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MotoGP e WSBK: lo spettacolo continua

Da Losail, primo atto di un campionato, quello di MotoGP, che si preannuncia intricatissimo, alla Superbike, competizione giunta praticamente al capolinea: il punto con Fabrizio Marcucci.

Di Fabrizio Marcucci

MotoGP
A Losail si è svolto il primo atto di una intricatissima commedia che vedrà diversi attori dividersi la scena nel 2018. Piloti e Case Costruttrici saranno tutti protagonisti. Partiamo dai piloti: per chi era scettico che Andrea Dovizioso si sarebbe ripetuto nel 2018 agli stessi livelli del 2017 è arrivata la risposta dallo stesso pilota forlivese.

Andrea è un Top rider e come tale sarà sicuramente trattato da Ducati che non se lo lascerà scappare, fornendogli un trattamento adeguato per un pilota del suo rango. In certi casi alcuni piloti come Dovizioso, che ha contribuito come lui stesso ha detto per almeno l’80% alla costruzione di una delle migliori MotoGP di quest’anno, l’altra è sicuramente la Honda RCV213 2018, hanno anche un valore di mercato elevato per i vantaggi che porterebbero in dote ad una casa concorrente che potrebbe acquisire molte informazioni fondamentali.

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Questo Ducati lo sa e sicuramente anche questo ha un grande valore nelle valutazioni in cui sarà impegnata. Allo stesso modo anche Andrea a 31 anni non credo che voglia solo puntare ai soldi, ma anche ad una moto vincente da subito e quindi l’unica eventuale scelta sarebbe la Honda. Ma rimarrà in Ducati. Discorso diverso per Jorge Lorenzo, giunto al secondo anno di super stipendio con risultati da pilota di un team satellite. “Pòr Fuera” non ha sicuramente dimenticato come si va in moto e merita anche lui una eventuale seconda chances con una moto ufficiale come è successo a Valentino Rossi quando tornò in casa Yamaha dopo l’esperienza in rosso. Per il maiorchino ultimamente piove sempre sul bagnato e la storia del guasto ai freni ha solo ritardato la resa dei conti che saranno fatti a mio avviso non oltre la terza/quarta gara.

Petrucci ha capito il momento e da pilota ufficiale “rifiutato” dallo Junior Team Alma Pramac Racing è diventato un pilota che potrebbe interessare a… Ducati, oltre ad essere pilota papabile per Aprilia, KTM e perché no, anche Suzuki. Honda ha dimostrato di voler tenere Marquez affidandogli un’ottima moto che si è avvicinata moltissimo alla Ducati, divenuta ormai il riferimento nella classe MotoGP.

I giapponesi hanno lavorato moltissimo su motore ed elettronica. In quest’ultimo settore si sono visti i risultati dell’acquisizione di un elettronico proveniente da Marelli che ha permesso di vincere a Marquez lo scorso anno il titolo. Quest’anno, come non mai, la RCV213 si è fatta trovare pronta al primo appuntamento. Sarà una lotta tra Ducati ed Honda per tutto l’anno. Ma non dimentichiamo la Yamaha. Tornerà anche lei e lo ha manifestato.

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Valentino, a 39 anni, ha dimostrato di meritare il titolo di Mito del Motociclismo e ci ha permesso di poterlo vedere ancora due anni in azione: “Grazie Vale per questo regalo che ci stai facendo”. Ma dobbiamo ringraziare Rossi anche perché si iniziano a vedere i frutti del suo lavoro! La Academy, il Ranch, la recente partnership con la Federazione Motociclistica Italiana. Se ora scorriamo le classifiche di MotoGP, Moto2, Moto3 troviamo diversi prodotti del vivaio VR46 e, soprattutto, troviamo tanti piloti italiani nelle parti alte di tutte le classifiche.

