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Desert Logic 2012: il racconto della ottava edizione

Termina sabato 24 novembre la terza edizione del Desert Logic 2012, la competizione fuoristradisctica africana per piloti non professionisti (con qualche inevitabile eccezione) che ogni anno attrae un numero sempre maggiore di partecipanti. La formula vincente risiede in un percorso suggestivo e tecnico unito a una organizzazione e assistenza unica per tutti i partecipanti fornita

Termina sabato 24 novembre la terza edizione del Desert Logic 2012, la competizione fuoristradisctica africana per piloti non professionisti (con qualche inevitabile eccezione) che ogni anno attrae un numero sempre maggiore di partecipanti. La formula vincente risiede in un percorso suggestivo e tecnico unito a una organizzazione e assistenza unica per tutti i partecipanti fornita con l’iscrizione direttamente dall’organizzatore.
Ma scopriamo giorno per giorno come è andata questa ottava edizione.

IL DIARIO DEL DESERT: 19 Novembre

33°50’26.41″N, 10°59’56.86″E: DESERT LOGIC TUNISIA 2012 INIZIA DA QUI!
Più che un waypoint è uno “start Point”. Il Titolo indica, infatti, le coordinate geografiche del punto di ritrovo di Desert Logic 2012. Non, quindi, il reticolo di un luogo misterioso, ma quello del ben più noto Hotel Hasdrubal di Djerba, dove i partecipanti alla nona edizione dell’evento di Fabio Fasola si sono radunati in attesa dell’inizio della “spedizione”. Circa dodici ore di viaggio, dall’Italia all’Isola “Dolce” attraverso gli scali di Milano, Roma, Tunisi, per raggiungere il luogo da dove inizia l’avventura. Acqua passata, le moto erano già arrivate dall’Italia, ed i partecipanti non hanno avuto nient’altro da fare che sistemare la strumentazione di navigazione, partecipare al briefing inaugurale, ed abbuffarsi al ristorante dell’Hotel che, per l’occasione, si era ben preparato per fronteggiare l’assalto dell’orda.

Sergio Sgrilli: “Io di navigazione non ci capisco nulla…”
Ma Fabio Fasola, paziente come il diavolo di Hell’s Gate, sollecita i partecipanti ad approfittare dell’occasione per mettersi in pari con i corsi di guida. Desert Logic Tunisia 2012 si sviluppa su cinque tappe, da Djerba a Ksar Ghilane, 199 KM, Ksar-Tozeur, 268 KM, Tozeur-Douz, 238, l’”anello” Douz-Douz e per finire, il 23 novembre, il ritorno a Djerba con l’ultima tappa, di 284 KM. Non è un Rally, se con il termine si intende una corsa contro il cronometro, ma ha voglia Fasola a sollecitare il lato più “ricreativo” di questa grande avventura della conoscenza africana, non lo ascolta nessuno. Per tutti Desert Logic è tutto quello che dice Fabio, ma anche e soprattutto un conto da regolare con amici ed avversari, che coincidono, vecchio ormai di otto anni.


desert logic 2012
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Ivano Zaccheo e Massimo Zamparo: “Avanti un altro…”
Sono loro i Campioni in carica e i recordman di Desert Logic. Per la verità dovremmo citare anche Paolo Moro, che faceva parte della band originale del Bibione Freetime quando le squadre di Desert Logic erano composte da tre Piloti, ma è certo che anche in questa edizione i Campioni vorranno lasciare le altre dieci Squadre iscritte a Desert Logic ben lontane alle loro spalle. Fasola sottolinea che non sarà un’edizione facile. Il percorso, una vera e propria antologia del Sahara tunisino, è lungo e sufficientemente difficile da smorzare ogni tipo di superficiale entusiasmo, e l’introduzione delle Speciali Cannonball, pura, micidiale navigazione al GPS, non nasconde l’intento di complicare le cose.

