Home Motomondiale, gli italiani a “bocca asciutta” al Mugello. Riscossa!

Motomondiale, gli italiani a “bocca asciutta” al Mugello. Riscossa!

Il GP d’Italia del Mugello non è stato avaro di interesse e di spettacolo con gare di alto livello tecnico e agonistico ma il “tricolore” è stato assente dal gradino più alto del podio in tutte e tre le classi.

Il GP d’Italia del Mugello non è stato avaro di interesse e di spettacolo con gare di alto livello tecnico e agonistico ma il “tricolore” è stato assente dal gradino più alto del podio in tutte e tre le classi. Sotto questo aspetto una forte delusione, specie se si fa il confronto con l’ultima edizione del 2017 quando ci fu la magnifica “tripletta” tricolore con i trionfi di Migno (Moto3), Pasini (Moto2), Dovizioso (MotoGP).

Quest’anno, come noto, i (meritatissimi) vincitori sono stati Martin (Moto3), Oliveira (Moto2), Lorenzo (MotoGP). I “nostri” sono stati protagonisti nelle tre classi agguantando anche podi e ottimi piazzamenti ma, per motivi vari, non hanno raggiunto l’obiettivo massimo che resta sempre quello di tagliare il traguardo per primi. I numeri, a volte, oltre ad aiutare nell’analisi della situazione, fanno capire l’aria che tira. E nel nostro caso è utile ricordare quel che è accaduto nei primi sei round del Motomondiale 2018 con i piloti italiani dominatori in Moto2 (Bagnaia tre centri, uno a testa Pasini e Baldassarri) di tutte le gare precedenti il Mugello, con una sola vittoria in Moto3 (Bezzecchi), e a bocca asciutta, fin qui, in MotoGP.

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A dimostrazione che, comunque, i nostri piloti sono “della partita” e di più, c’è il conforto (pur in una situazione altalenante e in chiaroscuro) della classifica generale dopo i primi sei Gran Premi con due italiani davanti a tutti nella categoria cadetta e in quella di mezzo. In Moto3 c’è in testa un fortissimo e regolare Bezzecchi (83 punti), in stato di grazia con la sua Ktm super da quasi … 59 CV, ma con i due alfieri del Team Gresini su Honda, oramai a ridosso, in primis Martin (spinto da ben tre vittorie) (80 punti) seguito dal capitolino Di Giannantonio (75), brillantissimo arrembante terzo in volata, ma ancora a secco di vittorie. Dopo il 4° Canet (61), c’è il terzetto Migno (56), Antonelli (44), Bastianini (43) e sfilatosi oltre la top ten, dopo il brillantissimo avvio stagionale, Dalla Porta 12° (33), 15° Arbolino (24), 24° Pagliani (6), e in coda i due alfieri dello Sky VR46 Team, Foggia (2) 27esimo e Bulega 29° tutt’ora a quota zero.

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La battaglia è aperta ma senza vittorie e con le … dispersioni “rubandosi” l’un l’altro posizioni e punti, anche quest’anno i nostri “giovani leoni” rischiano di essere beffati dallo … straniero di turno. Anche in Moto2 marcata fin qui dai “nostri”, non c’è da star tranquilli, pur con in testa Bagnaia (111 punti) ma con Oliveira in gran recupero (98) davanti a Baldassarri (84) a A. Marquez (78), Mir (64), Vierge (59), quindi 7° Pasini (58) – gran peccato la caduta al Mugello! – davanti a Binder, Schrotter, Lecuona, Argenter, Quartararo e a seguire il tris Marini (13° 19 punti), Corsi (14° 18 punti), Locatelli (15° 16 punti). 20° Fenati (9 punti), 22° Manzi (6), 34° Fuligni (0). Che quello lassù ce la mandi buona.

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E nella classe regina? In MotoGP, pur con lo “zero” del Mugello, Marquez guarda tutti dall’alto (95 punti), adesso davanti a Rossi (72) regolare e sempre in zona alta ma non convinto al 100% della sua Yamaha, idem, più o meno, Vinales (67), 4° Dovizioso (66) “beffato” dal trionfo di Jorge proprio al Mugello, quindi Zarco (64) in … sbandamento, 6° Petrucci (63) sportellato malamente da Marc alla seconda curva dopo lo start, 7° Iannone (60) con ottimi sprazzi, davanti a Miller, Lorenzo resuscitato e con la valigia in mano verso Honda al posto di Pedrosa, Rins, Pedrosa, Rabat, Espargaro, Bautista, Syahrin, quindi 17° Morbidelli (17 punti), ultimo italiano.

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Vale anche qui quanto sopra detto, tutto è ancora possibile. Però. C’è un però. L’impressione è che in MotoGP i nostri, pur in modi e realtà diverse, siano in una situazione di “difesa” quando invece serve l’attacco. Solo grazie a un Marquez harakiri il campione del mondo in carica non è già… fuori tiro. Ma non si può certo confidare nella esagerata foga del fenomeno spagnolo perché quando non va a terra…. fa primo. I tre Campionati restano aperti ma i “nostri” non possono più accontentarsi di essere “solo” protagonisti e/o vivere in difesa amministrando, come in Moto3 e in Moto2, il vantaggio acquisito. E’ l’ora della baionetta.

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