza problemi.”

“Penso che se chiedi in giro sarebbero tutti d’accordo: hai 25 anni, hai un sacco di talento, perché dovresti accontentarti di fare il collaudatore? Era un’opzione, mi sarebbe magari piaciuto farlo per avere la possibilità di tornare in MotoGP, ma poi quali sarebbero state le mie reali possibilità di tornare in MotoGP?”

“Non ho intenzione di mettermi a fare giri su giri per poi non combinare nulla alla fine. Io voglio correre!”

Secondo i più recenti rumors, le destinazioni più probabili per Redding per il 2019 sono il passaggio al Mondiale Superbike oppure al seguitissimo campionato nazionale della British Superbike, con la migliore squadra Ducati capitanata da Paul Bird Motorsport che ha già ammesso di aver intavolato una trattativa con il suo entourage.

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