Questo è un altro grande merito di Rossi. Tra due anni ci lascerà come pilota, ma avrà creato una serie di rider italiani in grado di battagliare contro i tanti spagnoli usciti dai vari campionati, supportati da munifici sponsor iberici e lo stesso governo che sovvenziona lo sport in Spagna. Quindi ancora un bravo a Rossi che ha fatto tutto da solo, tracciando la strada da seguire anche per il futuro.

WSBK
Non dirò che il Campionato Mondiale SBK è un campionato giunto al capolinea, lo hanno già scritto tutti. Vorrei esaminare quanto fatto fino ad ora e cercare di capire cosa ancora si può fare. Il nuovo regolamento ha finito per aiutare solo chi investe davvero in questa categoria: Ducati e Kawasaki. Le uniche due Case che sono presenti in modo Ufficiale al Campionato (anche se c’è anche la Yamaha) e che hanno interpretato al meglio le nuove regole. Un bravo quindi agli ingegneri di Borgo Panigale per tirato fuori dal cilindro ancora una moto vincente (la prestazione di Forés, terzo, è significativa sul valore della moto) ed una conferma per Kawasaki, la cui reazione non tarderà ad arrivare. Sarà un campionato molto combattuto.

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Grande delusione, ancora da Yamaha con la sua R1. Sulla carta sembrava essere la moto più avvantaggiata dalle nuove regole ed invece non sembra essere uscita dal momento no. Tanto bene fa nella Supersport e nel Mondiale Endurance quanto delude in SBK. Ma aspettiamo a valutarla rimandando i giudizi a dopo il terzo/quarto round. Aspettiamo a giudicare il nuovo regolamento così discusso e vediamo quando e se succederà che una moto sarà penalizzata come accennato dal (fumoso) nuovo regolamento. Sì ai sensori pressione nei pneumatici di tutte le moto che partecipano al Mondiale SBK e Supersport e perché no? Anche alla Superstock1000 giunta al capolinea quest’anno. Troppi i problemi legati alle pressioni dei pneumatici e al danneggiamento delle coperture.

Tutti i Team e gli appassionati di SBK rivorrebbero la vera ed unica Superpole. Aiuterebbe la visibilità degli sponsor e lo spettacolo. Tema molto importante è invece la pulizia che dovrebbe fare Dorna all’interno del padddock. Quindi maggior controllo sui bilanci dei team e controllo su sponsor e possibilità tecniche ed economiche di ciascuna compagine. In questo modo i pochi sponsor intenzionati ad investire sul motociclismo potrebbero essere meno spaventati. Si parla di Campionato Mondiale, non di una gara nazionale non titolata. Le recenti vicessitudini (ma anche di qualche anno fa) dovrebbero far riflettere. E non parlo solo di problemi economici e/o fiscali, ma anche di problemi tecnici.

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I team che non riescono ad ottenere risultati degni di un Campionato del Mondo dovrebbero misurarsi in casa propria e si potrebbe parlare (seriamente) con le Case per portarle ad offrire con un (vero) price cap moto competitive a tutti i team partecipanti. Ma, soprattutto, regole precise e stabili per almeno 3/4 anni. Solo così si può salvare la SBK. Il Mondiale SS ha fatto segnare la conferma di un Mahias Campione del Mondo, vincitore alla prima gara, ma la concorrenza non manca e non solo tra i compagni di marca.

Re Kenan sarà sicuramente della partita e solo un problema non dipendente da lui o dal Team Puccetti lo ha attardato. Mi aspetto diverse vittorie dal turco e lo indico come pretendente al titolo insieme a Mahias. Ha deluso Cluzel: megateam indiano/arabo, con tecnici provenienti dalla MotoGP, motorista al top, ma risultato finale non consono alle premesse. Molto bene invece per Krummenacher ed il Team Evan Bros. A mio avviso la Supersport è la classe per lo svizzero ed il cambio di casacca per il team di Fabio Evangelista ha giovato alla compagine. Lavorano sodo senza far clamore, ma sono secondi nella classifica. Potrebbero stupire fino alla fine del campionato.

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