Home Primi “passi” con Ducati Hypermotard

Primi “passi” con Ducati Hypermotard

La prima volta che ho visto la Ducati Hypermotard era una tiepida mattina di un weekend dei primi di marzo. Il sole era caldo ed era una delle tipiche giornate in cui ti dici “esco a fare un giro in moto.” Nel mio itinerario era inclusa un sosta sulla pista di Chignolo Po’, giusto per



La prima volta che ho visto la Ducati Hypermotard era una tiepida mattina di un weekend dei primi di marzo.
Il sole era caldo ed era una delle tipiche giornate in cui ti dici “esco a fare un giro in moto.”
Nel mio itinerario era inclusa un sosta sulla pista di Chignolo Po’, giusto per vedere se qualche smanettone come me aveva gia iniziato la stagione in sella a qualche valido motard.
Appena arrivato in circuito vedo, camuffato ma non troppo, un Hypermotard in versione test. Che spettacolo!
Me ne sono innamorato subito, tanto che la mia prima esclamazione è stata “deve essere mia!”
E infatti qualche tempo dopo è finalmente arrivata…

Hypermotard Passo del Mercatello Ducati costa
Arai e Hypermotard Passo del Mercatello Ducati costa
La belva Hypermotard Passo del Mercatello Ducati costa

Al termine di una improponibile giornata di lavoro vado a ritirarla, ma sono già le 18:30 di venerdì e il destino mi richiama verso un altro impegno, quindi a malincuore percorro i 2 km che separano il mio box dal concessionario e la metto a nanna.
Sabato mattina ore 9,00 non sto più nella pelle e parto: destinazione colli piacentini.
Percorro i primi km con molta calma arrivando a malapena a 4.000 giri.
Nonostante una certa esperienza, ormai più che decennale in sella a svariate moto, sono teso e non so come guidarla.
Appena trovo una tangenziale ampia e diritta provo a lanciarla ma sono costretto a mollare quasi subito.
Troppa aria addosso e il motore che spinge sempre fortissimo, fanno si che sia necessario attaccarsi saldamente al manubrio per restare in sella.
Quindi mollo il gas e mi rilasso aspettando che la strada salga.

Entrando in Piacenza mi accorgo che gli specchietti (esteticamente eccezionali) nel traffico sono veramente ingombranti tanto che si rischia di colpire le macchine mentre si sorpassa.
Per fortuna il traffico è poco e sbrigo in fretta la pratica cittadina.
Ora solo qualche km mi divide dalle curve.
Finalmente si sale, per tutta la strada verso il passo del Mercatello guido impacciato: non so come sedermi e non trovo fiducia nel mezzo, però il motore è eccezionale e mi porta fuori dalle curve in quinta senza borbottare.
Quando uso la 3za esco come un proiettile.
Aumentando il passo trovo una buona posizione di guida: comincio ad apprezzare la frenata ben proporzionata e l’assetto ben bilanciato, peccato solo per la sella non troppo comoda.
A fine giornata questo si tramuterà in un fastidioso indolenzimento del fondo schiena.

Hypermotard Passo del penice Ducati costa
Bella Hypermotard Passo Ducati Fabrizio Costa
dettaglio Hypermotard Ducati Lodi Costa

Arrivo ai piedi del passo del Mercatello e decido di fare una sosta.
Appena mi fermo la gente si mette in coda per guardare la moto, fa domande ed è molto incuriosita.
Questo mi fa molto piacere ma non ho tempo da perdere, la strada per è ancora lunga.
Comincia il passo e mi accorgo che sedendomi un po’ più indietro si guida più rilassati, quasi come sul Monster che avevo in precedenza.
Intanto prendo fiducia e comincio a divertirmi come si deve.
Così in un attimo sono a Marsaglia e mi dirigo verso il passo del Penice.
Arrivo in cima soddisfatto, ma provato e mi prendo la seconda pausa.
Anche qui si ripete la scena dove la gente incuriosita si avvicina e fa domande.
Sono tutti affascinati dalla moto e questo mi fa molto piacere.
Ora però mi toccano altri 100 km per tornare a casa e io sono un po’ a pezzi.
Sarà che non ero più abituato a fare cosi tanta strada, ma di certo l’Hypermotard non e la moto più comoda per macinare chilometri.

Nel tratto in discesa fino a Rivergaro la stanchezza passa in secondo piano e guidare è vera una libidine: il motore non finisce mai di impressionarmi!
Infine gli ultimi km di pianura li avrei volentieri evitati.
Ormai ho mal di schiena e non so più come sedermi, tanto che qualche km lo faccio anche in piedi pur di riposare le chiappe.
Con tutto ciò, arrivo a casa stanco ma decisamente appagato.
Parcheggio la moto nel box, la guardo ed è bellissima.
Ripenso alle curve dei passi e a questa giornata ricca di emozioni.
Ne voglio ancora e per fortuna domani è domenica…

Pregi:
– motore
– ciclistica
– estetica e il relativo “fattore aperitivo

Difetti:
– sella
– specchietti retrovisori
– Gomme di primo equipaggiamento

Di Fabrizio Costa

Ultime notizie su Varie

Varie

Tutto su Varie →