Alessandro Botturi: “Venite via con me…”
Per l’Ex Campione di Rugby e di Enduro, Desert Logic è uno degli ultimi allenamenti prima della Dakar 2013, e la partecipazione dell’Asso di Lumezzane non è casuale. Il “Bottu” sarà il Professore delle Dune, quel salto di qualità offerto ai partecipanti da un’edizione che si annuncia davvero speciale, e se qualcuno dei partecipanti se la sentirà, potrà cercare di seguirlo nei fuoripista degli speciali roadbook che Alessandro ha portato con sé.
Intanto, in attesa del responso della prima tappa, a Ksar Ghilane, il suggerimento è quello di avvicinarsi all’evento attraverso le immagini dello Studio Quagli, al link “shortened”

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20 Novembre: Ksar Ghilane: il mito intramontabile del Sahara Tunisino

Prima giornata di Desert Logic 2012. Da Djerba a Ksar Ghilane. Non c’è un turista in giro e la Tunisia sembra dimenticata dal flusso di visitatori che sciamavano lungo le piste del suo Deserto magnifico. Ma Desert Logic è tornato in questo angolo affascinante del Sahara, e sulle piste delle sue origini ha riscoperto un luogo dove vale la pena di andare. Buon per le undici Squadre che si contendono il trofeo dell’ottava edizione dell’evento di Fabio Fasola.
Ksar Ghilane è ancora l’oasi mitica di questo salotto del Sahara, seppure meno remota di cento o anche dieci anni fa, ed accoglie l’allegra carovana a braccia aperte.

Da un mare (di acqua e sale) all’altro (di sabbia)
Da Djerba i partecipanti si staccano volentieri. Non perché ne hanno avuta abbastanza della cortissima giornata inaugurale di Desert Logic, ma perchè è ora di andare. In programma una tappa lunga, bella, intensa. 200 chilometri di road book, dapprima verso Sud lungo le rive del Mediterraneo, quindi su una rotta Ovest per guadagnare in fretta l’epicentro dell’evento. Le piste sono facili, scorrevoli e panoramiche. Sosta, riordino e rifornimento a Medenine poi, lasciata alle spalle la “civiltà”, si “taglia” in diagonale verso la pista della Pipeline, ormai diventata un’arteria asfaltata. Il Cafè di Bir Soltane è una specie di autogrill, ma conserva il fascino della sua origine spontanea e dell’elezione a crocevia obbligato per tutti quelli che si avventuravano verso il profondo Sud. Secondo riordino, questa volta animato dallo “spuntino tribale” che gli organizzatori hanno messo a disposizione dei partecipanti. Poi l’ultimo strappo, una quarantina di chilometri appena, facili, e si è nell’oceano di dune di Ksar Ghilane.

Prova speciale Cannonball C.I.P.I: il manicomio
La prima speciale è intitolata ad uno degli amici-sponsor di Desert Logic. Ma poteva essere confidenzialmente chiamata in altro modo. Per esempio Tunisiana, in onore della compagnia telefonica che ha finalmente collegato questo angolo di paradiso con il resto del mondo. Prima, per chiamare casa, ci si doveva spingere ai limiti dell’oasi, in un punto preciso oltre la sorgente calda. Adesso il cordone ombelicale telematico finisce fino sotto la tenda dello Yadis Ksar, ex Pansea, il caratteristico hotel tendato che per un giorno è il quartier generale di Desert Logic.

