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MotoGP: Movistar, addio a Yamaha e al Motomondiale

La notizia era nell’aria ma fa comunque scalpore che il colosso spagnolo della telefonia Movistar chiude dopo cinque anni il rapporto di main sponsor con la Yamaha MotoGP.

La notizia era nell’aria ma fa comunque scalpore che il colosso spagnolo della telefonia Movistar chiude dopo cinque anni il rapporto di main sponsor con la Yamaha MotoGP di Rossi e Vinales anticipando – così pare – l’addio alla MotoGP. Come noto Movistar, oltre che partner principale del team MotoGP della Casa dei tre diapason, detiene i diritti televisivi in esclusiva del Motomondiale in Spagna.

Non ci sono, almeno per ora, comunicati ufficiali sulle motivazioni del doppio forfait. Ma non pare che l’abbandono dal Team e dal Motomondiale sia dovuto al periodico avvicendamento che le grandi aziende compiono per non saldare (troppo) la propria immagine con un singolo partner e/o prodotto, in questo caso con il team ufficiale della Casa di Iwata e con il Motomondiale. Il forte cambio di rotta pare dovuto alle nuove scelte strategiche di marketing imposte dal nuovo staff deciso da Movistar per la controllata Telefonica.

Pesano indubbiamente i risultati al di sotto delle aspettative, in primis la (ripetuta) mancata conquista del titolo mondiale del team Yamaha e, rispetto ai diritti tv, l’audience assai scarsa in Spagna del Motomondiale a pagamento. Per Yamaha non ci sono problemi essendo già pronto il nuovo main sponsor sostituto di Movistar. Si tratta di Monster, nota maxi azienda californiana di bibite energetiche, già presente come partner del team francese Tech3 (dalla prossima stagione dalla Yamaha alla KTM “colorata” Red Bull) e come supporter di Rossi e Vinales, dal 2019 sponsor principale della Yamaha factory.

Il probabile addio alle corse di Movistar potrebbe avere conseguenze anche in Italia dove è in scadenza (fine 2018) il contratto dei diritti tv del Motomondiale fra il promoter del Circus Dorna e SKY che trasmette le corse iridate in esclusiva nel Belpaese. E’, ovviamente, una questione di soldi che, in questo caso, derivano dall’audience tv a sua volta frutto della qualità e della appetibilità del Motomondiale.

Campionato incentrato sulla MotoGP a sua volta da anni spinta dal “volano” Valentino Rossi, cui va il merito (per le sue qualità di pilota carismatico che buca lo schermo) di aver esteso i confini del motociclismo, da sport di nicchia a sport di massa, quindi produttore di immagine, cioè di business. Dorna vende i diritti tv delle tre classi ma i dati dimostrano che è la MotoGP a dominare gli ascolti con audience (in Italia circa 6 milioni di telespettatori unici per ogni GP e share di gran peso che però calano di almeno il 30% con Valentino non in lotta per il podio…) quindi un grande affare. Rossi resta in MotoGP almeno altre due stagioni e questo è decisivo nel rapporto SKY-Dorna. Ripetiamo, adesso è “solo” una questione contrattuale dove SKY non pare più disponibile a versare a Dorna i (circa) 17 milioni di euro l’anno. Come finirà la trattativa? In modo positivo per tutti.

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