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WorldSSP300: intervista ad Ana Carrasco

Per la prima volta una donna è in testa ad un mondiale con 78 punti, abbiamo incontrato a Misano Ana Carrasco…

Durante lo scorso GP di Imola la rider spagnola si è aggiudicata la pole position stabilendo anche il record della pista e vincendo la gara con ben 13 secondi di vantaggio. Per la prima volta una donna è in testa ad un mondiale con 78 punti. Abbiamo incontrato a Misano Ana Carrasco per l’ottavo round della Supersport 300 e questo è quello che ci ha raccontato…

Stai lasciando un segno nella storia del motociclismo mondiale, come ti senti e cosa significa per te…

Sono veramente felice, stiamo facendo un buon lavoro durante questa stagione, siamo al top e questo risultato è molto importante per noi. Stiamo combattendo per conquistare il campionato e speriamo di continuare così per finire al meglio questa stagione…

Tu, Maria Herrera e Kiara Fontanesi… Cosa sta cambiando nel motociclismo?

Ogni anno migliora sempre di più, stiamo diventando sempre più competitive, molte donne stanno raggiungendo ottimi livelli e stiamo dimostrando di essere alla stessa stregua degli uomini. E’ molto importante avere la possibilità di dimostrare di cosa siamo capaci lavorando con team e moto competitive. Il lavoro che stiamo facendo è molto importante, soprattutto per il futuro, perché può spianare la strada ad altre ragazze che hanno intenzione di intraprendere questa carriera nel mondo delle due ruote.

Ieri hai conquistato la settima posizione in Superpole, come affronterai la gara?

Sarà una gara lunga e molto difficile, abbiamo alcuni problemi da risolvere con il settaggio della moto, stiamo lavorando e spero che i tecnici riescano a trovare al più presto la giusta soluzione che mi permetta di affrontare la gara al meglio delle mie possibilità.

Hai corso anche in Moto3, quali sono le differenze tra le due categorie?

Il campionato è molto simile, ma le moto sono completamente differenti. In Moto3 le moto sono costruite appositamente per il campionato, in Supersport 300 le moto nascono per la strada, ma sono preparate per le corse. In Moto3 è stata una bella esperienza, ma preferisco di gran lunga la Supersport. In Moto3 non avevo una moto veramente competitiva. Adesso posso contare su un’ottima moto insieme ad un gran team e sono in grado di combattere fino alla fine per conquistare il titolo.

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