Oppure, per tutto quello che è successo, la speciale poteva essere intitolata Ottavo Padiglione. Sulla carta non era difficile. Una “regata” di triangolo sulle onde di sabbia tra l’oasi e il fortino, poi però trasformata nella tempesta perfetta per la maggioranza dei partecipanti, tutti partiti dallo stesso punto ma tornati all’ovile dalle direzioni più disparate. C’è chi ha perso il compagno di Squadra o lo zaino e, tornato sulle proprie tracce ha lasciato nel deserto, questa volta, la moto senza benzina. Chi invece del triangolo di punti GPS ha percorso solo un “bastone” di andata e ritorno e chi, semplicemente ed incurante dei regolamenti, non trovando il finish se n’è tornato direttamente in albergo senza avvertire nessuno. Quei “Nessuno” che hanno cercato il disperso fino a notte.
Morale: solo tre equipaggi, degli undici in gara, classificati, e vittoria olimpica degli esperti Piloti del Bibione 1, gli “ZZ” Zaccheo e Zamparo, che al termine della prima giornata prendono il largo in testa alla generale provvisoria.

desert logic 2012
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21 novembre Il Chott

desert logic 2012

Il Chott el Djerid, centro “geografico” di Desert Logic 2012, è un lago salato in secca, una depressione centimetrica piuttosto insidiosa. Sembra una pista di atterraggio che sconfina nell’infinito, e invece è una trappola. Tutti i viaggiatori del Sahara hanno imparato a conoscerlo, anche l’autista di quel pullman che è una carcassa arrugginita ancora intrappolata dalla sabbia mobile, e che da trent’anni serve da monito a eventuali coraggiosi o scriteriati. Il Chott non si attraversa, si aggira.
La seconda tappa di Desert Logic è tracciata sull’asse che collega Ksar Ghiklane e Tozeur, e neanche Battiato poteva sapere che per raggiungere Tozeur partendo da Ksar bastava tirare verso Nord sull’autostrada della Pipeline, girare a sinistra all’incrocio a “T”, andare dritti fino a Douz e risalire attraverso il Chott. Niente cammelli, bastava una 500. Troppo facile. Così Fasola ha rispolverato un “classico” dell’avventura del Deserto, la “storica” palestra dei test ufficiali per la Dakar. Ha disegnato una tappa che attraversa le dune a Nord di Ksar fino ad El Faouar, i cui unici riferimenti sono tre “Café”, taglia a sinistra a Sud del Chott, e quindi lo attraversa per una pista ad Ovest che è detta “Dei Contrabbandieri”, vai a sapere perché.

Facile a raccontarsi, molto meno una volta che il tracciato è tradotto in note di road book, e micidiale da interpretarsi in sella ad una moto. Le dune di Ksar sono “odiose”. Sono un mare agitato di sabbia, con “onde” corte, disordinate, senza ritmo e frequenza. Un “Adriatico” del Sahara, e ogni onda è un affare a sé, un piccolo incubo. Da El Faouar le cose sembrano migliorare, ma il sogno dura solo una ventina di chilometri, poi il road book proietta a Nord su una pista che è dritta come un fuso, ma con un fondo di soli sassi. Ri-micidiale.
Per molti dei concorrenti l’ultimo tratto di pista ai margini del Chott è finalmente un sospiro di sollievo, se non arrivasse in fretta la notte. Ma nessuno dei 22 Partecipanti si tira indietro, e che bella soddisfazione portare a termine una giornata così piena di contenuti tecnici ed emotivi!
Eccola qui, la seconda giornata di Desert Logic Tunisia 2012. 268 chilometri eccellenti, faticosissimi, bellissimi, dal primo all’ultimo…

