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Stone Tracker: la Kawasaki Z900RS by Deus

Prima del lancio ufficiale la casa giapponese ha imboscato un paio di Z900RS nel workshop di Deus a Sydney.


Prima del lancio ufficiale della nuova Kawasaki Z900RS,la casa giapponese ha imboscato un paio di modelli nel workshop di Deus a Sydney. L’idea era quella di creare una moto non omologata per la strada da usare a scopo promozionale.

Come rivela Bikeexif.com, Jeremy Tagand di Deus, incaricato della trasformazione, venti anni fa lavorò come apprendista in Francia presso il celebre concessionario Kawasaki Technic Moto. I suoi datori di lavoro erano Pierre Briane e Patrick Long, due che si sono fatti le ossa nel laboratorio di Godier Genoud, i campioni delle maratone da 24 Ore per ben tre stagioni consecutive nei primi anni settanta.

Jeremy Tagand e il designer Saxon Shing si sono messi subito al lavoro dopo aver ricevuto alcune chiare linee guida: una moto Deus, ma conservando molte caratteristiche della Zed di serie. Nasce così la Stone Tracker. Il serbatoio non è stato modificato, solo i pannelli laterali sono stati ottimizzati per adattarsi al nuovo sedile in Alcantara e alla nuova coda.

Saldature a vista con bordi puliti, un solo parafango montato alto e pneumatici Metzeler Karoo 3. Tutte le parti in lega della moto sono state sabbiate per donare alla Z900RS un aspetto grezzo, compresi i cerchi da 17″. Il tutto messo in risalto dal potente e aggressivo scarico SC Project. Manubrio Tommaselli e faro angolare a doppio LED che sembra uscito dalla serie Spazio 1999.

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