… ma prima, Prova Speciale Pirelli
L’alba sull’oasi di Ksar Ghilane è uno spettacolo della natura dipinto dal sole. Svegliarsi lì, non ostante il freddo patito nell’ex accampamento di lusso, è continuare a sognare. Colazione alla svelta, bagagli sul “tender” del tenero Lucignani, che si occuperà insieme a Giuseppe del “catering di metà tappa, e pronti per il via della Speciale del Giorno, la Prova Pirelli. Simile alla prova d’arrivo a Ksar, ancora un “triangolo” tra le dune definito senza troppa indulgenza da Tobia, braccio destro tecnico di Fasola (quello corto è il sinistro, l’insuperabile Nadia), ma questa volta la navigazione è a vista, senza punti GPS, giusto per non provocare l’ecatombe della serata precedente. Quattro “zeri” arrivano lo stesso, e per motivi diversi, a sentire i protagonisti particolarmente in vena di scuse fantasiose, ma la classifica finale della seconda giornata è meno “avvilente” di quella della prima, più ortodossa e in perfetta sintonia con la voglia dei “concorrenti” di migliorarsi ad una scuola che non ha troppi uguali. Vincono ancora loro, Zaccheo e Zamparo, ma c’è più “bagarre”. Al secondo posto si classificano Puccetti e Moro, Team SoloCaschi a Bibione, ed al terzo Zaccomer e Cavalli, del Team Pilunga. Dopo due giornate di gara la classifica generale è ancora corta, ed è la stessa della Prova Speciale Pirelli, con il Bibione 1 saldamente in testa.

Fermate Botturi
Spettacolo nello spettacolo, e diavolo tentatore, è Alessandro Botturi, che si invola dalla prima duna e genera dietro di sé vani tentativi di seguirlo. Per qualche chilometro qualcuno “osa” e “tiene” la distanza, poi la macchia blu della moto del Rookie of the Year della scorsa Dakar sparisce all’orizzonte…

desert logic 2012
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22 novembre Terza tappa… stellare

Da Tozuer a Douz, in senso… antiorario. Ancora un periplo del Chott per la terza tappa di Desert Logic 2012, evitando accuratamente di attraversarlo per la direttissima dei turisti (che poi si ritrovano i bagagliai pieni di rose del deserto e datteri, e non sanno neanche come sia potuto succedere). Tre punti cospicui da raggiungere, che dividono idealmente la giornata in tre parti. Il primo è Mos Espa, la città-Porto Spaziale che George Lucas fece costruire dal nulla in mezzo ad uno stupendo nulla a Nord di Nefta, resa immortale dalla corse degli Sgusci dell’episodio I di Star Wars. Il sito è stato poco “cannibalizzato”, e per la verità più dal tempo che dai turisti e dagli autoctoni, ed è adesso incastonato in un anfiteatro di dune. Inutile dire che la città cinematografica di Anakin Skywalker è suggestiva, anche in mancanza di un retaggio culturale vero e proprio.

La Prova Speciale Arexons
Sulle creste della cornice di sabbia attorno al sito di Star Wars Tobia traccia la prima speciale del giorno. È un “fettucciato”, breve e spettacolare, che i partecipanti di Desert Logic interpretano alla maniera dei crossisti, ma senza cancelletto. Partono un due gruppi, e i due componenti di ogni Team si avvicendano come in una staffetta. Il colpo d’occhio è notevole. Vincono Massimo Zamparo e Ivano Zaccheo, per i colori del Bibione 1 (e ti pareva!), il Team SoloCaschi a Bibione è secondo, il Pilunga terzo. Spettacolo extra con lo show di Alessandro Botturi, extra terrestre, e con il “cappottone” di Sergio Sgrilli… stellare!

Lars Homestead
Un breve trasferimento porta l’allegra brigata di Desert Logic a Sud Ovest di Nefta, dove è conservato un altro sito di Star Wars, la casa di Owen Lars, fratellastro di Anakin. Il padrone di casa non c’è, e Fasola ne aprofitta per mandare in scena la seconda Prova Speciale, una “Circle” intitolata a Dolcitalia. Il cratere accanto al piccolo “igloo” bianco diventa il “catino” delle velocità, e i concorrenti vi si centrifugano a coppie alla ricerca del miglior tempo. E sono ancora Zamparo e Zaccheo ad imporsi, con un tempo di trenta secondi migliore di quello “staccato” dal team Sherco Racing di Marco Iob e Marco Lauti, in netta crescita di performance. Un po’ a sorpresa, al terzo posto si classificano Giorgio Lano e Giuseppe Anastasio del Phanpharons, un nome che la dice lunga sull’impegno programmatico del Team.

Verso l’Algeria… e fino a Douz.
La tappa riprende il suo cammino, in totale sono 200 i chilometri da percorrere, guadagnando rapidamente prima l’Est verso il confine con l’Algeria, poi piega a Sud e quindi a Sud Ovest su una pista che contorna il Chott ed è del tutto simile a quella del giorno precedente: dritta e sassosa, una pietraia… orizzontale dove le braccia dei meno allenati vanno in pappa. Al termine del lungo e faticoso trasferimento i partecipanti si riabilitano “chez” Enio e Giuseppe , che esibiscono orgogliosamente una originale variante delle prelibatezze della gastronomia tradizionale della… Garfagnana. Questo accade a El Faouar.

L’ultima prova Speciale, la Cannonball Intra, prende il via da Sabria, un villaggio la cui oasi confina con quella di El Faouar. La prova è breve ma intensa, tracciata su un anello di dune, senza riferimenti e “segnata” soltanto da una serie di waypoint. La originale formula Cannonball di Desert Logic impone ai partecipanti di cercare la minor percorrenza chilometrica, e i più bravi questa volta sono Iob e Lauti dello Sherco Racing, che fanno meno strada di tutti. Solo duecento metri in più per Donato Di Luzio e Domenico Cipollone del Done Deal Team, e cento per Andrea Piras e Maurizio Mongardi del FuoriRotta Racing. A sorpresa, i due Piloti del Bibione 1 sono soltanto sesti, ma restano al comando della generale senza troppi pensieri.

desert logic 2012
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23 Novembre: Quando uno è stato capace di inventare Hell’s Gate…

Non c’è da fidarsi. Quando una mente è già stata in grado di partorire una roba come Hell’s Gate, vuol dire che quella mente appartiene al lupo, quello che perde il pelo ma non il vizio. Dopo i primi tre giorni di Desert Logic i partecipanti l’avevano già capito: non era una passeggiata.

Soprattutto la seconda tappa, che aveva… bollito tre quarti dei concorrenti, era stata la conferma che il segnale lanciato debolmente al primo briefing di Djerba andava preso sul serio. Un’edizione all’insegna del salto di qualità.
Così Fabio Fasola aveva annunciato una quarta tappa di tutto riposo, con una speciale che sembrava un “gioco” per incominciare, un “giro” tra i Café dell’ultimo avamposto prima del Sahara tunisino, una seconda speciale corta e divertente all’assalto della duna impossibile, e finalmente un significativo scorcio di pomeriggio libero, per godersi l’atmosfera di Douz, città carovaniera affascinante, o dedicato ad una siesta per rigenerare gli accumulatori dopo tre giorni di deserto affrontato a viso aperto. Ma non doveva finire così…

Il “Cammellodromo” come Indianapolis
Prima prova speciale, dunque, l’inseguimento a Squadre, a eliminazione, sull’anello del “cammellodromo”, un impianto permanente per le corse dei cammelli che vive il momento clou della stagione in occasione del festival di Douz, il 27 dicembre. Due a due le squadre di Desert Logic si affrontano fino alle due finali. Quella per il terzo e quarto posto, tra il Team SoloCaschi e il Pilunga, e quella per il primo e secondo posto, tra Applica il Bibione e lo Sherco Racing. Neanche troppo a sorpresa, capita ormai quasi tutti i giorni a Desert Logic dalla sua nascita, sono ancora Ivano Zacchero e Massimo Zamparo ad aggiudicarsi il Trofeo della Speciale.

Il sole alto tra le dune
Ritorno e riordino all’Hotel, e da lì partenza per la Cannonball OJ, un anello che tocca i Café Du Desert e Du Parc ed attraversa l’Erg a Sud di Douz. Fasola aveva annunciato un giro di 105 chilometri, e raccomandato di prestare la massima attenzione, oltre che al GPS, anche alla conformazione delle piste. Non sempre la via retta è la più corta, infatti, soprattutto tra le dune dove le “verticalizzazioni” possono essere importanti. Ma la raccomandazione era andata… deserta, e per tutti l’imperativo era fermare il tripmaster, il contachilometri, sulla cifra più bassa. È a quel punto che interviene la perfidia del caso… e di Fasola. Per prima cosa i concorrenti si avventurano tra le dune più alte e difficili da attraversare, ignorando una pista più confortevole e sicura che, al prezzo di qualche centinaio di metri in più, le avrebbe aggirate. Per seconda c’è un errore di “calcolo” della lunghezza della Speciale, che risulterà più lunga di una trentina di chilometri. Le tre ore previste di percorrenza diventano quattro, poi cinque a causa della difficoltà del passaggi, ed infine arriva il tramonto. Mentre tutto è pronto per la disputa dell’ultima Speciale di Desert Logic 2012, la salita della duna impossibile, molti concorrenti sono ancora nel deserto, e alcuni ormai a secco di benzina. La gestione dell’emergenza non è difficile. Tobia va incontro ai ritardatari, Nasser parte con la scorta di carburante per il rabbocco. Ormai a buio rientrano tutti, e solo allora viene presa in considerazione la classifica, che vede imporsi il Team Phanpharons di Giorgio Lano e Giuseppe Anastasio davanti al SoloCaschi ed alla formazione dei regolarissimi piloti del Pilunga.

One Day to Go
La Salita Impossibile viene cancellata, ovviamente, e la Cannonball OJ diventa l’ultima Speciale di Desert Logic 2012. Alla premiazione che precede il Briefing serale Fasola si adossa la responsabilità dell’errore e si auto consegna la maglia Nera destinata al Last but not the Least di giornata. L’ultimo briefing viene ascoltato attentamente. È vero che Desert Logic si conlude con la tappa più lunga, ben 280 chilometri, ma questa volta è solo un lungo, panoramico trasferimento che riporterà la carovana a Djerba, dove l’evento avrà il suo epilogo.

LA CLASSIFICA FINALE del Desert Logic 2012

desert logic 2012

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Cosa è il desert logic

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Desert Logic è il nuovo modo di conoscere il deserto e di comprenderlo in tutte i suoi aspetti: in primo luogo quello sportivo, ma anche nella sua forza e bellezza.
È un viaggio, una vera e propria “Experience”, con il sapore dei rally africani, e dà la possibilità di viverne le esperienze, le emozioni e tutto ciò che, normalmente, è alla portata di pochi e troppo spesso inibito ai meno esperti.
Desert Logic propone una formula di competizione basata su una varietà di prove che non presuppongono il “capestro” del cronometro, per offrire a tutti la possibilità di addentrarsi nel mondo della navigazione, della strategia di base del muoversi nel deserto e delle tecniche di guida da adottare tra le dune.

Nato nel 2005 come esperienza evoluta di un tour motociclistico classico, Desert Logic ha subito acquisito la fisionomia appassionante del gioco di squadra. Insieme, a misurarsi con la grande sfida del deserto, suddivisi in formazioni di tre componenti, tra avventura, adrenalina e divertimento: un po’ gara e un po’ viaggio, nessuna insidia, per vivere l’Africa per davvero, per capire fino in fondo e fare propria quella che è la “Logica da deserto”. La prima edizione di Desert Logic, che risale ormai al 2005, si è svolta dal 3 al 10 dicembre in Tunisia, dove si sono tenute anche le successive tre edizioni. Dal 2009 al 2011, Desert Logic si è spostato in Marocco, nella zona sud della catena dell’Atlante. L’ottava edizione di Desert Logic torna, invece, in Tunisia, dove prenderà il via il prossimo 18 novembre 2012.

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